La più importante risorsa per il Pianeta in questa giornata ha la massima centralità su scala mondiale: a Roma si tiene Acquae, l’evento che richiama personalità di spicco con la presenza anche di Ferruccio Alessandria, in rappresentanza di Assopiscine e del comparto
Crisi climatica, siccità, esiguità della risorsa acqua, ma soprattutto sprechi, inquinamento e, in Italia, una rete idrica che disperde oltre il 45% dell’acqua prima che arrivi a destinazione.
La Giornata Mondiale dell’Acqua, che ogni anno si tiene il 22 marzo, merita non solo di essere celebrata ma di tenere ancora più viva l’attenzione su un problema che riguarda ogni abitante della terra indistintamente, con responsabilità decisive di chi occupa ruoli di vertice in istituzioni e organismi mondiali e nazionali con attinenza rispetto al tema “acqua”.
Anche per lo sport e le piscine l’”acqua” è elemento fondamentale e vitale, come abbiamo richiamato anche di recente con l’articolo pubblicato ieri, 21 marzo: https://wbox.it/crisi-idrica-78-miliardi-di-euro-per-fronteggiare-la-siccita-e-qualche-dubbio/
Oggi sono prevedibilmente tantissime le iniziative che a livello internazionale vengono organizzate.

In Italia spicca AQUAE, di scena oggi a Roma, con interventi di tante personalità istituzionali, fra cui spiccano pure il Ministro dello Sport Andrea Abodi, Massimo Caputi, presidente di Federterme, Claudio Barbaro, presidente ASI e Sottosegretario Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e molti molti altri.
Una giornata intensissima con inizio dei lavori alle 9.15 per concludersi alle 18.30.
In rappresentanza del comparto piscine, nonché in qualità di presidente di Assopiscine, interverrà anche Ferruccio Alessandria: a riconferma che il nostro settore, inteso come sport dove l’acqua ha ruolo fondamentale – ancor più per gli impianti acquatici – deve essere coinvolto in un tavolo di confronto, sicuramente con un ruolo di responsabilità, ma al contempo, con le necessarie tutele perché non venga penalizzato dal razionamento di acqua o da provvedimenti non sostenibili pee il nostro settore. Ridimensionare lo sport e le piscine per la crisi idrica sarebbe un danno non sostenibile per il comparto, ma soprattutto per gli italiani, come ha già dimostrato la chiusura degli impianti sportivi durante la crisi pandemica.

Servono rimedi, subito, senza che lo sport e gli impianti acquatici abbiano a subire ulteriori limitazioni e danni.
Per la presentazione completa del convegno questo è il link: