Il progetto che prevede stadio, palasport, piscina olimpionica e molto altro a poca distanza dall’aeroporto veneziano, dovrebbe essere esecutivo nei prossimi mesi, dopo l’approvazione del Governo attesa entro trenta giorni
Nelle nostre notizie celebriamo spesso i grandi investimenti stranieri per lo sport. Questa volta, con pieno compiacimento, possiamo enfatizzare l’alta progettualità nazionale per impianti sportivi moderni.

E’ Venezia, la città turistica per antonomasia, ad essere al centro di un disegno che conta sui finanziamenti del PNRR. Importante, tuttavia, l’intervento da 190 milioni di euro garantito dallo stesso comune lagunare. Siamo tuttavia ancora nel campo delle ipotesi anche se molto concretizzabili. E’ un po’ una corsa contro il tempo, perché le garanzie fideiussorie concesse dall’UE prevedono la realizzazione entro il 2026.
Si è partiti dall’idea di dare vita ad un parco naturale di 80 ettari, con un bosco, immergendovi una serie di infrastrutture. Sono previste opere che Venezia attende da oltre 40 anni, come ha affermato il sindaco Brugnaro. Uno stadio da 16.000 posti, il palazzetto-arena da 10.000 e un’ampia area “educational”.

Quest’ultima prevede tra vasche di cui una olimpionica, campi sportivi (calcio, tennis, basket), e centri medici. Tale area ancora non avrebbe la copertura finanziaria, ma in merito si ostenta ottimismo. Per ora la certezza sui finanziamenti sono 93,6 milioni dal PNRR e i 190 milioni dal Comune di Venezia (ne mancherebbero 10). Per accelerare i tempi si procederà con appalti per cinque aree tematiche distinte. Viabilità, bosco dello sport, l’arena, lo stadio, l’area educational.
Le basi per questa sontuosa e moderna realizzazione ci sono. Scommettere che le istituzioni rispetteranno il crono programma in Italia è sempre un azzardo. Ma l’auspicio è che si inizi a dare seguito a fiumi di parole spese su sport e impiantistica. Ora serve un veloce okay del governo, che deve approvare il piano entro trenta giorni. E questa è già una prima insidia, probabilmente superabile.
