L’iniziativa unitaria delle piscine pubbliche decisa dal Coordinamento Nazionale Gestori Piscine
La misura è colma. Così le società che gestiscono le piscine pubbliche italiane intendono dare un segnale forte a politica locale e nazionale e istituzioni, incapaci di prestare attenzione al comparto. Un settore vitale per la salute, lo sport e i bisogni della popolazione; ma anche per l’economia e il lavoro nazionali, con oltre 300.000 addetti e lavoratori coinvolti.
Le sigle unite dal Coordinamento ed altre associazioni solidali hanno convenuto di tenere chiusi gli impianti domenica 6 febbraio, perché gli appelli e le insostenibili difficoltà degli operatori non vengano ulteriormente ignorati. Pena, la condanna del settore ad un’irreversibile agonia. Nel comunicato, diramato il 28 gennaio scorso, si sottolineano le difficoltà e le istanze. E’ seguita una precisazione ulteriore a firma AGISI, per enfatizzare il ruolo svolto meritoriamente, ma isolata nel suo instancabile sforzo, dalla Federazione Italiana Nuoto e dal suo presidente Paolo Barelli.
L’annunciata serrata delle piscine è un sicuro indice dell’unità degli operatori del settore, ma anche delle difficoltà non più sostenibili. Infatti, dopo mesi di chiusure e perdite di iscritti ed entrate, ora le piscine sono ulteriormente affossate da caro bollette e rincari generali. Si prefigura una catastrofe per le sorti gestionali degli impiantì acquatici nazionali. Happy Aquatics e WBOX sono al fianco del Coordinamento e sostengono da sempre la causa delle piscine italiane. Per saperne di più sull’iniziativa del prossimo 6 febbraio: coord.gestoriimpiantinatatori@gmail.com o http://www.gestoripiscine.it/
