Proviamo a mettere dei punti fermi, emersi finora, substrato per qualsiasi riflessione, per non dimenticare mai…che siamo in un ambiente che ci condiziona e costringe a pianificare attentamente
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Primo punto fermo: inquadrare la situazione ambientale, senza la quale a qualsiasi proposta di attività mancheranno le basi: altezza della vasca, temperatura dell’acqua e dell’aria (in caso di ambiente indoor), tipo di rivestimento. Dando per scontato che si propongano attività “immersi”, sono tutte variabili che a parità di soggetto ed esercizio condizioneranno l’effettuazione ed il risultato.
Se siamo in una vasca media di 140 cm, abbiamo davanti persone non molto alte, perché utilizziamo attrezzi decisamente galleggianti per esercizi che hanno necessità del mantenimento di una posizione salda al pavimento? Se ci troviamo in acqua calda, in ambiente parecchio umido, quanto possiamo spingerci a proporre attività strong e continuate senza che le persone vadano in difficoltà? Al contrario, in acqua e ambiente a 27 gradi, perché si rimane per lunghi minuti a fare movimenti inutili e blandi alla fine di una lezione che magari è stata anche intensa? Il risultato è che le persone escono infreddolite e tutt’altro che felici! Il capitolo vasca alta lo apriremo al prossimo appuntamento, scoprendo un mondo molto particolare.

Primo punto fermo: l’ambiente. Altezza della vasca, temperatura dell’acqua e dell’aria, tipo di rivestimento
L’ambiente acqua ha le sue leggi fisiche e tutto ciò che è immerso ne subisce le conseguenze
Ne abbiamo viste due in particolare, immediate nella comprensione, e che sono molto attinenti a quello che facciamo nell’allenamento in verticale: la spinta di galleggiamento e la resistenza di forma.
Se portiamo in vasca piccoli attrezzi, definiti cosi perché si muovono con noi, oltre alla gradevolezza estetica, la forma e i materiali con cui sono realizzati rappresentano variabili che condizionano fortemente l’attività. Nella sconfinata gamma di esercizi fattibili, con e senza piccoli attrezzi, ciascun soggetto dovrà trovare la propria dimensione, se non altro perché è anche lo stesso soggetto ad avere caratteristiche peculiari di galleggiamento e resistenza di forma mentre si allena.
In un calcio in avanti (l’attività degli arti inferiori la vedremo tra qualche puntata), una gamba più muscolata e grande, con un piede più lungo, rispetto ad una meno muscolata e piede più piccolo (per fare un normale esempio), avranno comportamenti molto diversi e, costringendoli a muoversi alla stessa velocità, non potranno avere lo stesso ROM. È una riflessione scontata? Beh, perché allora la guida delle lezioni è sempre la musica, senza che vengano date indicazioni su cosa variare del movimento per farlo alla stessa velocità?

Perché la guida delle lezioni è sempre la musica, senza che vengano date indicazioni su cosa variare del movimento per farlo alla stessa velocità?
In ogni planning di acquafitness “che si rispetti”, sono presenti paroloni che testimoniano i vantaggi dell’attività in acqua, veramente di tutti i tipi. Snellimento, tonificazione, rilassamento, anti stress, anti cellulite, miglioramento dell’elasticità, terapia per artrosi, stimolante per la circolazione, miglioramento dell’equilibrio, e potremmo continuare.
Tra i motivi per cui l’attività in verticale non esplode nei numeri e nei diversi target, rilevo anche la previsione e la dichiarazione di tanti “risultati” raggiungibili che poi non si conseguono
Intanto vale la pena ricordare queste equivalenze: I BPM musicali = al tempo del ciclo dello schema motorio = all’intensità dell’esercizio = al consumo energetico = effetto dell’allenamento.
Continuando in questo filone di ragionamento, tra tutti i vantaggi legati all’acqua potremmo operare una divisione tra quelli che sono essenza dello stare in acqua (esempio: una stimolazione del ritorno venoso dovuto alla pressione idrostatica piuttosto che una sensazione di rilassamento con acqua ad una certa temperatura) e quelli che sono frutto di ciò che si fa (esempio: lo snellimento e/o miglioramento dell’equilibrio, tanto per legarci alle parole di cui sopra).
Per cui, attenzione a quello che si scrive: tra i motivi per cui l’attività in verticale non esplode nei numeri e nei diversi target, vedo anche quello che si dichiarano tanti “risultati” che poi non si realizzano.