L’Associazione guidata da Giampaolo Duregon enfatizza le parole del presidente di Sport e Salute in merito allo Sport inserito nella Costituzione, passaggio significativo, ma, per wbox, ancora non sufficiente
Finalmente un punto chiave che per molti era già stabilito, ma che con la caduta del precedente governo Draghi era stato azzerato, è ora definitivo: lo sport è nella nostra Costituzione riconosciuto come valore educativo e formativo. Bene fa ANIF a compiacersi e lo stesso Cozzoli a definire questa conquista come epocale (forse eccedendo con l’enfasi, ma ci sta). Ma un conto è che lo Sport sia inserito nella Costituzione italiana, ben altro che venga riconosciuto come un diritto costituzionale. Perché questo è il traguardo da raggiungere, ancorchè i diritti costituzionali non sempre vengano rispettati appieno: vedi cosa accade per il lavoro e per la salute.

In Italia, nonostante un pesantissimo gap culturale di classe politica, dirigente, istituzionale, ma possiamo dire pure collettivo, essere riusciti a ritagliare uno spazio allo sport nella nostra Costituzione è sicuramente un fatto molto significativo.
Non illudiamoci però: i partiti e la politica ancora oggi sono sempre generosi a parole e a proclami a sostegno dello sport, salvo poi retrocederlo sempre all’ultimissimo posto, perché elettoralmente porta poco consenso.
Noi tutti, operatori del comparto, quindi in primis ANIF, ben sappiamo quale valore e di quali valori sia portatore lo sport inteso nella sua più ampia accezione. Non lo sanno invece il 65% degli Italiani e, per convenienza o opportunismo, il 90% dei parlamentari. Questa ahinoi è la triste realtà, ma proprio per tale ragione l’inserimento dello sport in costituzione va salutato come un fatto molto importante che è auspicabile sia propedeutico ed educativo per colmare il gap di cui sopra.
Questa la nota d’agenzia ANSA poi in parte ripresa anche da ANIF

“Riconoscere lo sport in Costituzione è un passaggio straordinario.
Sport e salute da tre anni già rende effettivo, reale e fruibile il diritto allo sport per tutti e di tutti attraverso le azioni sociali messe in campo in 4 mila comuni italiani.
Il diritto allo sport vive già nella costituzione materiale e attraverso Sport e salute lo Stato si fa carico delle politiche pubbliche in materia di promozione dello sport e dei corretti stili di vita”. Lo ha detto il Presidente e Ad di Sport e Salute, Vito Cozzoli intervenendo al convegno Sullo Sport in Costituzione promosso dall’Associazione Nazionale Forense.
“Il diritto allo sport di cui all’articolo 33 non ha solo un contenuto programmatico ma ha una valenza precettiva. Lo sport in Costituzione, infatti, rappresenterà una novità che coinvolgerà non solo il panorama sportivo ma tutto il Paese, perché avrà effetti nella quotidianità di ciascuno. Tra le nuove proposte per le politiche sportive pubbliche sempre più orientate a promuovere la diffusione a 360° dello sport ci saranno strumenti concreti e tangibili. A partire dal riconoscimento dello sport come strumento di cura e quindi come farmaco straordinario per la nostra salute”, ha aggiunto Cozzoli. (ANSA).
Il comunicato social di ANIF

Il Presidente e AD di Sport e Salute Vito Cozzoli ha dichiarato al Convegno sullo sport in Costituzione promosso dall’Associazione Nazionale Forense:
“Lo sport in Costituzione rappresenterà una novità che coinvolgerà non solo il panorama sportivo ma tutto il Paese, perché avrà effetti nella quotidianità di ciascuno.
Tra le nuove proposte per le politiche sportive pubbliche sempre più orientate a promuovere la diffusione a 360° dello sport ci saranno strumenti concreti e tangibili. A partire dal riconoscimento dello sport come strumento di cura e quindi come farmaco straordinario per la nostra salute”.
