Nel corso dell’Assemblea Generale di Assosport, nella parte “pubblica”, si sono esaminati i trend mercelogici e industriali del comparto sportivo: utili indicazioni per palestre e piscine al fine di capire come si muovono imprese e i consumatori sportivi
In occasione dell’incontro annuale di Assosport di fine gennaio a Verona, si è dato spazio ad un confronto “pubblico” aperto anche ai non soci, per cogliere dagli interventi degli esperti chiamati a pronunciarsi, quali siano le nuove tendenze macro del mercato e quale ruolo ed importanza ricoprano le fiere dopo la crisi pandemica. Sul tema si erano confrontati in precedenza i rappresentanti delle aziende che confluiscono in Assofitness convenendo che oggi partecipare ad una fiera deve avere costi ben più ragionevoli e soprattutto deve portare risultati funzionali al B2B o al target di riferimento.

Un approccio win-win-win dove imprese espositrici e buyer-visitatori nonché l’ente organizzatore della fiera, traggano tutti i migliori benefici da una rivisitazione del format di appuntamenti che, solo così, giustificano gli investimenti da parte delle imprese e il tempo o i giorni dedicati alla visita della fiera da parte degli operatori. Da un lato l’idea di stand muscolari sembra cedere il passo ad aree espositive contenute e omogenee, ma valorizzanti brand e prodotti in zone del complesso fieristico specifiche: i costi logistici, di trasferta, allestimento e soggiorno negli hotel sono cresciuti a dismisura e molto spesso le fiere non rappresentano più il richiamo degli addetti ai lavori che costituiva un tempo.
Il fatto poi che i prezzi di hotel e ristoranti puntualmente salgano in modo vertiginoso in occasione degli eventi – senza dimenticare gli aumenti post pandemia già molto forti – penalizzano parecchio anche i visitatori che, oltre ai costi aumentati per i trasferimenti, devono magari pagare sia per l’ingresso fiera che per parcheggio (anche 18-20 euro/die): situazioni che demotivano chiunque un tempo considerava le fiere occasioni da non perdere.
Le fiere, che a loro volta hanno patito gli anni della crisi pandemica, rivisitando il proprio format e la durata in numero di giornate, potranno mantenere un forte appeal studiando formule incentivanti per le imprese e i visitatori. Alla luce di queste indicazioni, Assopsort, nella sua componente Assofitness, agirà nel rispetto di una coesione dei propri associati per non subire diktat penalizzanti e per orientare investimenti e agevolazioni delle imprese associate sulle fiere e sugli eventi che rispetteranno le attese delle aziende stesse che ancora credono in tali appuntamenti per presentare novità o semplicemente per una strategia di networking.
Diversamente, le imprese intendono percorrere strade in autonomia (vedi Immagine 2 in calce), magari come community Assoposrt, che eludano il crescendo di costi di fiere che rispetto al passato incidono molto meno sulle possibili vendite future, complici anche le tante soluzioni che l’online o iniziative autofinanziate dalle aziende stesse assicurano.

Questo quanto ha riportato Assosport sul focus tenutosi all’Assemblea Generale nella sua newsletter Assosport Weekly
“NUOVI MACRO TREND: COME INTERCETTO IL MIO TARGET”:
GLI SPUNTI EMERSI DALL’INCONTRO
Successivamente alla parte privata dell’Assemblea Generale, Assosport ha aperto a tutto il network del mondo dello sport un momento di confronto su “Nuovi macro trend: come intercetto il mio target”. Un focus mirato sul mondo delle fiere”.
Siamo partiti cercando di capire come recepire i segnali deboli del mercato, difficilmente intercettabili, per evolvere innovazione di prodotto e di processo.
Abbiamo quindi esplorato le caratteristiche del cool hunter, chi fa questo mestiere, chi studia i nuovi trend, riconoscendo come anche questo lavoro sia evoluto nel tempo.
Tale attività, svolta prima totalmente sul campo, studiando e analizzando il mercato, è ora divenuta ricerca e scounting in rete (etnografia digitale).

Obiettivo di Assosport è stato nell’occasione far percepire che, all’interno della rete vendita delle stesse aziende, si possono leggere i mutamenti di mercato e quindi l’evoluzione dei trend. Pertanto, l’azienda stessa può al proprio interno recepire le nuove tendenze.
Dalla discussione Assosport coglierà l’occasione per costruire momenti di valorizzazione delle reti vendita delle aziende, con corsi mirati per spiegare questo processo.
Ci siamo infine concentrati sul mondo delle fiere, in quanto luogo fisico dove tutto questo avviene, in una rete di grande valore e rilievo. A tale proposito abbiamo sentito il parere ed il “pensiero sul futuro” di diversi rappresentanti del mondo fieristico, confortati poi dalle esperienze e decisioni di importanti brand del nostro mondo.
Assosport, estremamente interessato a recepire questi messaggi perché punto focale delle esigenze a cui l’Associazione vuole rispondere, ha voluto dare voce (grazie ad un’applicazione quick response) agli oltre 150 presenti.
Le due domande a cui la platea è stata chiamata a rispondere sono state:
- “Fiere: quo vadis?”
- “Quale alternativa alle fiere?”

Le indicazioni emerse dal pubblico sono rappresentate nell’ immagine 1 e nell’immagine 2.
Rispetto all’incisività di queste risposte sicuramente possiamo dire che Assosport cavalcherà l’esigenza di continuare nelle attività fieristiche ipotizzando questi eventi non solo come luogo fisico di presentazione dei prodotti ma come contesto in cui avviene una selezione per garantire l’equilibrio tra domanda e offerta, non una mera vendita di spazi espositivi, ma una valorizzazione del brand in un contesto esperienziale, un’opportunità di interazione, esplorazione, networking, test di prodotto, recepimento di tendenze e sensazioni, valorizzando l’azienda in termini emozionali e di storytelling.
Fonte Assosport Weekly