In Queenslad (Australia), secondo le ultime disposizioni governative, vaccinati e non vaccinati potranno continuare a frequentare health e fitness clubs dal 17 dicembre, quando la popolazione vaccinata raggiungerà il tasso dell’80%. Un riconoscimento dell’essenzialità di centri sportivi e per la salute che viene accolto con entusiasmo da operatori e cittadini. Un risultato il cui merito è anche di organizzazioni come Fitness Australia che si sono battute senza sosta, pure durante il lockdown, perché i centri sportivi e fitness fossero riconosciuti dalle autorità sanitarie e governative come veri presidi per la salute e la prevenzione.
Questa attestazione di competenza delle autorità australiane premia gli oltre 7 milioni di frequentanti le palestre e i club, nonché le imprese fornitrici del comparto. Cambia così la considerazione delle palestre come ambienti per muscolarsi ed apparire più belli, evoluta in ambienti ideali per la propria salute e per il benessere di ogni persona.

Secondo una ricerca di Fitness Australia, in collaborazione con la Deakin University più del 50% degli australiani over 15 che ha una vita motoriamente attiva (il 35% della popolazione Aussie adulta), lo fa in palestre, centri benessere e piscine.

Esempio di grande cultura ed educazione sportiva di un popolo, con le istituzioni che vanno al seguito. Chissà quando l’Italia sarà in grado di esprimere una crescita sensibile di tale approccio al movimento e, ancor più, quando le autorità sanitarie e politiche saranno capaci di un progresso così significativo.
News del 22 novembre in parte recuperata da https://fitness.org.au/