La storica azienda americana registra un nuovo pesante calo nei ricavi, delineando un quadro in controtendenza con la forte ripresa del comparto e di diverse imprese produttrici di attrezzature per il fitness
Preoccupa il nuovo segnale negativo che arriva da Nautulis, la quale, dopo precedenti perdite, conferma la tendenza di segno meno. E che meno: ricavi ridotti del 63% nel primo semestre, con un ammanco di 73 milioni di dollari rispetto al medesimo periodo 2021. Numeri pesanti, quindi.

Questo induce il gruppo canadese a rivedere anche le previsioni 2022, per cui si passa dai 365 milioni di dollari ritenuti raggiungibili a 315 milioni. Una serie di debacle non facilmente spiegabili, visto il novero di brand che accorpa Nautilus: Bowflex, Schwinn, Universal Nautilus, Nautilus, Octane Fitness, Modern Movement.
Ma i numeri parlano chiaro e il primo semestre fiscale (chiusosi a settembre) 2022 registra una riduzione dei ricavi del 63%, ovvero ricavi per 120 milioni di dollari contro i 322 milioni del 2021. Un crollo forse imprevedibile anche per i vertici dell’azienda americana.
In questo mare di negatività, il CEO Jim Barr intravede qualche elemento positivo, segnalando che la piattaforma digitale del gruppo ha raggiunto i 400.000 clienti, ovvero più del 100% del medesimo periodo 2021.

Per il resto, le ultime indicazioni sembrano una caporetto. I segmenti più colpiti da questa situazione molto difficile sono quello delle attrezzature professionali con un – 49,7% e ricavi per 51 milioni di dollari. Peggio va il segmento retail, con un -69,3% che si traduce in una perdita netta di quasi 151 milioni di dollari: si passa dal fatturato 2021 di 219 milioni di dollari ad un eloquente 67,3 milioni di dollari.
A completare il quadro estremamente preoccupante, il rosso di bilancio che tocca i 73 milioni di dollari e l’EBITDA negativo per 29.1 milioni di dollari, contro un EBITDA positivo 2021 per 28,4 milioni.
Da qui le previsioni al ribasso per fine anno: considerando che ad inizio 2022 l’obiettivo era di oltre 400 milioni fino a 460, oggi parlare di un range fra 315 e 365 milioni di dollari non è decisamente rassicurante.

Fonte parziale Palco23