Per puntare alla qualità reale serve avere una certa consapevolezza, in particolare sulla prevenzione intesa nell’ accezione legata ad una cultura da alimentare al nostro interno e da condividere con lo staff, la clientela, la popolazione
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In questo periodo la piscina rappresenta un po’ l’equivalente della fontanella d’acqua: chi non la cerca?
Questo è un bene per tutti: gli imprenditori, gli operatori, i gestori, il personale ed i fornitori della struttura. Ma anche ne beneficiano la società intera, gli appassionati, i giovani in specie, l’economia locale e non solo, il mondo dei servizi (sia pubblici che privati). Con qualche malumore degli atleti che vedono rosicchiare le corsie dove sono abituati a nuotare quanto e come vogliono. Ma tutti sanno che si tratta di un periodo. Tempo nel quale dimenticare ogni affanno; i problemi ambientali, il costo della vita, le difficoltà economiche e sociali, l’incertezza del futuro per guerre, costo delle risorse ed i cambiamenti climatici (tanto piove lo stesso). Si scopre così il valore delle strutture coperte, con pro e contro come in tutte le cose. E chi può pensa di investire in strutture di copertura stagionali, magari a basso prezzo, ma funzionali alle diverse necessità (e se piove a ferragosto arrivano tutti perché la struttura copre la vasca)

Ma c’è sempre qualcosa che rimane al bordo esterno dei nostri pensieri; anzi molto spesso è tanto nascosta che davvero non ci pensiamo affatto. Si chiama prevenzione.
Avete presente i bugiardini allegati ad ogni prodotto farmaceutico? Se uno li sa leggere, non prenderà più quel medicinale: fa male di qua e di là, potrebbe avere conseguenze in caso di, effetti indesiderati, grandi precauzioni, etc.
Quello della prevenzione è un tema sempre attuale ancorché spesso dimenticato
Ma se ci pensiamo bene chi ci ha insegnato che qualsiasi cosa che facciamo nel quotidiano presenta dei rischi? Partiamo da casa e andare in bici presenta dei rischi, oppure prendere l’auto è un grande rischio, come ogni mezzo di trasporto, ma anche andare a piedi è pericoloso, anche se si sta sul marciapiedi e si transita per un parco pubblico. Sfamarsi è un rischio (anche per il portafoglio!). Al lavoro, dipende da cosa si fa, ma in ogni ambito i rischi più o meno conosciuti ci sono. Fare sport presenta dei rischi, come entrare in una vasca di una piscina più o meno grande. E mille altre cose di questo nostro strano mondo. In cui niente è certo. Nemmeno quello di tornare a casa senza guai. Ma allora cosa bisogna fare? Non si può certo vivere sotto una campana di vetro antisfondamento!

Prima di tutto essere educati alla valutazione dei rischi; quelli reali e quelli potenziali. Non è forse vero che la prima cosa che ti insegnano quando ancora non sai camminare è che quando si esce di casa bisogna avere mille attenzioni e cento occhi multidirezionali? Poi diventa automatico (ma non basta mai…)
Eppure, con poco davvero si può fare prevenzione. Un piccolo esempio: andare in palestra può rappresentare una serie di rischi sia di carattere accidentale che potenziale. Per accedere hai bisogno in molti casi di un certificato medico che attesti che stai bene. E dura un anno. Ma durante questo lungo periodo il tuo fisico può cambiare ed il tuo sistema cardio respiratorio risentirne… Bisogna avere quindi anche in palestra un medico che ogni volta che entri ti deve visitare? Assolutamente no!
La prevenzione è fatta di tanti piccoli particolari, ognuno con un suo valore
Ma fare prevenzione per la salute è possibile curando il rapporto di ciascun utente nel momento in cui una persona entra ed esce dalla struttura. Ed avere il coraggio di respingere chi odora di alcool lontano tre metri o presenta alcuni sintomi per assunzione di droghe…. Maggiori i rischi in piscina, per ovvi motivi: ma anche qui contano la formazione del personale e la loro sensibilità nell’attenzione verso aspetti di solito trascurati della salute fisica e psicologica degli utenti, di qualsiasi tipo.
La prevenzione rappresenta il cuore del sistema d’offerta della piscina e possiamo risparmiare investendo di più
La prevenzione è fatta di tanti piccoli particolari, ognuno con un suo valore. Ma a nulla serve averli descritti nei manuali (obbligatori) da tenere in ufficio e consultati raramente, e solo per dire che li hai, dagli addetti ai lavori! È un costo in più ed in realtà a cosa serve? A nulla se non diventa una consapevolezza che almeno alcuni aspetti importanti devono essere messi a conoscenza di ogni avventore. E qui c’è un mondo, quello della comunicazione, da scoprire. Anche perché la prevenzione si evolve continuamente perché il mondo cambia più di quanto immagiamo. Ma sembra che il Covid non ci abbia insegnato niente.

Nondimeno la prevenzione rappresenta il cuore del sistema d’offerta della piscina. Possiamo risparmiare investendo di più. Questa strada porta alla qualità reale. E qui la mia deformazione professionale mi costringe a fare un esempio pratico: costa inserire nei terminali per docce e lavabi un erogatore a tempo. Ma fa risparmiare acqua (e serve ad aiutare la gente a ricordarsi che è un bene limitato come non mai!) oltre che rappresentare uno strumento di prevenzione non solo igienico sanitaria, ma anche economico sia in senso stretto che generale. E quanti sanno che sono da anni disponibili erogatori a flusso regolato nel rapporto aria acqua? Non esistono ancora ricerche scientifiche che questi dispostivi incrementino il rischio batteriologico, ma esistono studi sperimentali in cui si dimostra che il consumo dell’acqua viene quasi dimezzato.
Bisogna cominciare oggi a fare cultura reale: per l’acqua e per la prevenzione
E di esempi se ne potrebbero fare a migliaia. Ma anche nella prevenzione bisogna cominciare dalla cultura. E la cultura per l’acqua, anche nel mondo della piscina, ha bisogno ancora di tanto spazio rimasto nel limbo dei desideri che sembrano irraggiungibili.

Ma non si può più rimandare la decisione: bisogna cominciare oggi a fare cultura reale. E quello della prevenzione è un tema sempre attuale ancorché spesso dimenticato, anche nelle nostre indispensabili piscine. Ma la cultura per l’acqua non si ottiene per decreti o norme. Quindi…, insieme, diamoci da fare veramente. Male non fa!