La Confederazione, a meno di 75 giorni dall’entrata in vigore della norma, fa il punto secondo il proprio osservatorio, con un aggiornamento guida utile per tutti gli operatori
Da sempre non allineata in toto a quanto riporta il testo della nuova norma che deve regolare il settore sportivo, CIWAS si distingue per le proprie posizioni che riporta con regolarità alle autorità competenti, perché la Riforma recepisca una serie di punti e modifiche. Si tratta degli emendamenti ben elencati ed argomentati da Andrea Pambianchi, presidente della Confederazione, riepilogati nel recente comunicato trasmesso anche alla nostra redazione.

RIFORMA dello SPORT: tutti gli aggiornamenti
Nella Nota CIWAS i 13 principali Emendamenti
Su richiesta delle Commissioni VII e XI nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle tematiche afferenti al Lavoro Sportivo, e ad integrazione delle Note Tecniche già depositate, Ciwas ha protocollato una memoria contenente 13 principali emendamenti per migliorare la Riforma e ridurre l’impatto economico della stessa.
I TEMI PRINCIPALI DEI 13 EMENDAMENTI CIWAS:
– L’OPPORTUNITÀ DI AMPLIARE LA PORTATA DELLA RIFORMA prevedendo anche un pacchetto di incentivi e detrazioni a favore dei Praticanti e delle Strutture: a nostro avviso un Riforma così “epocale” dovrebbe partire dall’incentivare un Settore e non essere focalizzata unicamente su adempimenti, tributi e contributi anche alla luce dell’entrata in vigore, dal Gennaio 2024, del nuovo regime IVA che sicuramente rappresenterà la vera novità per le SSD con il rischio di applicazione IVA 22% su tutti i servizi con ulteriori oneri ed adempimenti.

– LA RIDUZIONE DEI COSTI DIRETTI tramite l’individuazione di adeguati ammortizzatori finanziari per le Strutture Sportive e/o l’estensione temporale delle riduzioni previste per i primi anni di entrata in vigore.
– LA RIDUZIONE DEI COSTI INDIRETTI CON LA SEMPLIFICAZIONE DI MOLTI NUOVI ADEMPIMENTI andando ad estendere le semplificazioni previste per il tetto di 5.000€ fino ai 10.000 € alla luce della più corretta identificazione del Lavoratore Sportivo (e conseguente riduzione del numero dei beneficiari), senza far venir meno i principi di tracciabilità e controllo.
– L’IMPORTANZA DI PREVEDERE NORME TRANSITORIE all’entrata in vigore per calmierare controlli e sanzioni in caso di irregolarità per i primi 12 mesi.
– LA NECESSITÀ DI RIVEDERE IL PARAMETRO DELLE 18 ORE sotto diversi punti di vista poichè, come riportato da FiscoSicuro intenderlo meramente sotto il profilo del numero di ore, a detta di tutti i relatori intervenuti al convegno di Bologna organizzato dallo Studio Martinelli, è il meno rilevante ed interessante e ci sono altri indicatori a cui prestare maggiore attenzione. Primo tra tutti quello dell’etero organizzazione: è molto più importante l’eventuale gerarchia tra dirigenti e lavoratori e non il numero delle ore per il quale si viene incaricati.
SCARICA QUI GLI EMENDAMENTI CIWAS
Ma in generale, a che punto siamo?
Dai lavori in corso sono emersi moltissimi interrogativi che ancora non trovano risposta a riprova del fatto che se la riforma fosse entrata in vigore il primo gennaio il Sistema Sportivo sarebbe piombato nel caos più totale.
Per fare chiarezza a tali interrogativi il Ministro Abodi ha annunciato che nei prossimi mesi verranno emessi chiarimenti e decreti ad-hoc.
Interessante poi la proposta dell’ On.le Perissa di prevedere una fascia di esenzione rispetto all’applicabilità della Riforma, con il conseguente ripristino dell’art. 67 del TUIR ed escludendo parametri di presunzione di lavoro subordinato, in base al valore della produzione.
Al tempo stesso il Ministro del Lavoro Calderone ha usato parole “risolute” riguardo alla Riforma dello Sport chiedendo specificatamente “meno deroghe nel lavoro sportivo”.

Come riportato da Italia Oggi nell’articolo del Dr. Boschi il Ministro Calderone ha ribadito come sia necessario contare su norme ancora più nette per impedire immotivati disallineamenti operativi rispetto alla legislazione ordinaria sul lavoro, il ministro ha chiesto che le procedure di comunicazione per l’avvio di nuovi rapporti di lavoro attraverso la piattaforma del nuovo Registro nazionale delle attività sportive contemplino anche le collaborazioni sotto i cinquemila euro e siano sancite da tempistiche più idonee a garantire la venuta a conoscenza da parte degli uffici e la conseguente possibilità di svolgere i controlli di rito, comunicazione dunque da anticipare al giorno precedente rispetto all’avvio delle prestazioni. Ha poi sottolineato che la previsione “telematica” di iscrizione sul Libro unico del lavoro degli operatori sportivi non è prevista per nessun altro tipo di rapporto di lavoro quindi occorrerà capire se sia adottabile o meno, ed ha sollevato perplessità circa l’esonero dal cedolino-paga per i compensi sportivi fino a 15mila euro dato che tale previsione risulta disomogenea rispetto agli adempimenti previsti per il datore di lavoro dai quali gli uffici fanno dipendere parte delle attività di controllo; in tale scia ha inserito anche l’evidenziazione che il dlgs 36 non parla mai di pagamento degli stipendi con modalità tracciabili.
TRA LE MOLTE QUESTIONI DA SCIOGLIERE SEGNALIAMO:
-Norme Sicurezza sul Lavoro: quali saranno criteri da seguire per il lavoro sportivo ed i costi diretti ed indiretti correlati?
-Visite Mediche Lavoro: quali saranno criteri da seguire per il lavoro sportivo ed i costi diretti ed indiretti correlati?
-Registrazione/Comunicazione rapporti di lavoro: per tutti o solo sopra i 5.000 €?
Oneri INAIL: per tutti i solo sopra i 5.000 €?
-Parametro 18 Ore: sarà un parametro assoluto o una media per la durata del rapporto o altro?
-“Registri Sportivi”: rimarranno doppi (con relativi doppi adempimenti), si “parleranno” o verranno unificati?
