in ,

CIWAS: la Riforma dello Sport a che punto è?

Fra le novità previste dalla nuova norma dello sport, sicuramente quella più importante e delicata è la parte che riguarda i lavoratori sportivi ph Foto di Julia Larson by Pexels

La Confederazione dei centri sportivi è sempre vigile e nella sua ultima comunicazione, collegandosi alle osservazioni del grande esperto Guido Martinelli, mette in evidenza le troppe incognite che pesano

Non fa certo difetto l’attività vigile e di monitoraggio costante di CIWAS a favore del settore. Lo conferma anche l’ultima nota trasmessa dalla presidenza, che rileva come “Dopo le anticipazioni e molti buoni auspici la situazione sembra ancora sospesa” .

Ed effettivamente il percorso non sembra così fluido e rispettoso di una tabella di marcia che dovrebbe portare al varo della norma a gennaio 2023. Senza contare che molti punti dei decreti attuativi oggi suonano quasi come un’insidia per le sorti di molte società sportive colpite pesantemente da pandemia e crisi.

In attesa della nuova legge dello sport, permangono incertezze e gli operatori sono vittime di verifiche discutibili da parte delle autorità – ph Foto di EKATERINA BOLOVTSOVA by Pexels

Questo quanto riporta il comunicato CIWAS diramato di ieri, 15 giugno, anche se la data è del 13 (suggeriamo di leggere l’intero articolo cui si accede dal link a fine comunicato CIWAS):

“Come apprendiamo nell’aggiornamento di EuroConference News a firma dell’Avv. Martinelli il tanto atteso testo del correttivo al D.Lgs. 36/2021 continua a latitare e rimane l’incertezza sulla disciplina del lavoro sportivo che dovrà essere applicata a partire dal prossimo 1° gennaio 2023.

Un ritardo, quello dell’ancor mancata approvazione, in prima lettura, da parte del Consiglio dei Ministri per dare il via all’iter finale di approvazione, che rallenta i lavori e pertanto, se ci sarà correttivo, questo vedrà la sua definitiva approvazione a ridosso della sua entrata in vigore e conseguente applicazione.

Una situazione che sta impedendo ogni programmazione al mondo dello sport che si trova impossibilitato, non avendo certezze sul “costo lavoro”, sia a formulare i propri budget di attività sia a redigere i piani economico-finanziari necessari per la partecipazione alle procedure di assegnazione degli impianti sportivi pubblici”.

LEGGI QUI L’ARTICOLO IN PDF

Scritto da redazione