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Congepi e le perplessità per il contributo piscine promesso e ancora non erogato

Un'attesa eccessiva per i contributi promessi ai centri natatori ph Allexxandar by freepik

Le legittime riserve sul nulla seguito ai sostegni stabiliti per Decreto: un comunicato della Confederazione che riporta anche alcune opportune considerazioni del presidente Luca Bosi

In altre sedi abbiamo rimarcato come i tempi della politica siano troppo lenti, a tal punto che le situazioni emergenziali rischiano di diventare capitolazioni, soprattutto per alcune realtà penalizzate da fattori esogeni. È il caso di tante piscine, colpite pesantemente dalla serie di eventi negativi dell’ultimo triennio, fra i quali oggi pesa ancora tantissimo l’incremento verticale dei costi energetici e del gas la cui coda sembra non avere fine. Anzi, con il nuovo tragico fronte di guerra aperto in Medio Oriente dai terroristi, sono da temere ulteriori rincari proprio del gas e dei costi energetici in generale.

Ma nonostante decreti che potrebbero in parte risollevare i centri sportivi e le piscine dalle rilevanti difficoltà, l’assenza di un seguito concreto e dell’erogazione di bonus promessi suona come una beffa: un mancato aiuto nei tempi necessari perché le criticità non si traducano in debacle definitive per alcuni.

Forse per la burocrazia e la politica un semestre e più sono tempi ordinari, ma per l’economia reale che riguarda anche lo sport, le piscine le imprese della filiera, sono insostenibili.

Con amarezza e lecito spirito critico enfatizza questa situazione incresciosa Congepi. Questa la notizia diffusa via social il 10 ottobre e, a seguire il testo integrale del comunicato.


CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO IMPIANTI NATATORI: DOPO QUASI SEI MESI ANCORA NULLA

A marzo salutammo con favore il decreto in cui si prevedevano contributi a fondo perduto per gli impianti natatori in difficoltà. Un provvedimento giusto e necessario a tutela di un settore messo in ginocchio da pandemia e crisi energetica. Ma dopo sei mesi di risorse non se ne sono ancora viste.

Non solo: ciò che manca è soprattutto un piano strutturale orientato a sostenere e sviluppare il settore.

Così il nostro Presidente, Luca Bosi: “
𝑆𝑒𝑟𝑣𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑠𝑡𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑒 𝑠𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑛𝑎𝑡𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑙 𝑀𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑝𝑜𝑟𝑡 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑣𝑜𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑡𝑎𝑣𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜, 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑒𝑟𝑒𝑚𝑜, 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑖𝑣𝑜, 𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑒. 𝐸 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑖𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑖𝑙 𝑀𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑝𝑜𝑟𝑡 𝑠𝑖𝑒𝑑𝑎𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡𝑖𝑣𝑎”.

Il comunicato integrale, qui: https://lnkd.in/dvJGrQav

Il 19 luglio scorso sono scaduti i termini per la presentazione delle domande per ottenere contribuiti a fondo perduto da parte del Dipartimento dello Sport come previsto dall’art.3 del decreto di riparto del 24 marzo 2023. A quasi tre mesi di distanza non si hanno informazioni certe a riguardo, anche infatti sul portale del Dipartimento compare come “in lavorazione” ma senza alcuna tempistica certa.

“A marzo – dichiara il Presidente di CONGEPI Luca Bosi – salutammo con favore questo provvedimento, pur sottolineando che non sarebbe stato esaustivo e che, soprattutto, l’erogazione sarebbe dovuta essere molto rapida. Di fatto sono passati più di 6 mesi e ancora non abbiamo nessuna notizia, ciò rappresenta un serio problema per i tanti gestori profondamente colpiti da COVID e caro bollette”.

Molti gestori hanno resistito (mentre oltre il 30% non ce l’ha fatta) alla grande fase critica ricorrendo a ulteriore indebitamento bancario e dopo mesi, su cui era intervenuta anche la moratoria sui mutui, è forte il peso finanziario da sopportare, senza considerare il fatto che il costo dell’energia si è si abbassato rispetto a settembre 2022 ma rimane stabilmente il doppio rispetto al periodo pre crisi.

“Lo diciamo da mesi e lo ribadiamo – conclude Bosi – serve un piano strutturale di intervento di sostegno e sviluppo all’impiantistica sportiva natatoria e per questo chiediamo al Ministro dello Sport la convocazione di un tavolo di confronto, dove porteremo, con spirito costruttivo, le nostre istanze. E serve che alle commissioni istituite presso il Ministero dello Sport siedano anche rappresentanti delle associazioni dei gestori di impiantistica sportiva”.

Senza un’attività di questo tipo il settore subirà un grave impoverimento, a scapito dei lavoratori e dei tanti utenti che con il nuoto trovano sicurezza, benessere e socialità.

Scritto da redazione