La compattezza paga e il Coordinamento è l’esempio di quanto sia importante essere uniti per avere ascolto ed ottenere risposte alle istanze del comparto. Il bando a favore dei gestori di piscine è un ottimo risultato, ma altri aiuti sono attesi soprattutto per gli operatori esclusi
La situazione critica delle piscine italiane aveva bisogno di aiuti concreti. Qualcosa si è mosso e uno dei risultati di maggior sostanza è il decreto che stanzia 47 milioni di euro a fondo perduto a favore dei gestori di impianti natatori, nella circostanza realtà di gestione (ASD/SSD) alla guida di più impianti.
Il merito, per buona parte, è da attribuire all’azione costante e unitaria del Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori: essere uniti è premiante ed è auspicabile che altre sigle di settori sportivi contigui prendano atto del valore dell’unità quando deve essere rappresentata una categoria di operatori.

Superati quindi i protagonismi sterili di improvvisatori della rappresentanza, che, ad inizio pandemia, portarono alla nascita di una trentina di sigle per il solo settore piscina, oggi il Coordinamento può archiviare questo nuovo risultato ottenuto e, al contempo, chiedere che venga deliberato un ulteriore provvedimento a favore di operatori esclusi e che vivono i medesimi problemi di coloro che invece hanno i titoli per beneficiare dell’ultimo stanziamento o del precedente.
Pubblichiamo quindi il comunicato del Coordinamento, trasmesso in data 7 luglio.

CONTRIBUTO DEL DIPARTIMENTO DELLO SPORT AL SETTORE PISCINE, UN
ULTERIORE PASSO AVANTI MA È IMPORTANTE NON LASCIARE INDIETRO
NESSUNO.
Roma, 7 luglio 2022
La Sottosegretaria di Stato con Delega allo Sport Valentina Vezzali ha emanato un
nuovo decreto che stanzia ulteriori 47ml€ a fondo perduto per gli impianti natatori.
Si tratta di un ulteriore contributo tangibile a un settore fortemente in crisi a causa
della pandemia e dell’emergenza energetica. Come Coordinamento ci siamo battuti in
tutti questi mesi affinché i gestori di impianti natatori non fossero lasciati soli ad
affrontare una complessità mai vista prima d’ora.
“Oggi tocchiamo con mano – dichiara il Delegato Nazionale del Coordinamento Luca
Bosi – il duro lavoro portato avanti sin dai primi giorni di pandemia e verifichiamo che
le nostre istanze hanno avuto una risposta concreta. Per questo riteniamo utile
ringraziare il Governo, le forze politiche, i parlamentari, le federazioni e gli enti di
promozione sportiva che si sono impegnati per salvaguardare lo sport di base, che è
sinonimo di salute, benessere e socialità”.
Il decreto, a differenza del precedente, coglie inoltre una nostra precisa istanza, ossia
quella di introdurre un criterio a beneficio dei soggetti che hanno più impianti in
gestione e che, di conseguenza, affrontano problematiche quantitativamente
maggiori.
“Rimane però – sottolinea Bosi – un vulnus significativo. Dal decreto infatti sono
escluse tutte le società di gestione che non siano ASD e SSD e questo crea oggettivi
elementi di iniquità e rischia di generare una sorta di svantaggio competitivo per chi
ha una diversa forma giuridica”.
Per questo il Coordinamento nazionale avanza al Governo la richiesta di un nuovo
stanziamento a favore delle società escluse da questo provvedimento, ma che nella
maggior parte dei casi gestiscono impianti pubblici in convenzione e vivono i medesimi
problemi delle ASD e SSD.
Infine si rinnova l’istanza di attivazione di un tavolo permanente sulla crisi del settore
al fine di individuare i provvedimenti utili a salvaguardare un’attività, il nuoto, che
oltre a garantire benessere e salute aiuta le persone a salvarsi quando vengono a
contatto con l’acqua.