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Crisi ed effetti sullo sport e sul fitness

Il carrello della spesa si riduce con ricadute negative anche per sport e fitness ph Karolina Grabowska by Pexels

Secondo l’indagine di Morgan Stanley i dati europei indicano un taglio generalizzato della spesa dei consumatori che colpisce soprattutto gli eventi sportivi e, in misura più contenuta, il fitness

In Italia le palestre segnalano recuperi dei numeri pre-covid incoraggianti: qualcuno addirittura supera le iscrizioni del 2019 (però con adattamenti e formule nuove di abbonamento, assai più flessibili che in passato), ma in generale, il dato tendenziale è di un -10 o 15 % rispetto a tre anni fa. Per diverse piscine, invece, l’onda lunga dei trionfi del nuoto ha portato più di qualche impianto a registrare iscrizioni record: forse non bastano a compensare i rincari energetici proibitivi, ma questo induce molti gestori a non chiudere durante l’inverno per consolidare questa tendenza e costruire un 2023 in netta ripresa.

Il ritorno in palestra è confortante e vicino ai livelli pre covid – ph Karen Irala by Pexels

Tali rilievi vanno interpretati in un quadro europeo che rende possibile la periodica indagine promossa da Morgan Stanley e che illustra e commenta il portale palco23.com.

Sicuramente si ridimensiona la spesa per gli eventi sportivi: gli appassionati e tifosi ad ottobre hanno tagliato la spesa su tale fronte del 38%, tendenza che non sembra riguardare l’Italia, visto che stadi e palazzetti nelle grandi città registrano puntuali sold out senza precedenti nel passato.

Si spende meno per gli eventi sportivi ph Mídia by Pexels

Sempre ad ottobre, causa la crisi e un certo pessimismo generale, il 18% dei praticanti attivi europei ha sospeso la propria frequentazione della palestra: dato da leggere in chiaro-scuro perché migliora di un punto la tendenza di maggio scorso, ma peggiora sempre di una unità rispetto a luglio e settembre scorsi. Come scelta estrema, il perdurare della crisi potrebbe indurre il 24% degli europei a sospendere di andare in palestra.

Nella scala di settori più colpiti dai tagli dei consumi “primeggiano” bar, ristoranti, abbigliamento e calzature; a seguire vengono gli eventi sportivi. Scelte dovute all’inflazione e all’evocato pessimismo dei consumatori. Tuttavia prevale una stabilità che esclude per ora un peggioramento dei consumi, anzi, Morgan Stanley riporta che si registra un modesto miglioramento, che invero collide con la tendenza a ridurre i consumi di acqua calda e riscaldamento che ora sale di 7 punti, riguardando il 32% degli intervistati.

La riduzione della spesa per la palestra è molto marginale; pesa molto invece per ristorazione, viaggi, abbigliamento – ph Victor Freitas by Pexels

Il report di Morgan Stanley considera che per il fitness e gli eventi sportivi, rispetto ad altri settore, la riduzione di spesa sia comunque contenuta; in particolare per la palestra, solo il 15% ritiene sia una delle cinque attività che siano rinunciabili.

Questo emerge mentre il 38% dei consumatori prevede, nel prossimo semestre, un peggioramento della propria situazione economica: un dato quasi positivo se si pensa che nella scorsa indagine era dello stesso avviso il 43%.

Fra quelli che stanno reagendo e stanno meglio in questa fase, si distinguono tedeschi e francesi che guidano coloro che percepiscono un maggiore miglioramento, sentiment condiviso dal 18% degli intervistati europei.

Chi sembra passarsela peggio sono invece italiani e spagnoli: faticano a chiudere il mese e, per il 34%, sono costretti a ricorrere a finanziamenti anche per fare fronte ai rincari di gas ed energia. Un peggioramento di ben 5 punti.

Il consumatore europeo non rinuncia allo sport praticato, ma eventualmente agli eventi sportivi da seguire – ph Alexandre Saraiva Carniato by Pexels

In generale, in Europa, la maggioranza ritiene i propri risparmi insufficienti per le proprie abitudini di vita, anche se tendenzialmente si è stabilizzata l’economia finanziaria della famiglia media.

Insomma, le difficoltà sono ancora tante, ma l’andamento sembra prendere una piega meno negativa, con prospettive più incoraggianti per il 2023, certamente condizionate dall’evento bellico ucraino e dalle speculazioni circa gas ed energia.

Fonte parziale Palco23

Scritto da redazione