Le aziende del comparto quotate nelle borse internazionali hanno subito un calo del 15,8% che le riporta ai livelli di marzo 2020 con prospettive di peggioramento per la congiuntura e la crisi energetica globali
Un interessante articolo di Palco 23 pubblicato sul suo portale il 3 ottobre, grazie all’Osservatorio Selective Internacional Palco23 de Bolsa (SIP23), riporta alcuni dati sul monitoraggio delle aziende dello sport quotate nelle borse internazionali.
Un quadro in linea con le difficoltà delle borse del pianeta, dove prevalgono crolli verticali di alcune società (Peloton e Nike in testa) con però eccezioni positive, fra cui Johnson Health Teach (uno dei suoi brand è Matrix) capace di una performance del 27%. La media, tuttavia, è di perdite generali del 15,8%, dato peggiore da marzo 2020, periodo dei lockdown su scala mondiale.

Questo rovinoso andamento è stato edulcorato un po’ artificiosamente dagli effetti dei cambi di valuta, altrimenti oggi si starebbe parlando del -25,1%
Venendo all’analisi competente e mirata di SIP 23, da settembre sono ben 11 fra le più importanti società del comparto sportivo a subire un calo sensibile a due cifre, dopo che a luglio si era registrata una ripresa generale la cui media era del 10,2%.

Fra i “principi” sportivi della controprestazione:
- Peloton – 25,4% (home fitness)
- Nike – 21,4%
- Adidas -19,8%
- The Gym – 21,2%
- Basic Fit -14,2% (fitness low cost)
- The Medison of the Square Garden Company -13,5%
- Planet Fitness -12%,4 (fitness chain)
- Eredivisie Club Aiax – 11,8%
- Fluidra -8,4%, quindi inversione di tendenza anche per il colosso delle piscine.
Su perdite a due cifre sono anche Liberty Media Formula One Series, Technogym, Asics e Anta Sports
Non fa eccezione il calcio che non viene risparmiato:
Juventus – 19,8% e Borussia Dortmund -13,8%; oltre il 10% di perdite pure Manchester United, Olympique de Lyon

Insomma, in meno di un mese sono evaporati investimenti ingenti nel comprato sport, come accade in generale e spesso in borsa, con, a seguire, rimbalzi positivi premianti per gli investitori più accorti.
Il Down Jones chiude settembre con un calo pesante del 13,8%.
Delle eccezioni positive abbiamo accennato: su tutte Johnson Health Tech decisamente controcorrente, crescendo del 27%, ma anche l’emittente americana Fubo TV chiude a +5%, mentre la britannica JD, specializzata nella distribuzione sportiva, resta sui valori dell’estate, quindi in equilibrio.
La sostanza è che il calo a settembre si attesta a 13.512 punti, peggior risultato dalla primavera 2020.
Fonte parziale Palco23