Il segnale della ripresa di costruzione o ammodernamento delle piscine pubbliche arriva da una serie recente di aperture o riqualificazioni. Ma restano le pesanti ombre su progetti impossibili voluti da politici incapaci
BUONA PASQUA!
L’APPROFONDIMENTO DEL WEEKEND
Il faro dell’impiantistica sportiva è sicuramente Sport&Impianti che, di recente, ha aggiornato sul nuovo progetto nel Catanese di un centro acquatico. Ma sono diverse le inaugurazioni che si stanno sommando nell’ultimo trimestre, a riconferma della ripresa di un settore rimasto bloccato per tre anni. Della rinascita della Milano acquatica abbiamo già parlato il 28 marzo scorso https://wbox.it/la-rinascita-della-milano-acquatica-con-qualche-insidia/, ma non mancano altre segnalazioni.
Ci sono progetti in fase di valutazione e possibile lancio che sarebbe meglio fermare sul nascere: sia per gli investimenti esagerati in territori ad alta densità impiantistica sia perché le idee “faraoniche” vengono da politici sprovveduti. Parliamo dei tanti personaggini sparsi in comuni e enti locali, assolutamente avulsi da senso di responsabilità e da consapevolezze circa sostenibilità economico-gestionale e risposte aggiornate ai bisogni della collettività. Quindi certi progetti è meglio che non decollino e vengano archiviati prima di arrecare ulteriori danni alle casse pubbliche.

Gli oltre 22 milioni di euro per un enorme complesso acquatico-sportivo di cui vaneggia il comune di Vimercate (prima causa della chiusura dell’impianto da ormai cinque anni) o di altre esagerazioni progettuali dai costi simili, è auspicabile vengano bloccati: certi megalomani – bravissimi ad eccedere con i denari del contribuente… – vanno stigmatizzati come esempi negativi del sistema Paese, sperando che demordano e facciano ammenda, rivedendo sogni di gloria costruiti al prezzo di opere inutili e fuori misura a beneficio del proprio ego e di effimeri consensi elettorali.

Basti ricordare l’opera incompiuta, cantiere che da un lustro giace in stallo ed ormai in degrado, nel comune di Selvazzano Dentro (Padova): 10 milioni di euro, per un progetto voluto testardamente dal sindaco carrierista Enoc Soranzo (ahinoi è stato anche presidente di Provincia), nonostante tutti gli esperti lo dissuadessero e l’accerchiamento di centri acquatici nel territorio. Il risultato è quello che illustra la foto, con gara d’appalto, impresentabile in toto, che ha permesso all’impresa costruttrice di subappaltare i lavori a società terza del Sud, la quale aveva un solo difettuccio: non pagare i dipendenti. Opera bloccata e 10 milioni di noi cittadini che stanno evaporando. Ma il sig Soranzo pagherà mai per i suoi gravi errori e l’incapacità di tutelare e valorizzare la “res publica”?

Fortunatamente in Italia c’è chi, con il dovuto equilibrio e rispondendo al reale bisogno del territorio, realizza o riqualifica impianti utili per la collettività e gestionalmente sostenibili (speriamo, perché dipende anche dalla capacità del soggetto gestore).

In materia ammodernamento ed efficientamento energetico, l’ottima sinergia Rari Nantes Valsugana Waterway (soggetto gestore), Provincia Autonoma di Trento e Comune di Levico ha portato a scelte virtuose che distinguono queste realtà e confermano che operare bene, nell’interesse collettivo è possibile anche in Italia. Un comunicato social recita infatti che i tre soggetti menzionati hanno realizzato a dicembre 2022 un impianto fotovoltaico da 10 kW.
L’Ufficio tecnico di RN Valsugana con l’architetto Valentina Filippi e l’ingegnere Stefano Ioriatti hanno permesso la messa in funzione dell’impianto il 5 aprile 2023, alla presenza del sindaco Gianni Beretta ed Assessore Sport Peruzzi Moreno. Nella circostanza, possiamo sottolineare con un plauso convinto la meritoria azione svolta grazie anche agli amministratori locali citati, che hanno saputo interagire ed ascoltare chi ha competenza, in particolare RN Valsugana e il suo rappresentante legale Daniele Armelao

Sport&Impianti come sopra accennato, segnala l’approvazione del progetto di un centro natatorio di taglio tradizionale (vasca da 25 metri più una d’ambientamento), completato da una palestra, a Biancavilla in Sicilia, regione che più di altre abbisogna di impianti moderni e al servizio dei cittadini. Come recita l’articolo di Sport&Impianti “Il progetto della piscina si inserisce nel piano di rigenerazione urbana della città il cui progetto per quasi 4 milioni di euro sarà presentato nei prossimi giorni. A causa della mancanza di strutture sportive, Biancavilla ha registrato negli anni un numero limitato di società sportive. Poniamo rimedio a questa mancanza con un campo di basket già inaugurato, con il progetto della piscina e con un nuovo Palazzetto dello Sport i cui dettagli saranno annunciati nei prossimi giorni”, ha commentato il sindaco Bonanno.

Avremmo qualche riserva circa le profondità: 2 metri per fini agonistici sono attuali oggi in termini di volumi d’acqua e di inclusività? 1 metro di profondità per la vasca d’ambientamento è una sorta di ibrido che poco aiuta a rendere questa vasca adeguata a più categorie di persone: basterebbero 20 cm in più, ma la materia ai progettisti pubblici sfugge parecchio.
Dal Sud insulare all’estremo Nord in aree termali: il complesso di Bormio Terme vede rinnovata la vasca Stelvio (notizia sempre di Sport&Impianti), resa più aggiornata ed attrattiva, in ossequio al processo di restyling di tutto il complesso termale. Un’acqua molto adeguata a tutte le categorie di popolazione secondo un trend, quello termale, che trova crescenti consensi soprattutto fra i giovani. Investimento complessivo poco più di un milione di euro, 700mila dei quali a carico della Provincia.

Sempre di terme si parla, ma in questo caso la notizia riguarda le Nuove Terme Marine di Grado (GO): qui l’investimento è di 22,5 milioni di euro (più 3,5 milioni per l’attiguo parcheggio, funzionale anche alle esigenze alberghiere locali), che, alla luce dell’indirizzo e del progetto, sono spesi bene a differenza di quello che potrebbe avvenire nella menzionata Vimercate (MB). Un’opera a cui contribuisce una delle star architettoniche nella realizzazione di spa e piscine wellness, Studio Apostoli. L’investimento prevede il recupero della struttura esistente, la realizzazione di otto piscine interne ed esterne con acqua di mare – ottimo, viste le insidie della crisi idrica– e differenti temperature, vasche per bambini ma anche beauty center e fitness, wellness, SPA, palestra, ristoranti e bistrot. Questo è un progetto più credibile e sostenibile, anche per lo sviluppo turistico sotteso.

Passiamo infine ad un’opera meritevole di essere analizzata, non proprio recentissima, ma attuale per le criticità gestionali, dovute al caro energia, e che si configura come estremamente grande, ma utile per una parte di cittadini e non per la totalità della popolazione. È un po’ il tema testè evocato: perseveriamo nella realizzazione o riqualificazione di impianti a beneficio di solo il 9% degli abitanti, dimenticando che il 91% degli italiani non sono interessati e non apprezzano impianti del genere.
Andiamo nel Centro Italia e precisamente ad Anzio (Roma) dove, Lo Stadio del Nuoto nella città dello sport, una perla fra altri impianti sportivi e spazi dedicati per 14 ettari (Città dello Sport), ha dimensioni decisamente tanto impegnative. Forse siamo in errore, ma gestire ai giorni nostri delle vasche di profondità 2,2-2,4 metri può avere senso per fini agonistici, ma che mal si conciliano con i gravami gestionali crescenti, soprattutto parlando di crisi idrica che consiglia di utilizzare volumi d’acqua limitati: ancor più nella logica di ridurre i costi energetici che, per il riscaldamento di volumi d’acqua ed ambienti così grandi, sembra sia improbabile poter rispettare.

Forse, in chiave moderna e sostenibile, anche nel caso di finanziamenti dovuti al PNRR, dovremmo considerare impianti veramente pensati per tutti ed inclusivi e non di foggia tradizionale, spesso dotati di tribune che poco servono e molto comportano in termini di dimensioni complessive, pesantissime per impianti già energivori per definizione, ma resi ancor più proibitivi da gigantismo oggi ben poco attuale, nonchè proibitivo per le risorse finanziarie pubbliche.
