Sauro Serretti, con parole profonde, sentite, finanche toccanti, ricorda l’amico Danilo, prematuramente scomparso il 24 settembre: una personalità ineguagliabile, che merita di essere raccontata da chi ha condiviso momenti significativi di una vita di amicizia dedicata al nuoto e allo sport
Milano 24 settembre 2022
Ciao Danilo, caro amico e compagno di viaggio.
Ci siamo incontrati la prima volta negli anni Settanta sul bordo vasca della piscina Samuele col cronometro in mano, io con i colori della Nuotatori Milanesi e tu con quelli del Geas, con i due guru che ci stavano gerarchicamente sopra.
Alla Nuotatori Milanesi il mio capo era Giorgio Ribolini degli azzurri Riccardo Targetti, Michele Garufi, Sandra Finesso sopra tutti, e tu sotto la guida del grande Tore Montella che allora non aveva occhi che per la sua pupilla, Laura Podestà.

Poi abbiamo preso strade diverse, ma sempre uniti a doppio filo da quella comune passione che era l’acqua clorata delle piscine. Tu con la Compagnia Italiana Lubrificanti, con la piccola società SIN 80 e sponsorizzando con i tuoi prodotti il Trofeo Sprint di Legnano. Io, continuando a fare l’allenatore: avevo trovato dei “pesci che non avevano assolutamente le “squame al contrario” (come eravamo soliti dire): i fratelli Franceschi e quel gruppo dei ragazzi del ’63 che mi avevano fatto vincere più volte i Campionati Italiani. Ero stato fortunato ed avevo avuto la possibilità di partecipare come tecnico della nazionale ad eventi importanti come olimpiadi, campionati del mondo ed europei.
Ma in comune e da sempre avevamo avuto la caratteristica di non accontentarci, di cercare di fare meglio e di più. Tu hai lottato e vinto la sfida col mio ex Presidente della Nuotatori Milanesi (Sergio Parenti che era succeduto all’indimenticabile Riccardo Beretta) e sei diventato Presidente del Comitato Regionale Lombardo. Io, dopo lotte in F.I.N. per obiettivi in cui credevo ma, ahimè, non ero riuscito nell’intento in cui volevo, nella più grande avventura della mia vita professionale: il neonato Forum di Assago in cui mi ero buttato a capofitto. Ero entrato come consulente della piscina e, nel 1994, quattro anni dopo aver lasciato mamma F.I.N., diventavo Direttore Generale.
Ma noi, pur distanti e su sponde diverse, eravamo sempre in contatto: i carnevali al Forum a cui portavi i tuoi piccoli, i biglietti dei concerti che, come tutti gli amici, mi chiedevi…; ma mentre per gli altri erano spesso esauriti, per te ce n’erano sempre.

Poi un giorno, verso la fine degli anni Novanta, mi hai chiesto di ritornare in F.I.N., nel Comitato Regionale Lombardo, per aiutarti a migliorare quello che avevi fatto e che, a parer mio, era già perfetto. Come un pifferaio magico mi hai incantato e convinto. Sei riuscito anche a farmi mettere da parte quello stupido orgoglio che poteva farmi dire di no. Sei sempre stato bravo a farmi dire di sì.
Nell’ultimo tratto di strada comune che abbiamo percorso insieme, in verità lungo più di vent’anni, credo abbiamo fatto cose importanti. Io, lasciato il Forum sono entrato in Milanosport, in quella che definisco sempre la mia “terza vita”, e nel 2001 come F.I.N. abbiamo siglato un importante accordo (tutt’ora attivo) con Milanosport, erede del vecchio Centro Milanese per lo Sport e Ricreazione contro cui, da allenatore, avevo combattuto per anni poiché, dal punto di vista agonistico, non aveva mai prodotto niente, nessun atleta di rilievo: finalmente dei tecnici F.I.N. entravano in quelle piscine.
Quello era solo l’inizio, seguirono poi altri accordi ed iniziative importanti. Starti dietro era difficile, anche per me, che credo di non essere mai stato uno che viaggia lentamente. In molti te lo hanno riconosciuto in questi tristi giorni in cui ci hai lasciato soli: eri un frecciarossa. Ti dicevo di rallentare, ma tu niente, avanti come un treno.
Adesso ci hai lasciati soli, mi hai lasciato solo. Ce la farò? Non lo so, ma intanto ti saluto e ti ringrazio per questi quasi cinquant’anni. Grazie amico mio, un abbraccio ed un caro saluto,
Sauro
