Come segnalato da più parti, Il Sole 24 Ore con un suo articolo fa una buona sintesi sui 50 milioni di euro a fondo perduto destinati allo sport, fra cui anche le piscine. L’insidia delle bollette però…
Di sicuro avremmo bisogno di decuplicare certi valori, non solo per sanare i pesanti deficit accumulati negli ultimi 32 mesi dal comparto sportivo, palestre e piscine in particolare, ma anche per la smisurata crescita dei costi energetici, che per molti sarà una mazzata letale. Tuttavia i 50 milioni di euro a fondo perduto che prevede il Decreto Aiuti Ter per il settore, rappresentano un sostegno di sostanza e sarà importante per il futuro di coloro che li riceveranno.

Già, ma chi saranno i fortunati a beneficiarne? Perché per ora i criteri di assegnazione sono stati premianti per alcune categorie, ma molte altre sono rimaste escluse. In questo caso, i primi beneficiari saranno piscine (sicuramente solo una parte), calcio e basket.
Lo spettro delle bollette salatissime cala come una scure sul destino di molti centri acquatici, energivori quasi per definizione, ancorchè fondamentali per il servizio sociale, preventivo e educativo che offrono.
È però anche vero che diversi operatori, pur non disponendo di impianti moderni, dotati di tecnologie destinate alle fonti di energia rinnovabili, stanno affrontando questa fase critica, destinata a peggiorare, senza fare drammi eccessivi. Sono tante le piscine che registrano un ritorno al numero di iscritti vicini a quelli del 2019.
In Sardegna, grazie all’opera incessante del presidente FIN regionale, Danilo Russu, è probabile che la Regioni assicuri ulteriori aiuti, determinanti per la sopravvivenza di piscine che spesso non superano i 350/400 iscritti l’anno.

Insomma il quadro non può essere positivo, ma se molte palestre hanno ripreso a correre, sono diverse le piscine che, in ragione di standard qualitativi di servizio elevati, professionalità e buona reputazione nel territorio stanno lavorando parecchio bene: sarà anche merito della spinta assicurata dai trionfi degli sport natatori di quest’estate. E tanti di questi impianti acquatici sono reduci da un’estate quasi storica per incassi e numero di ingressi.
Certo, la stagione fredda che si avvicina inquieta parecchio gli operatori, paventando bollette quadri-quintuplicate: senza aiuti statali e degli enti locali, è possibile che i più decidano di chiudere le piscine per i mesi freddi. Un danno ulteriore per il comparto, ma soprattutto per la collettività e le generazioni più giovani, perché non potranno imparare o praticare uno fra gli sport più sani e socialmente ineguagliabili: chi sa nuotare sa anche superare i rischi di annegamento e questo solo le piscine possono assicurarlo.

A completamento della nostra nota, un post di Assopsort segnala fra l’altro quanto segue, con un ruolo attivo della presidente Anna Ferrino nell’articolo leggibile dal link in calce.
Il caro energia sta mettendo a dura prova tutta la filiera sportiva, in particolar modo piscine, palestre ed impianti sportivi. Nel Decreto Aiuti ter approvato dal Consiglio dei ministri sono stati stanziati 50 milioni a fondo perduto a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche, nonché per le federazioni sportive nazionali, che gestiscono impianti sportivi e piscine. Una prima risposta, parziale, di fronte a un’emergenza che rischia di mettere in difficoltà un comparto industriale fondamentale per il nostro paese. L’intervento di Anna Ferrino, Presidente Assosport nell’articolo del Il Sole 24 Ore.

Aiuti in arrivo per piscine, calcio e basket: stanziati 50 milioni
Nel decreto Aiuti ter approvato dal Consiglio dei ministri sono stati stanziati 50 milioni a fondo perduto a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche, nonché per le federazioni sportive nazionali, che gestiscono impianti sportivi e piscine
di Marco Bellinazzo
per leggere l’articolo de Il Sole 24 Ore a firma Marco Bellinazzo