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Donne, sport e i vertici del settore poco “rosa”

Le Donne meritano posizioni di leadership a tutti i livelli, ancor più nel sistema sport ph Pixabay by Pexels

Tradizionalmente la Festa della Donna, celebrata ieri, spinge a riflessioni che dovrebbero prevalere nel quotidiano, ma che ancora oggi sono occasionali, segno di arretratezza culturale diffusa

A due settimane dall’8 marzo, in un articolo del 24 febbraio scorso, avevamo dato evidenza al problema delle Donne poco al Comando, nonostante un ruolo cardine per la crescita dello sport e le grandi imprese sportive in Italia. Anzi, oggi i sensazionali trionfi azzurri parlano sempre più al femminile, mentre al potere dei vari ambiti istituzionali, federali, societari e delle imprese “poltroneggiano” troppi, sovente immeritevoli, uomini.

Federica Pellegrini una delle icone dello sport nazionale e mondiale oggi è membro CIO ed è asupicabile possa percorrere una carriera che la porti a vertici dello sport nazionale ph FIN

Questo è il link che richiama l’approfondimento di qualche giorno fa di wbox: https://wbox.it/le-donne-nello-sport-e-il-potere-negato/

Ieri, Festa/Giornata della Donna, tutti si sono precipitati a parlare delle Donne e della mancata completa parità con gli uomini. Noi, per non cadere nel banale, preferiamo ritornarci il giorno dopo, in coerenza con la priorità quotidiana che questo argomento deve avere.

Oggi, più del passato, il sistema dovrebbe essere a guida a prevalenza femminile, quando invece dominano in eccesso e, spesso indebitamente o con evidenti inadeguatezze, esponenti del genere maschile, preferiti solo per un retaggio culturale “preistorico”.

Un risveglio delle coscienze ad intermittenza non basta se non seguono passi concreti e definitivi verso un cambiamento frenato da troppe parti, come attestano le presenze maschili ai vertici istituzionali e dirigenziali sportivi, lasciando solo poche posizioni apicali a donne che, per arrivare alle rare leadership, hanno faticato il quintuplo degli uomini, spesso fra diffidenze e ostacoli che sarebbero da riversare sui troppi uomini incapaci che restano al comando inamovibili per decenni, determinando più danni che benefici per lo sport e per il nostro Paese.

Meloni e Schlein: perfino la politica sta finalmente vedendo al vertice Donne capaci; riuscirà a fare questo passo anche il sistema sportivo a tutti i livelli? ph ANSA

Un articolo del portale spagnolo Palco23, pubblicato ieri per la Festa della Donna, mette in evidenza come nel mondo e nell’industria sportiva le donne ai vertici siano delle eccezioni. Spicca tuttavia in positivo Technogym, il brand italiano che si staglia nello sportsystem globale e che è un esempio positivo pure per il crescente ruolo assegnato alle donne ai vertici aziendali.

Ma non possiamo parlare di parità di genere finchè queste situazioni si configurano come eccezioni e non come la regola: il sistema sportivo, da sempre, è lo specchio di arretratezze e contraddizioni, spesso nascondendosi dietro l’iniquo espediente delle “quote rosa”, una sorta di paravento per preseverare, con sistemi a connotazione maschilista, l’ordine di priorità, dove alle donne si riservano i posti di comodo e non le leve del comando.

Brignone e Goggia, oggi domintarici nello sci, domani, se idonee, potranno aspirare come gli uomini a guidare lo sport nazionale o inyternazionale? @Corriere-Web-Sezioni

E per chiarezza, è bene che le donne stesse indichino chi è meritevole, senza che siano gli uomini a decidere o stabilirlo; o che la decisione sia frutto di un percorso parimenti condiviso fra generi, e volto a premiare, nell’interesse sistemico e collettivo, chi ha merito e capacità. Per essere bravi, leader, dirigenti o manager non significa essere stati delle/i campionesse/campioni nello sport, ma essere persone, donne o uomini, di comprovate capacità e preparazione. E di donne di tale profilo, campionesse o meno, ne possiamo individuare veramente molte di più rispetto agli uomini.

Questo l’articolo di Palco23:

I 23 maggiori sport quotati in Borsa aumentano la percentuale di donne nei loro consigli di amministrazione al 26,7%

La presenza delle donne nei più alti organi decisionali delle società più rappresentative del settore sportivo in Borsa è aumentata rispetto al 2022. Insieme ricoprono 55 posizioni dirigenziali, cinque in più rispetto all’anno precedente.

Donne al comando, non come eccezione ma come regola vissuta in modo ordinario dal sistema ph August De Richelieu by Pexels

Di David García Martinez

I CdA sportivi aggiungono le donne. Le 23 maggiori società quotate più rappresentative del settore sportivo su scala internazionale collocano al 26,7% la percentuale di donne nei propri consigli di amministrazione. Questa cifra rappresenta un aumento del 10% rispetto all’anno precedente rispetto allo stesso periodo, passando da 50 a 55 donne nei loro consigli di amministrazione.

Nelle società del Palco Internazionale Selettivo23 (SIP23 – Spagna) non ci sono state variazioni significative rispetto al 2022 e il numero di donne nei cda oscilla tra l’8% e il 50% , anche se ci sono società quotate che non hanno figure femminili in questi organismi, come il Benfica, che l’intero gruppo dirigente è composto da figure maschili.

Le donne raggiungono il 38% del senior management in Spagna, ma la quota globale ristagna

La società quotata SIP23 con la maggiore presenza di donne è Peloton, la società americana di home fitness con quattro membri per genere, rispettivamente. Tra il management team spicca Liz Coddington, che ricopre la carica di direttore finanziario .

Il SL Benfica non ha donne nel suo consiglio di amministrazione

Dietro, Technogym e JD SportsEntrambe le società quotate mantengono sopra il 40% la quota di donne nei loro consigli di amministrazione, raggiungendo rispettivamente il 45,5% e il 44,4%. Il produttore italiano TechnoGym ha cinque donne su undici nel suo consiglio di amministrazione, mentre JD Spors ha quattro donne su nove membri totali del consiglio.

Erica Alessandri, figlia del grande fondatore Nerio, è nel CdA di Technogym ph Technogym

Nel settore del fitness , alle spalle di Peloton c’è Planet Fitness, con il 37,5% di donne nel consiglio di amministrazione, con un totale di tre posizioni di rappresentanza femminile al vertice . Johnson Health Tech e The Gym portano al 30% la presenza femminile nel board. L’azienda taiwanese è passata da zero a tre donne nel board, con la nomina di Cindy Ho a vicepresidente del board.

Nei cinque principali club calcistici europei inclusi nel SIP23 (Manchester United FC, Benfica, Ajax Amsterdam, Borussia Dortmund, Juventus Torino) ci sono sei donne nei rispettivi organi di governo, il 21,4% del totaleLa maggior parte di loro lavora come indipendente, anche se ci sono eccezioni come il Manchester United FC o l’Ajax ad Amsterdam. Darcie Glazer Kassewitz, del Manchester United, è amministratore della società e di Red Football Limited, nonché presidente della Glazer Vision Foundation. Da parte sua, Susan Lenderink, dell’Ajax Amsterdam, è anche direttrice finanziaria del club. Tuttavia, l’SL Benfica continua senza aggiungere una rappresentanza femminile all’interno del suo più alto organo decisionale.

ph Patrick Case by Pexels

La competizione motoristica organizzata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) conta Sacha Woodward Hill come consulente. Da parte loro, nelle due più grandi aziende di accessori/abbigliamento sportivi, Nike e Adidas, c’è appena spazio per cinque donne nei rispettivi board . Nel caso del colosso dell’Oregon, quattro membri (il 33% del totale) fanno parte del board della multinazionale statunitense, mentre solo un membro (il 17% del totale) è presente nell’azienda tedesca di abbigliamento e attrezzature sportive. Stessi dati rispetto all’anno precedente.

Lauren R. Hobart, di Dick’s Sporting Goods, è la donna che ricopre la carica più importante della SIP23

Lauren R. Hobart rimane la donna più importante della lista. E’ presidente deò CdA, e allo stesso tempo, amministratore delegato di Dick’s Sporting Goods dal 2021.

La piattaforma americana over-the-top (OTT) Fubo TV entra nella lista, sostituendo l’Olympique de Lyon. Fubo TV ha una presenza femminile del 33% nel suo consiglio di amministrazione, con due donne su sei membri totali.

In Spagna, Fluidra ha due donne in board composto da quindici persone , che occupano la posizione di direttori indipendenti e vocali dell’azienda di piscine e benessere .

ph Shvet Production by Pexels

Fonte palco23.com

Scritto da Marco Tornatore