Scegliere di partecipare ad una fiera, oggi più di ieri, comporta attese legittime di ritorni positivi che, forse, la kermesse di Dubai ha soddisfatto piuttosto poco
Nell’editoriale del prossimo Happy Aquatics CONSTRUCTION, in uscita fra circa una settimana, viene fatto un inciso sulle fiere allorchè si parla di cambiamento che deve riguardare tutti gli attori del comparto: palestre, piscine, centri sportivi, affiancati da imprese e studi professionali. Ma del sistema fanno parte anche le fiere e i congressi: pure questi eventi non possono eludere il processo di trasformazione in atto, per il quale quello che poteva andare bene prima del Covid-19, oggi è da rivedere e, in molti casi, rivoluzionare.
Le fiere sovente sembra non abbiano colto che la parte vitale del proscenio sportivo non solo ha meno disponibilità economiche, ma opta per soluzioni premianti il dialogo diretto, il B2B altamente professionale e l’equilibrio pieno fra costi da sostenere e ritorni, sbilanciato eventualmente sui secondi.

Quanto riporta Assosport Weekly sulla fiera di Dubai appena conclusasi è una riconferma che alle volte le fiere non riescono ad interpretare perfettamente cosa si attendano gli operatori professionali, i quali in genere hanno poco da spartire con il consumer, soprattutto in un contesto fieristico. Come insegnano i guru del mercato, al centro di ogni iniziativa che miri al business, si colloca sempre il Cliente: per le fiere, il cliente sono le imprese e gli operatori professionali. E prestare ascolto al Cliente è fondamentale per non incappare in possibili debacle. Altrimenti orientiamoci sui carrozzoni tipo fiere campionarie di lontana memoria, ma che poco si attagliano alle nuove strategie di marketing che anche il mondo dello sport sta vieppiù considerando. Questo quanto in parte riporta Assosport Weekly, con accesso pieno all’articolo integrale e ai commenti degli espositori limitato ai soci Assosport.

DUBAI ACTIVE SHOW: I FEEDBACK DELLE AZIENDE ASSOFITNESS
Luci e ombre sull’edizione appena conclusasi della fiera dedicata al mondo del fitness
Si è tenuta a Dubai dal 28 al 30 ottobre, la fiera dedicata al fitness. Nell’occasione Agenzia ICE e Assosport hanno organizzato una partecipazione collettiva alla manifestazione a cui partecipano 15 brand italiani, oltre ad un groupage per le aziende associate ed un incoming di operatori esteri a cura dell’agenzia ICE.
I numeri parlano di una crescita dei visitatori, passati da 25.000 del 2021 a 30.000 del 2022, provenienti principalmente da EAU, Arabia Saudita, India, Egitto e UK.
300 gli espositori presenti nelle aree B2B e B2C con oltre 26.000mq coperti. Nonostante i numeri diffusi dagli organizzatori parlino di una crescita, le aziende presenti hanno riportato una sensazione di grande fermento nell’area B2C e di un flusso buono, ma minore rispetto all’anno scorso, nel padiglione B2B. Numerose le perplessità sull’organizzazione degli spazi e la promozione dell’evento nei confronti degli operatori locali.

Fra i pareri delle aziende associate Assosport che erano presenti a Dubai Active Show prevalgono giudizi non troppo positivi.
Alcuni lamentano una posizione infelice dell’area riservata agli espositori con conseguenti poche visite; altri parlano di effettivo scarso numero di visitatori in generale, al di là della collocazione degli stand; è prevalsa, e questo oggi non può più accadere, una buona impostazione del B2C, quando le aziende italiane presenti puntavano legittimamente ad un proficuo B2B. Addirittura alcuni espositori hanno rimarcato la posizione infelice degli stand a tal punto che i visitatori non sono stati in grado di trovarli.
Probabile poi, come asseriscono altri, che sia la comunicazione che alcuni passaggi preparatori siano stati poco all’altezza. E’ mancata una adeguata campagna di comunicazione per cui, molti visitatori invitati, prima dell’invito non sapevano nemmeno della fiera imminente. Nella sostanza, alcuni degli espositori hanno espresso una certa insoddisfazione.

Invero – questa è la nostra impressione di wbox.it – la precedente edizione d Dubai Active Show aveva beneficiato anche della concomitante apertura dell’Expo, evento per il quale la comunicazione e le attese erano tantissime, con un indotto di visitatori e di informazioni a beneficio di eventi collaterali, uno dei quali era proprio la fiera in esame.
Resta da capire se chi oggi si dichiara insoddisfatto sarà disponibile a tornare il prossimo anno a Dubai. Perché sicuramente valgono le considerazioni riportate nell’introduzione all’ articolo di Assosport.