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FIBO: E’ STATA L’ EDIZIONE DELLA RIPRESA ANCHE SE A RANGHI RIDOTTI

FIBO, un bel ritorno in presenza con discreta partecipazione di aziende e pubblico

Dopo due anni, la rassegna tedesca è tornata in presenza, confermandosi l’evento più importante del mondo, pur con espositori e visitatori ridotti; ma in un clima di entusiasmo e slancio convinto proiettato al futuro. I commenti di alcuni opinion leader.

Non siamo intervenuti direttamente al FIBO, anche per la convinzione che la fiera poteva essere solo un primo test di ri-avvio. E così è stato, con aziende partecipanti che, dopo un biennio di crisi, si sono fatte carico di costi ritenuti da molti eccessivi e che FIBO avrebbe dovuto edulcorare. Tanti gli italiani, soprattutto per il traino alimentato da ANIF. Presenti anche molti dei più affermati esperti nazionali del settore. Grazie infatti a Gianluca Scazzosi, Angelo Desidera e Gerardo Ruberto (ed altre fonti) possiamo riportare una sintesi di come è stato FIBO 2022. Senza i vizi di comunicazione da parte di FIBO stessa, le cui indicazioni finali vengono comunque qui considerate. Fra le note ufficiali: 51.270 visitatori, più di 500 espositori da 109 paesi.

Che FIBO 2022 potesse essere il crocevia per capire quale è il futuro che attende al nostro settore era preventivabile. FIBO è stato un ottimo banco di prova per comprendere che la voglia di ripartenza decisa è tanta. Che aziende come Life Fitness non abbiano presenziato con un proprio stand, la dice lunga tuttavia sull’atteggiamento di alcuni operatori. I visitatori sono stati circa il 38% in meno rispetto all’edizione 2019, mentre le imprese presenti registrano un -35% (dati ufficiosi). I confronti ufficiali e i momenti convegnistici sono stati tuttavia molto partecipati, come indicano le notizie riportate da ANIF.

Gianluca Scazzosi

Gianluca Scazzosi, chiarisce subito che per numeri ed espositori è stata un’edizione intorno al -40% rispetto ai suoi massimi. Ha sottolineato che “Pur FIBO non registrando la partecipazione apicale, la maggioranza delle figure e delle realtà leader era presente. Il fatto che mancasse la Cina per il covid ha inciso parecchio sul numero di espositori. Importante però lo spirito di confronto e il positivo sguardo verso il futuro, sentimento condiviso dai più.”

Gerardo Ruberto

Gerardo Ruberto, presente con una delegazione italiana al seguito, ha riportato un esaustivo commento: “E’ la prima fiera di levatura mondiale post covid in presenza. Il FIBO si conferma come riferimento per le imprese ed operatori del settore wellness. Quest’anno più che le novità (non sono mancate) si è apprezzata la numerosa presenza di persone che da tempo mancava. Rispetto alle precedenti edizioni è stata sottotono. Tuttavia ha dato il segnale di ripartenza e soprattutto ha evidenziato il desiderio di voler riprendere in parte le abitudini di una volta.

La tecnologia non è stata certo una sorpresa. Anzi una conferma che il settore si sta orientando sempre di più nell’inglobare la tecnologia nella gestione dei club/imprese e nell’offerta di servizi ai clienti. I suggerimenti che l’atmosfera e le imprese agli stand ci hanno dato sono divise fra tecnologia e un crescendo verso la semplificazione di servizi/corsi/allenamenti. Ad esempio, programmi di massimo di 25 minuti di training. Ribadito il trend della tecnologia indossabile: sempre molto ricercata. Accessi ai centri sportivi sempre più affidati ai sistemi di riconoscimento tecnologici. Positiva la presenza di diverse aziende italiane presenti, in prevalenza specializzate in attrezzature per la palestra.”

Angelo Desidera

Angelo Desidera, che è da sempre coinvolto come referente internazionale di ANIF e ancor più come esponente in EuropeActive, riporta indicazioni più mirate

FIBO a mio avviso ha girato al 60% rispetto al 2019…Sinceramente mi aspettavo una fiera con partecipazione più limitata a macro-regione, es: Germania, Paesi Bassi, Austria. Invece, ad esclusione di alcuni paesi quali Russia, Cina etc, assenti per ragioni diverse ed intuibili, per il resto c’era tutto il mondo.

Un commento per tutti. FIBO ha proposto diversi strumenti per gli espositori, compreso il Match Making. Ma se tu, azienda italiana vieni al FIBO con uno spazio condiviso fra due imprese, con gli attrezzi messi a terra e qualche banner in pvc alle pareti, con uno stand mal posizionato e poi ti lamenti per i pochi passaggi… Beh, forse manca la consapevolezza di come partecipare ad un appuntamento del genere. Partecipare ad una fiera è un “lavoro che deve iniziare almeno 6 mesi prima”, devi settare un’ agenda e saper utilizzare tutti gli strumenti possibili offerti dalla fiera.

Technogym alle 9.00 del mattino: stand strapieno. Reaxing: non sapevano a chi dare i resti. e.Gym: visto con i miei occhi, al termine del secondo giorno, fatti 1.000 appuntamenti!

Quindi? FIBO c’è, è ripartito un po’ sottotono, come era prevedibile, ma c’è!

Personalmente, credo fermamente che si debba ripartire con la “base”, escludendo formule naif. In Italia ci sono migliaia di centri sportivi e fitness che sono al lavoro: va ridato entusiasmo e assegnando spazio ad una nuova “offerta”. Le ricadute positive saranno per i centri stessi e per i loro budget. Il lavoro c’è, eccome!

Insomma, oltre alle parole incoraggianti e di sprone di Desidera, FIBO 2022 può ritenersi un’edizione riuscita e, soprattutto, un vero segnale di svolta e ripartenza. Segnale che sarà presto ribadito e potenziato alla prossima RiminiWellness, che dal 2 al 5 giugno richiamerà il meglio del wellness europeo e tantissimi visitatori

Scritto da redazione