La situazione finanziaria della società leader mondiale del settore e quotata in borsa, fra ricavi record, ebitda in flessione e perdita di utile, con obiettivi ambiziosi da raggiungere anche nel 2023
Fra numerose acquisizioni e grandi progetti di crescita, nel 2022 Fluidra lascia per strada una cinquantina di milioni di euro di utile, con un ebitda comunque tonico – 0,51 miliardi di euro – ma, in calo del 6,8% rispetto al 2021. Un percorso che si configura tuttavia pianificato per dare impulso ulteriore a programmi di sviluppo che nel 2023 dovrebbero sostanziarsi nella riduzione dei costi fissi, nel miglioramento del margine lordo, in un rafforzamento della leadership mondiale e nei ricavi di poco inferiori al record raggiunto lo scorso anno.

Infatti Fluidra ha chiuso a quasi 2,4 miliardi di euro il suo fatturato 2022 che significa un rilevante +9,2% ed un utile netto di 160 milioni di euro (-36,6%).
Indebitamento: qui parliamo di cifre notevoli, specchio del piano di acquisizioni sostenute e pari a 1,32 miliardi di euro, ovvero + 24,4% rispetto al precedente anno.
Ma colpisce soprattutto la crescita rispetto al 2019. Con vendite pari ad un notevolissimo +75% e un ebitda che arriva addirittura a +90%.
Sulla scia di questi dati le previsioni di vendita 2023 vengono previste ad un ridimensionamento fisiologico: un ribasso che potrebbe arrivare a 2,2 miliardi di euro ed un ebitda che al massimo potrebbe arrivare a 480 milioni di euro.

Secondo i vertici di Fluidra un confronto con il “turbo 2022” è poco significativo, anche perché dopo tre anni di euforia nella crescita delle piscine residenziali, per il primo semestre 2023 si prevede un rallentamento. Andamento opposto invece per le piscine commerciali, di cui è prevista una sostanziale crescita di domanda, però non sufficiente a colmare il calo di quelle residenziali e dell’assistenza post vendita.
Con riferimento al 2022, in termini di aree geografiche, il Nord America ha registrato un aumento annuo dei ricavi del 17% grazie alle acquisizioni; L’Europa meridionale è aumentata del 6%; e Resto del mondo, guidati da Australia e Medio Oriente, hanno registrato un aumento del 21%. Le vendite in Centro e Nord Europa sono diminuite del 14% a causa della minore domanda e di una correzione dei livelli delle scorte nel canale.
Il pool commerciale è cresciuto del 38% sostenuto dalle acquisizioni completate nell’anno precedente e dalla ripresa del turismo, che dovrebbe continuare a funzionare bene.

Fonte fluidra.com