redazione
Il gruppo spagnolo, che conta diciotto impianti anche in Italia, cresce a ritmo sostenuto, tanto da lasciar prevedere che il 2023 si chiuderà con numeri mai raggiunti (con un occhio alla peggiorata marginalità)
In Italia per ora non ha imposto appieno il suo modello, avendo rilevato un patrimonio impiantistico piuttosto lontano dai propri standard. Per capacitarsi di come normalmente operi Forus è interessante visitare le diverse realtà sportive realizzate e gestiste, secondo il modello PPP, in Spagna e Portogallo. Ma al di là di questa impostazione vincente, Forus si sta distinguendo per il trend di crescita, ben più apprezzabile nella penisola iberica che non in Italia.
Oggi i centri Forus sono 66 e già questo numero di impianti spiega il fatturato complessivo raggiunto nei primi sei mesi, anche se i numeri vanno ben oltre gli ordinari ricavi che per singolo impianto che mediamente registra una società di gestione.
Nel 2022 Forus era arrivata a 102 milioni di euro di fatturato e ora sembra lanciata verso il traguardo dei 120 milioni di euro. Si parla quindi di un aumento che potrebbe andare dal 21% al 23%.
Il reale obiettivo è tuttavia recuperare le marginalità pre covid che Ignacio Triana, presidente di Forus, mentre sui ricavi ormai il gruppo spagnolo sta viaggiando su livelli record.
Per rimediare a questo gap da colmare Forus ha puntato sull’aumento delle tariffe (+5,7%) e conseguente spesa media del socio e il contenimento dei costi energetici attraverso strategie mirate.
Il quadro, comparato al 2019, è più esaustivo se consideriamo che quell’anno i centri Forus erano 39 e, da allora, sono numericamente cresciuti del 47,8% raggiungendo, appunto, quota 66.
Ovvio che nuove aperture o acquisizioni (18 inizialmente in Italia) alimentino entrate in misura maggiore e che la sfida sia di migliorare utile ed ebitda.
Per Triana le insidie del secondo semestre sono l’andamento dei costi energetici che auspica si mantengano sui livelli tornati bassi e che non si perda di vista la strategia guida del gruppo per inseguire traguardi abbaglianti ma poco proficui.
Oggi, con i suoi 66 club, Forus conta circa 250.000 iscritti e 650 dipendenti. Sicuramente, con il risultato del primo semestre il gruppo spagnolo conferma la grande ripresa del settore, che diversi protagonisti del comparto stanno interpretando e guidando, forti di modelli innovativi e aggiornati, nonché di una solidità finanziaria che permette di non rallentare sugli investimenti.
