E’ quanto emerso dal confronto in videoconferenza fra il Ministro Giancarlo Giorgetti e il Coordinamento Gestori di Impianti Natatori
II Coordinamento Piscine, dopo l’importante serrata di domenica 6 febbraio, non lascia nulla d’intentato e agisce. L’incontro odierno con Giorgetti è un passaggio importante anche perché ottiene una considerazione precisa dal Ministero dello Sviluppo Economico. A significare che anche lo sport ha una dignità economico-lavorativo-imprenditoriale forse dimenticata dai più. Ora c’è da sperare che il Ministro Giorgetti, a differenza di altri politici prodighi di promesse ma velocemente dimentichi di quanto assicurato, possa intervenire nelle sedi idonee con le necessarie tempestività ed efficacia. Con questo incontro, il Coordinamento si rivela pragmatico e concreto, dimostrando la risolutezza fondamentale per ottenere gli aiuti di cui il settore ha vitale bisogno.

Oggi, 9 febbraio, come annuncia l’agenzia Adnkronos delle 14.47 del 9 febbraio, Giorgetti ha riconosciuto le difficoltà del comparto Piscine, dichiarando “ Mi faccio carico delle richieste. Il settore delle piscine – ha proseguito – ha sofferto particolarmente per le chiusure forzate e le restrizioni al momento delle aperture. Ora rischia un impatto devastante per il caro bollette. Accolgo il loro appello e mi faccio carico di portare nelle sedi più opportune le loro richieste per garantire a questa attività un futuro”.
Così il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che oggi ha incontrato in videoconferenza il Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei Gestori delle Piscine Italiane rappresentato da Marco Sublimi. Si tratta di un comparto in profonda sofferenza a causa della pandemia e del caro bollette. Con numeri di rilievo: 3000 impianti – invero sono oltre 4.800 ndr di wbox.it -, 1500 società di gestione, oltre 200 mila lavoratori e 5 milioni di utenti

Giorgetti ha raccolto le istanze del settore impegnandosi a portare avanti nelle sedi opportune le richieste per evitare che la crisi si trasformi in una chiusura generalizzata degli impianti. In particolare, il coordinamento chiede di essere inserito nelle misure già approvate e in quelle future. Tre gli obiettivi principali. 1)Calmierare il caro energia. 2)Poter usufruire del bonus 110% per gli interventi su tutto l’edificio e non solo per gli spogliatoi. 3)Il rafforzamento del fondo perduto previsto dal decreto Sostegni ter per le attività costrette alla chiusura.
