Un dirigente senza eguali: guida storica di Montebelluna Nuoto nonchè di FIN Veneto di cui è stato presidente, ha trasmesso a tutti gli alti valori dello sport e i fondamentali per costruire una compagine modello
Con imperdonabile ritardo apprendiamo che venerdì scorso, 23 settembre, si è spento Giovanni Menegon, dirigente unico, virtuoso ed affabile, dalle grandi qualità umane, che aveva fondato e ha guidato fino all’ultimo giorno di vita, in qualità di presidente la sua Montebelluna Nuoto; è stato il numero uno della società per 40 anni; in passato è anche stato apprezzato e brillante presidente di FIN Veneto.
Già ottimo dirigente calcistico, si è convertito al nuoto per seguire la figlia, Martina, eccellente nuotatrice, e dare vita alla nascente società di Montebelluna: ha infatti fondando la Montebelluna Nuoto, secondo un modello ineguagliabile e guidato impareggiabilmente da Giovanni (presidente per ben quarant’anni) e dalle famiglie storiche di questa società, su tutte la famiglia Giavi: un sodalizio agonistico e gestionale, riferimento per tutta l’Italia del nuoto.

Giovanni, con saggezza ed equilibrio, ha sempre saputo porsi nel modo giusto, operando scelte premianti per la sua società, ma anche per il nostro comparto e per tanti, tantissimi atleti, cresciuti o meno nelle fila della società di Montebelluna.
Era proprio un dirigente d’altri tempi, non perché generazionalmente maturo, ma per stile, per i valori per cui si è sempre prodigato, per la determinazione e la dedizione che ne fanno una colonna del nuoto moderno, dove la gestione dell’impianto si coniuga con agonismo di base e di vertice.
Si è caricato sulle spalle sfide difficili sempre ,o quasi, coronate dal successo; la più improba è stata tuttavia quella degli ultimi anni perché i grandi investimenti affrontati come società, con le garanzie finanziarie che un presidente deve assicurare, si sono scontrate con la crisi pandemica, le chiusure del sontuoso impianto di Montebelluna, privato dall’oggi al domani di entrate vitali per le casse di una società capace di importanti investimenti sull’ammodernamento e il potenziamento impiantistici.

Fino alla fine si è speso per fare fronte a difficoltà dovute a fattori esogeni, che il suo equilibrio e la sua capacità dirigenziale avrebbero escluso se non fosse prevalsa l’imprevedibile crisi degli ultimi trenta mesi.
Un grande personaggio dello sport che, in ragione della generosità e della passione con cui ha sempre vissuto il nuoto, la sua società e il rapporto con i suoi colleghi dirigenti, i tecnici e gli atleti, avrebbe ampiamente meritato di chiudere la sua esistenza con più serenità e lontano dalle tensioni di questi ultimi anni.
Il nuoto e chi ha avuto la fortuna di conoscere e frequentare Giovanni Menegon, lo ricordano come una vera ed insostituibile colonna: ci mancherai Giovanni, così come mancheranno le tue parole sempre misurate e il garbo con cui consideravi chi, del settore, si rapportava a te. Restano il tuo insegnamento, i grandi risultati che hai raggiunto e i tanti bellissimi ricordi che accompagneranno i tuoi tanti, tantissimi compagni di percorso negli anni a venire: grazie.
Significativo e toccante il ricordo di Giovanni Menegon, divulgato dalla sua società, Montebelluno Nuoto, e ripreso da FIN Veneto, che riportiamo integralmente:

Venerdì 23 sera, circondato dalle premure e dall’affetto dei suoi familiari ci ha lasciato Giovanni Menegon, fondatore del Montebelluna Nuoto e leader carismatico dell’intero mondo del Nuoto.
Anche nel commiato, richiama l’immagine di una figura patriarcale, che non è esagerato definire biblica, per la dimensione del suo slancio motivazionale e il coraggio nell’affrontare a viso aperto le mille difficoltà di un lungo percorso di vita sportiva.
Basti ricordare che molti anni fa, prima di avvicinarsi al mondo del Nuoto, dirigeva il Montebelluna Calcio, Società dilettantistica che curava il settore giovanile, con risultati brillanti; ebbene, allorchè la Federcalcio impose una linea professionistica a tutto il movimento, Giovanni Menegon non esitò un attimo ad abbandonare quel mondo, del quale non condivideva la linea ideologica.
Un gigante per statura etica e morale, dotato di una visione a tutto tondo, che fino all’ultimo respiro ha saputo condurre i suoi verso un orizzonte chiaro e limpido negli obbiettivi e nello stile. Se ne va, con Lui, un intero contesto epocale.
I funerali si svolgeranno martedì 27 settembre alle ore 15.30 al duomo di Montebelluna.
