La Germania aveva imposto agli impianti acquatici di ridurre le temperature dell’acqua; ora il capoluogo della Bassa Sassonia impone altre limitazioni per ridurre il consumo del gas. In Italia attendiamo a capire se piscine e palestre subiranno restrizioni simili
Notizia di oggi, 29 luglio: può essere un segnale che riguarderà anche l’Italia? Noi attualmente ci distinguiamo per incapacità di programmazione e, tralasciando per ora il consumo di gas e guardando alla siccità, di rimedi alle gravi carenze della rete idrica nazionale che arriva a picchi di perdita di acqua potabile superiori al 52% non c’è traccia, salvo il solito profluvio di parole e propositi. In pratica, meno della metà dell’acqua diffusa attraverso la rete arriva nelle nostre case, mentre il resto viene perso per strada. Gravissimo, perché è problema ultradecennale e perché è uno schiaffo alla tutela della risorsa vitale per noi italiani e per tutta la Terra.
Così viviamo più di improvvisazioni e di provvedimenti territoriali limitativi dell’uso dell’acqua, con disposizione di diversi comuni di non usarla per riempire piscine pubbliche e private. Sul gas, la cui carenza pesa sulle tasche dei cittadini, ancora non è chiaro cosa accadrà. Siamo (o meglio, sono) in campagna elettorale e, per i media, sembra che l’unico problema del Paese sia quello di come stanno agendo i partiti: avremmo ben altre priorità e criticità da considerare…

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La città tedesca di Hannover ha vietato l’acqua calda nei bagni pubblici e imposto altre misure per ridurre il consumo di gas dopo i tagli della Russia
L’amministrazione della città di Hannover, nel nord della Germania, ha vietato l’uso di acqua calda nei bagni pubblici e nelle docce di piscine, palazzetti sportivi e palestre per ridurre il consumo di gas dopo il grosso taglio delle forniture da parte della Russia e in vista dell’inverno. Sempre per risparmiare energia, ha fatto sapere che spegnerà anche le fontane pubbliche e, di notte, le luci di alcuni grandi edifici della città come il municipio e i musei che finora rimanevano illuminati.

Altre nuove norme prevedono che i riscaldamenti delle case debbano rimanere spenti da inizio aprile a fine settembre, e che nel resto dell’anno le temperature nelle abitazioni non superino i 20 gradi. Sono inoltre stati vietati i condizionatori portatili. Il sindaco, Belit Onay, ha fatto sapere che l’obiettivo è di ridurre il consumo di gas del 15 per cento come raccomandato dal governo federale tedesco, che ha già anticipato ai cittadini un aumento del costo dell’energia nell’immediato futuro.