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I manager per un nuovo futuro del settore: Mattia Torquati

La seconda delle tre interviste fatte alla nuova generazione di manager, interpreti di Ispirazioni, visione, idee che contribuiscono al rilanciare un settore alla ricerca di rinnovamento e di nuovi leader

Intervista pubblicata su Happy Aquatics & Wellness numero 4 (luglio/agosto)

I CONTENUTI DELL’INTERVISTA SONO IDEALI ANCHE PER I COMUNI/ENTI LOCALI

Mattia Torquati vanta esperienze che pochi, nel settore, hanno maturato fra sport praticato ad alto livello e percorsi manageriali molto trasversali. Infatti nella sua carriera si afferma prima come portiere di serie A di pallanuoto, poi come manager cresciuto in Sport Management, il cui modello gestionale ha dominato per molti anni in Italia. Negli ultimi dodici mesi ha operato come country manager di Forus, la prima società spagnola ad entrare con una strategia risoluta nel mercato italiano. Grazie proprio a Mattia Torquati, Forus ha potuto contare su una guida esperta. Oggi è un manager giovane dalla grande esperienza con diverse opportunità da cogliere ma, soprattutto, con idee ed un sapere di cui il comparto potrebbe beneficiare, accelerando il cambiamento, senza rinnegare le proprie radici e i modelli ancora attuali ed ideali.

Mattia Torquati nato a Genova il 07/11/1981

Laurea in Economia e Commercio

Fino al 25 maggio 2022 Direttore Generale di Forus Italia – precedentemente socio, consigliere di amministrazione e direttore generale gestionale della Sport Management.

Che sensazione prova ad essere protagonista in un settore dove il ricambio generazionale è piuttosto frenato?

Concordo sul fatto che il nostro settore è stato “dominato” per tanti anni da imprenditori che ne hanno fatto la storia, ma onestamente ho sempre pensato che questo “freno” dovesse essere uno stimolo in più per portare avanti le mie idee che talvolta risultavano essere diverse da quelle canoniche; sicuramente queste idee mi hanno portato su un tavolo di confronto che mi ha permesso di crescere sia umanamente sia professionalmente.

Fra i tanti impianti che ha seguito come manager Mattia Torquati, anche quello di Montecchio Maggiore (VI)

Come e perché si è avvicinato a questo mondo e alla sua società attuale (o precedente) e, se c’è, con chi ha condiviso la scelta di operare in tale ambito?

Ritengo che all’interno di un percorso professionale di crescita tutte le situazioni quotidiane ti portino ad arricchire il tuo bagaglio professionale e ti rendano un manager migliore. L’esperienza e la forza delle idee sono elementi distintivi e fondamentali per il nostro lavoro. A livello personale credo molto nei principi sportivi: spirito di squadra, condivisione degli obiettivi e perseveranza nel raggiungerli. Sicuramente, in tutti questi anni, una figura di riferimento è stata Sergio Tosi.

Un maestro o un personaggio o una situazione che ha contribuito alla sua formazione e alla sua crescita 

Diciamo che sono nato e cresciuto nel nostro settore prima da atleta di pallanuoto e poi da manager. Da grande appassionato del nostro ambiente, negli anni, ho saputo far coincidere la mia passione con la mia laurea in economia e commercio. Il mio percorso di crescita, senza dubbio, è iniziato e si è maggiormente concretizzato in Sport Management.

Sicuramente, in tutti questi anni, una figura di riferimento per me è stata Sergio Tosi

Da figura giovane ed emergente per meriti e capacità, cosa la convince del sistema e cosa invece ritiene vada cambiato?

Non credo a chi propone un cambio radicale di tutto il sistema, ritengo che tante cose possano essere portate avanti con gli schemi del passato, ma con una visione rinnovata al presente/futuro che risulta essere in continua evoluzione. Sicuramente le aziende del nostro settore devono essere sensibili ai continui cambiamenti e devono essere in grado di adattare la propria vision e la propria mission alle continue sollecitazioni e cambiamenti che il mercato impone per arrivare a proporre un modello di business vincente e al passo con i tempi. I recenti accadimenti, dalla pandemia prima al caro energia dopo, hanno dimostrato che solo chi è in grado di cogliere il cambiamento e di rendere il proprio modello flessibile è stato in grado di sopravvivere.

Impianto Manara di Busto Arsizio, sotto la gestione Sport Management (ora Forus), prima di un match pallanuotistico.jpg

Il ruolo che oggi ricopre o ha ricoperto fino a ieri e dove si proietta nei prossimi anni?

Fino al 25 maggio ho ricoperto il ruolo di direttore generale in Forus Italia, occupandomi di fatto e sotto ogni aspetto della loro entrata nel mercato italiano. Negli anni prossimi mi vedo sempre in questo settore, consapevole del fatto che sta attraversando un momento difficilissimo, ma proprio per questo desideroso di fornire un contributo al rilancio di tutto il nostro sistema.

La visione, le idee e le spinte dei giovani sono quelle che determinano i cambiamenti: dove dobbiamo puntare perché il settore cresca favorendo nuove opportunità professionali e imprenditoriali?

Il percorso di crescita: attraverso il rinnovamento inteso in senso lato e una attenta pianificazione, programmazione e controllo delle attività necessarie allo sviluppo del proprio business… Per rinnovamento, soprattutto nel settore pubblico, intendo la capacità del gestore di rendere la propria offerta la più attrattiva possibile e al passo con i tempi, prestando la massima attenzione e risorse ad un controllo capillare dei costi attraverso l’ implementazione digitale  dei sistemi di gestione; anche il controllo e l’implementazione di un marketing mirato e di un commerciale accattivante, sono strumenti di fondamentale importanza per poter aumentare i volumi di vendita e di conseguenza il fatturato.

Mattia Torquati negli anni della serie A di pallanuoto come portiere della Sport Management -2012 ph andre

Che limite intravede nei modelli di gestione di club/piscine prevalenti e come possiamo superarli?

I modelli di gestione risultano essere limitati quando non sono integrati e non si ha la capacità di poterli leggere/studiare e interpretare a 360 gradi. Il mercato offre diversi modelli sia a livello gestionale e sia a livello contabile, quello che ritengo essere la chiave di volta è la capacità di saperli integrare e adattare ai propri modelli di business.

Per rinnovamento intendo la capacità del gestore di rendere la propria offerta la più attrattiva possibile e al passo con i tempi

Le sfide imminenti e più importanti che ci attendono: quali sono e tre punti chiave per affrontarle con successo 

Tre punti chiave per affrontare le sfide future con successo sono consapevolezza, determinazione e coraggio. La consapevolezza del momento particolare che il nostro settore sta attraversando e quindi la capacità di sapersi adattare ad un mercato in continuo cambiamento, la determinazione nel portare avanti le proprie idee anche se risultano essere diverse e troppo innovative rispetto a quelle canoniche e il coraggio di non fermarsi se i risultati non dovessero arrivare nel breve periodo.

La chiave di volta è saper integrare e adattare i modelli gestionali e contabili ai propri modelli di business

Non operasse in questo settore, quale avrebbe potuto essere un altro ambito in cui avrebbe lavorato volentieri e perché?

I due grandi settori che da sempre mi hanno affascinato sono quello economico e quello medico. Probabilmente, in un’altra vita, sarei stato un medico.

La palestra a Desenzano del Garda, rilevata da Forus dopo anni di gestione Sport Management

Guarda mai ad altri comparti per migliorare le sue competenze e performance professionali e se sì perché?

Assolutamente sì, di natura sono molto curioso e la capacità di essere “open mind” ritengo che sia un elemento fondamentale alla base della propria crescita professionale. Il sapersi confrontare, anche con altre realtà differenti dal nostro settore, ti porta ad avere una visione molto più ampia permettendo la risoluzione delle problematiche da prospettive differenti. Il confronto, non solo tra competitor dello stesso settore, ma anche tra settori differenti, ritengo che sia tra le basi fondamentali nel percorso condiviso di crescita sia personale sia professionale.

Cosa le piace di più del settore wellness-sport-salute e che dimensione pensa potrà avere fra un decennio?

Sicuramente la parte sportiva è quella che mi ha permesso di entrare in questo settore ma negli anni mi sono fortemente appassionato anche alla parte di wellness e salute. Purtroppo il nostro settore non è percepito in tutte le sue potenzialità: il nostro governo, nei vari dpcm e ristori, non ha inteso la portata dei benefici che il settore wellness-sport-salute assicura alla comunità. La pratica sportiva ha una componente sociale molto marcata favorendo l’aggregazione oltre agli indubbi benefici sulla salute psico-fisica di chi la svolge con costanza. Come detto in precedenza credo fortemente nello spirito di squadra e nella collaborazione tra le diverse società, elemento imprescindibile di crescita del settore. Il campanilismo, che ha contraddistinto la recente storia del nostro comparto, frena la crescita e dà una percezione di limitata professionalità. Ritengo che il futuro possa essere positivo e nel prossimo decennio il movimento possa crescere di livello.

Molto trasversale l’esperienza di Mattia Torquati che, anche con Forus, ha seguito con successo la parte piscina e quella fitness – impianto di Melzo

È difficile per un giovane operare in Italia e in questo contesto? Come riesce a farsi ascoltare da chi in genere tende a far prevalere le idee dei più navigati o dei capitàni di lungo corso?

Il concetto chiave da far passare è quello “guardare al futuro forti della consapevolezza del passato”. Questo semplice concetto sottintende un grande rispetto per quello che è stato fatto nel passato, ma necessita di cambiamenti per adattarlo a quello che il mercato presente e futuro richiede che, inevitabilmente, è differente rispetto a ieri. Il coraggio delle idee e la dimostrazione tangibile del buon risultato a cui esse possono portare fanno tutto il resto.

Tante cose possono essere portate avanti con gli schemi del passato, ma con una visione rinnovata al presente/futuro

Dove la troveremo fra dieci-venti anni e che filosofia di lavoro preferisce per raggiungere i suoi traguardi? 

Tra dieci-venti anni spero di essere ancora in questo settore e di aver contribuito alla sua crescita; la mia filosofia di lavoro penso si possa tradurre in due semplice parole “costanza” e “perseveranza”. Costanza nel lavoro quotidiano e perseveranza nel cercare di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Impianto di Rezzato gestito da Sport Management prima e Forus poi, con Torquati che ha fatto da collante dirigenziale occupando ruoli primari nelle due società

Scritto da Ciro Lo Giudice