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I (primi?) malumori che suscita la riforma

La classe arbitrale del calcio rileva alcuni punti poco congrui rispetto allo loro poszizione: problema estendibile a tutti i giudici di gara? ph freepik

L’attesa nuova norma che disciplina lo sport porta tante novità, molte positive, altre meno gradite con i primi lamenti di alcune categorie

Una riforma attesissima ed indispensabile che i più condividono e approvano. Certo la gestazione e i correttivi finali non sono stati così apprezzati anche per le diverse incognite alimentate, parte delle quali non ancora dissipate del tutto.

Ma il tempo sarà galantuomo e tutti gli operatori sapranno adeguarsi alle novità e procedere speditamente verso gli obiettivi che lo sport agonistico da un lato e sociale, educativo, per tutti dall’altra è lecito considerino per garantire il meglio al Paese e alla popolazione.

Intanto comincia ad emergere qualche insofferenza, una delle quali viene ripresa da questa nota social di ItaliaOggi e che riguarda la categoria degli arbitri

Carlo Pacifici, Presidente Aia: “Questa nuova legge sul lavoro sportivo mi preoccupa. Noi arbitri non lavoriamo nello sport, ma lavoriamo per lo sport. Ci sentiamo e siamo volontari per il calcio, e non possiamo essere considerati lavoratori sportivi solo perché prendiamo un gettone di presenza che a malapena copre le spese. Sono convinto che potremmo trovare una soluzione con il Ministro per lo Sport, Andrea Abodi

Scritto da redazione