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IDENTITA’ DI UN SETTORE. GIA’, QUALE?

di Marco Tornatore, marcotornatore@gmail.com

A ForumPiscine-Next, primo importante appuntamento in presenza dopo il lockdown, era annunciata l’inedita assemblea plenaria del Coordinamento dei Gestori: “chissà che partecipazione e che bel momento di condivisione” veniva da pensare, ma ci siamo arresi all’evidenza di una sala semi-deserta, con un numero quasi maggiore di rappresentati delle sigle coinvolte, sul palco, rispetto ai partecipanti desolatamente al di sotto della ventina. Questo è lo specchio di un comparto privo d’identità, dove ci si lamenta se si viene ignorati da politica ed istituzioni, ma nulla si fa per avere le meritate attenzioni e sostegni, ritenendo superfluo essere parte attiva di un sistema. Non è diverso per allenatori di nuoto e collaboratori sportivi, che durante la pandemia hanno fatto nascere 7-8 associazioni di categoria dove sono prevalsi confronti sterili senza nessuna capacità di arrivare al dunque, anzi, avvitandosi nell’ultimo periodo su green pass e no vax, quando le problematiche di istruttori e tecnici, lavoratori disconosciuti, sono ben altre.

Alla prima Assemblea Plenaria del Coordinamento Gestori, una platea deludentemente ridotta

Le sigle proliferate durante gli ultimi 18 mesi stanno autoestinguendosi come avevamo previsto: con le riaperture degli impianti, un popolo, restio a schiodarsi dalla scrivania o dal bordo piscina, ha già dimenticato le ragioni per cui valeva la pena battersi per avere considerazione e ascolto mai ottenuti.

Quindi, se Turismo, Terme, Industria hanno una buona capacità di coesione che ne assicura il peso come comparti economici la cui considerazione è non solo istituzionale ma anche mediatica, Piscine e Palestre restano ai margini per colpe esclusivamente nostre, per l’indole perdente che ci connota come non categorie, prive di un ruolo nell’economia e soggetti destinati a subire le decisioni dall’alto, senza alcuna attitudine alla partecipazione attiva e responsabile.

Non che le imprese della filiera brillino, dal momento che di circa 2.500 aziende poco più di 350 si identificano in due associazioni di categoria. In Francia si parla di organizzazioni omologhe con oltre 2000 associati che sanno fare lobby e che non subiscono le indifferenze di politica, enti locali, stampa, televisioni.

Siamo scientemente ridotti al nulla per il prevalere di atteggiamenti sbagliati, prediligendo un protezionismo conservativo che sarebbe anche bello, se non fosse letale: subiremo le ennesime decisioni discutibili dei decisori che tanto danno hanno arrecato al comparto nei mesi della pandemia, ci lagneremo e resteremo fedeli a posizioni perdenti, prestando il fianco all’avanzata di imprese gestionali straniere e di aziende produttrici e fornitrici estere più coordinate in network. Nulla di nuovo, è il sistema sportivo/piscina nazionale che ha scelto di galleggiare nella sua non identità. Salvo inversione di rotta, cui diversi credono, consapevoli però della necessità di cambiamento radicale, del quale WBOX.it è una persuasiva sintesi

ART tratto da Happy Aquatics Construction – nr 06 stampato il 24/10/21

Scritto da redazione