La società spagnola che da tempo si segnala come probabile nuovo player anche in Italia, cresce nei ricavi ed avvicina quota 40 milioni di euro, 5 milioni in meno rispetto al 2019 e con perdite da sanare
Dopo gli arrivi e GOFit e Forus, alcuni osservatori ritengono che sia imminente l’annuncio dell’ingresso nel mercato italiano di Supera. Ma, in attesa dell’eventuale comunicazione ufficiale, il gruppo spagnolo sta comunque risalendo dalle difficoltà della crisi pandemica, con crescite e ricavi che fanno sperare in un ritorno ai numeri del 2019 da quest’anno.

Supera, che è controllata da Sidecu, non ha però azzerato le perdite, vicine ai 10 milioni di euro. Oggi conta su una quarantina di impianti fra Spagna e Portogallo e nel 2022 il fatturato è cresciuto del 48% arrivando a sfiorare i 40 milioni di fatturato, per la precisione 39,6 milioni di euro.
Nata nel 1993, è la prima delle catene spagnole, supportate dal puntuale fondo, che ha avviato il modello delle concessioni, accorpando fitness e piscina più altri spazi ed attività, con impianti moderni e molto funzionali.
La sua crescita è stata costante fino al 2019, dove toccò i 45 milioni di euro di ricavi, per poi subire un pesante calo a causa del covid e del lockdown.
Il piano di sviluppo avviato in Portogallo e la compensazione delle perdite negli ultimi tre anni hanno portato a finanziamenti ulteriori rispettivamente per 15 e 17,5 milioni di euro: Sidecu, con il brand Supera, gode di ampia fiducia, anche se ora dovrà dimostrare la sua capacità di ripresa piena.

Sostegni comprensibili per una società capace di performance convincenti in passato, ma che in Italia, ben poche società potrebbero aspirare ad ottenere, con palese svantaggio nella competizione europea. Invero nessun gruppo italiano sarebbe oggi in grado di superare i confini nazionali, come invece sta accedendo per società spagnole, britanniche o di altre nazioni – spesso con la formula del franchising – che stanno inserendosi in Italia, prevalendo sugli operatori nazionali
Se Supera in Spagna gode di un consolidamento storico che viene ribadito da un paio di nuove aperture, il grosso delle operazioni che dovrebbero assicurare una nuova solida fase di crescita lo sta perfezionando in Portogallo. In Italia, per ora, lavora sottotraccia, ma, come accennavamo, potrebbe già da quest’anno ufficializzare il proprio ingresso.

In terra portoghese ha in programma ben sette nuove aperture entro il 2023, proseguendo con il modello delle concessioni e puntando su acquisizioni o, soprattutto, su impianti sportivi con palestre e piscine, del costo medio di 10 milioni di euro.
L’unica nota non trasparente è la mancata ufficializzazione di alcuni dati del 2022 quando fino al 2021 erano resi noti: due anni fa Supera chiuse con 91.000 iscritti, pari al 12% in più rispetto al 2020, ma assai lontano dai 200.000 registrati nel 2019. Nessuna indicazione invece sugli iscritti nel 2022, anche se i valori dei ricavi lasciano intuire che ci sia stato un ritorno a numeri importanti.
