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Il mondo sta cambiando, ma l’approccio alle piscine no!

Rilancio e futuro del settore dipendono dallo slancio corale e sincrono di tutti gli attori coinvolti ph Cottonbro Studio by Pexels

Se le piscine fossero vendute da agenzie immobiliari, quante illusioni prevarrebbero per poi scoprire che sono fonte di problemi e di perdite? Per salvare il settore è necessario convergere su progettualità condivise e di prospettiva

L’APPROFONDIMENTO DEL WEEKEND

gurnari@benaquam.com

In questi giorni piove tanto, disastrosamente in eccesso in alcune zoneun solidale pensiero a tutti coloro che affrontano le pesanti difficoltà delle esondazioni: vivendo a Rimini, comprendo molto bene, con le conseguenze solite in Italia: se in molte aree queste precipitazioni primaverili apporteranno indubbi benefici all’agricoltura, anche se alcuni operatori, per l’eccesso di piogge, paventano la perdita di tutto il lavoro di un anno, e consentiranno di ridurre, seppur in minima parte, il deficit accumulato negli acquiferi sotterranei.

La disatrosa alluvione, che conferma e non ridimensiona la crisi climatica, non risolve di sicuro il problema della siccità: ha fatto gravi danni colpendo anche il complesso natatorio Saline di Senigallia ph senigallianotizie.it

Ma questa condizione climatica, ennesima evidenza dei cambiamenti in atto, produrrà nuovamente anche la contrazione dell’attenzione sul tema acqua. Come se queste piogge facessero dimenticare il rischio siccità e, tra le tante sue conseguenze, l’alimentazione fondamentale per la sopravvivenza delle piscine.

L’eccesso di piogge di questi giorni riduce l’attenzione sul rischio siccità e sulla fornitura di acqua fondamentale per la sopravvivenza nelle piscine

In questo contesto il tema delle risorse ambientali non fa più notizia. Anzi, anche gli scienziati ed i tecnici che se occupano sono chiamati solo quando la pioggia arreca vittime e danni, spingendoli spesso sul terreno molto accidentato e poco affidabile del richiamo al “eccezionale” per salvare capra e cavoli. Ma il problema rimane sottovalutato certamente ora l’emergenza siccità non è nei pensieri di chi governa e tantomeno nell’operatività di chi è pagato per trovare le adeguate soluzioni.

È possibile quindi immaginare uno scenario che oggi potrebbe apparire solo un incubo. Partendo da semplici constatazioni.

Per ora le agenzie immobiliari vendono case con piscine residenziali; inzieranno a vendere piscine pubbliche dipingendole come un paradiso, scoprendo poi gli aqcuirenti che sono un inferno? ph immobiliare.it

In pochi anni il settore della compravendita di immobili che sembrava in profonda crisi di è arricchito di un numero impressionante di agenti immobiliari. Ed ogni agenzia si è arricchita di un elevato numero di addetti.

Cosa c‘entrano le strutture natatorie con gli agenti immobiliari? Beh… prima o poi sia le vasche pubbliche che quelle private potrebbero averne bisogno.

Ed allora sia consentita una riflessione tra il serio ed il fatuo. Queste persone rappresentano spesso dei venditori di sogni. Nell’immaginario collettivo potrebbero essere considerati dei benefattori: creano attese, speranze e assicurano buoni affari al minor costo possibile. Si sprecano gli aggettivi che sanno usare per enfatizzare gli oggetti che propongono, esaltandone qualità e pregi a tre dimensioni. Con i loro modi persuasivi sviluppano mondi ideali dove tutto è facile e possibile: cambiare casa voler dire modificare la vita in meglio, avere più certezze di star bene, assumere una nuova immagine sociale. E tutti nel loro piccolo preparano piani strategici di inviti a cena o ad apertivi per l’inaugurazione del sogno di una vita di lavoro e di risparmi. E la maggior parte degli acquirenti si lascia andare a piacevoli sensazioni anche se è consapevole che molte saranno solo illusioni.

Quando gli agenti immobiliari si occuperanno anche di piscine, i sogni e le attese si faranno densi di illusioni a cui molti vorranno credere

Gli agenti immobiliari in fondo non sono altro che “medici travestiti” che cercano di togliere i pensieri e fanno sprigionare la migliore capacità immunitaria di ciascuno: alla ricerca della soluzione migliore di quella che porterà, speriamo a lungo, benessere psico fisico senza troppe preoccupazioni. Ma con la certezza di avere sempre un tetto sulla testa ed un valore da lasciare un giorno ai figli. Un vero capitale, senza complicazioni di troppo e soprattutto un bene che nelle proprie mani e di cui si ha soddisfazione di disporre: qualcosa di forte, un bene immobile, una certezza di cui godere.

La piscina evoca bellezza e suggestioni, ma è spesso illusorio per chi le governa: le vasche si rivelano molto difficili da sostenere gestionalmente e qualcosa deve essere cambiata ph Kindel Media by Pexels

Poi, con il passar del tempo, tutti scoprono che non sono tutte rose e fiori. Anzi diventano spesso “spine”, un impegno a cui dedicare pensieri e risorse.

Ma intanto i veditori di questi sogni hanno lasciato una scia positiva. Almeno in un tratto della vita di singoli, coppie e famiglie. 

Quando gli agenti immobiliari si occuperanno anche di piscine i sogni e le attese si faranno densi di illusioni, di false promesse a cui molti, invece, vorranno credere; come quando compri un’automobile di lusso di seconda o terza mano e per i primi tempi ti senti un altro, innamorato di quell’oggetto del desiderio tanto agognato quanto irraggiungibile.  Finchè non compaiono i primi segni del tempo che inesorabilmente trascorre. E si è costretti a ritornare con i piedi per terra.

Una piscina in vendita, se mai sarà vendibile, come verrà considerata?

Ma mentre la casa per gli italiani rappresenta davvero un bene insostituibile, assoluto, una piscina in vendita come verrà considerata? Basteranno le lusinghiere liste degli aspetti architettonici ed i possibili ricavi che si potrebbero trarre da questa tipologia di immobile per determinare una scelta?

Stiamo sottovalutanto il problema della crisi idrica, non capendo che dobbiamo agire ora per escludere che domani venga negata l’acqua alle piscine ph Kindel Media by Pexels

A differenza di una casa, una piscina difficilmente si può vendere. Ma anche trovare chi la possa gestire in modo sostenibile diventa seriamente complicato. Troppi adempimenti burocratico-amministrativi, troppi costi energetici, troppo impegno in risorse umane. E tutti sanno che raramente sia per una piscina pubblica che per una privata i conti tornano!

A differenza di una casa, una piscina difficilmente si può vendere e ancor più difficile è trovare chi la possa gestire in modo sostenibile

Il tema diventa quindi quello di come riuscire a mantenere in vita un settore solo all’apparenza marginale, di come cercare di trovare soluzioni accettabili per tutti, pubblico e privati. Di come non finire nelle illusioni e quindi nei guai.

Mai come in questo periodo, storicamente molto complicato, sarebbe necessario che tutte le componenti dell’acquaticità si mettessero a lavorare per individuare soluzioni realistiche per il futuro.

Perchè le piscine siano vissute con il sorriso è tempo di cambiare, convergendo su progettualità che aiutino il sistema piscina ad evolvere ph Andrea Piacquadio by Pexels

Le appartenenze, gli interessi di bottega, gli individualismi e le prevaricazioni non servono a nulla se non a spostare i problemi al giorno dopo, dove ogni giorno appaiono più complessi da affrontare e spesso irrisolvibili.

Tutte le parti coinvolte e le categorie di operatori dovrebbero convergere per dare vita a progetti di prospettiva: non è un auspicio, ma una impellente necessità

Le federazioni, troppo autoreferenziali, le associazioni di tutti i tipi (partendo da quelle sportive per arrivare a quelle di avviamento al nuoto) , i sindacati (specie quello dei titolari e gestori), le imprese del comparto,  i produttori, gli installatori, i manutentori, i divulgatori ed i progettisti e sicuramente le rappresentanze delle diverse categorie di utenti dovrebbero iniziare a confrontarsi, senza pregiudizi e senza arroganza, cercando almeno di individuare i criteri per affrontare un piano di lavoro su cui costruire progettualità condivise, nuove e con un futuro.

Oggi questo non è più come un auspicio, ma è una vera e propria necessità.  Tutti vogliono salvare l’acquaticità, ma nessuno da solo può farcela!

Scritto da Gianni Gurnari