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Il problema siccità in Francia è una emergenza seria: i rischi per le nostre piscine e per lo sport

Quanto siamo consapevoli del rischio siccità per le piscine e per lo sport? ph wirestock by freepik

In Italia continuiamo a sottovalutare il problema, reagendo emotivamente e ad intermittenza: per i transalpini la questione è invece seria e affrontata con una programmazione ben lontana dal nostro approccio più superficiale

L’APPROFONDIMENTO DEL WEEKEND

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Lungi da noi l’idea di passare per menagramo. Basta tuttavia esaminare gli effetti del cambiamento climatico, per comprendere che una delle criticità conseguenti è il rischio di siccità. Rischio che le piogge esagerate financo disastrose degli ultimi mesi sembrano azzerare. Sbagliando, perché il cambiamento climatico comporterà fenomeni metereologici insidiosi più frequenti, ma anche periodi di mancanza di piogge che renderanno più difficile disporre in abbondanza dell’acqua come accadeva fino a una decina di anni fa.

Ma se un domani l’acqua venisse negata alle piscine che ne sarebbe del nuoto da quello agonistico, a quello didattico o collegabile a leisure ed evasione? ph freepik

Non lo diciamo certo noi, lo indicano “esperti” (conveniamo che talvolta da questi fenomeni del sapere è bene anche diffidare) e persone credibili che non guardano tanto all’oggi, quanto al domani, inquadrando problemi che le difficoltà del presente (e di quanto fatto in precedenza) comporteranno per il futuro.

Lo sport in generale – ma tutte le attività che si svolgano in una piscina soprattutto – se non può disporre dell’acqua non ha futuro.

E uno di questi problemi si chiama crisi idrica. Criticità, In Italia, peggiorata parecchio anche dalla rete colabrodo che disperde più del 42% di acqua prima che arrivi a destinazione. Un primato che non ci indica come un Paese modello fra quelli evoluti.

E’ sicuro, che senz’acqua, tutto lo sport sarebbe in ginocchio ph edophoto by freepik

Se questo è un problema, sicuramente sarà un problemissimo per chi svolge un’attività professionale, gestionale, imprenditoriale o semplicemente lavorativa in un ambito dove l’acqua è al centro e senza la quale rischia di scomparire un settore intero o di ridursi drasticamente. Lo sport in generale – ma tutte le attività che si svolgano in una piscina soprattutto – se non può disporre dell’acqua non ha futuro.

La crisi idrica, proprio per i nostri limiti sistemici, andrebbe presa molto seriamente in considerazione, valutandola come priorità

Ovvio, l’uomo sa sempre trovare delle soluzioni ai problemi, ma, come recita il titolo, in Italia la reazione prima è molto emotiva e più che preoccuparsi di non uccidere un comparto (ricordiamo cosa è accaduto al mondo dello sport durante l’emergenza covid, piscine incluse nonostante disponessero del miglior “killer” antivirus, ovvero il cloro?), la soluzione è fermare quello che istituzioni, politica e anche opinione pubblica reputano non essenziale.

ph tomsond by freepik

In sintesi, l’acqua se scarseggia, non deve essere usata per irrigare i giardini, lavare le auto e… riempire le piscine (per ora quelle residenziali, ma in qualche territorio si è arrivati a parlare di piscine pubbliche). Senza curarsi se dietro ad una scelta sovente demagogica e poco risolutiva – a riguardo, invitiamo a legger l’ottimo articolo di Rossana Prola pubblicato anche su wbox: https://wbox.it/siccita-le-piscine-si-vedono/ ) viene ucciso un settore, lasciando senza un’occupazione e lo stipendio decine di migliaia di addetti ai lavori.

Chiaro, questo sarebbe il quadro peggiore, ma è vero che in tempi non lontani il peggio lo abbiamo toccato con mano e tanti colleghi hanno chiuso o scelto di trasferirsi in altri settori con un futuro più sicuro.

Siccome noi siamo capaci solo di reagire e non agire magari avviando campagne e azioni preventive/educative (es. insegnare alla popolazione a non sprecare l’acqua), e tantomeno istituzioni e politica sanno masticare la materia “programmazione” (male comunque molto italiano, non ascrivibile alla sola classe dirigente) la crisi idrica, proprio per i nostri limiti sistemici, andrebbe presa molto seriamente in considerazione, valutandola come priorità.

C’è già chi spiega come risparmiare l’acqua, ma l’attenzione nazionale non è molto diffusa, anche fra operatori delle piscine e del settore sportivo ph freepik

E non sarebbe una scelta atipica ed eccezionale: ce lo insegna la Francia, che non si trova dall’altra parte del pianeta, ma che si distingue da noi perché l’esercizio della programmazione viene da loro più diligentemente praticato.

Ci appelliamo ad entI, associazioni e imprese che rappresentano il comparto sportivo e delle piscine, perché dell’esempio francese si mutui un modello italiano che dia soluzioni e risposte

Un caso di specie è quello offerto dalla Francia delle piscine residenziali; la comunicazione che segue, diffusa, in due fasi, da Guide-Piscine.fr e, per molti versi, replicata da FFF, ovvero l’ente di riferimento di professionisti ed operatori del mondo delle piscine francesi, si rivolge a chi opera appunto nel settore. A leggere bene ed esaminando la mappa che accompagna il testo, loro non hanno forse risolto il problema, ma stanno organizzando e programmando perché la criticità in caso si acuisse sia governabile e gestibile. Esistono diversi livelli di monitoraggio in base ai quali possono regolarsi tutti i cittadini, ma soprattutto gli operatori del comparto piscina francese. In Italia non ci risulta esista un modello del genere e che queste condivisioni si perfezionino addetti ai lavori del sistema nazionale della piscina e dello sport.

ph freepik

Facendo tesoro di quanto a più riprese ha scritto Gianni Gurnari su wbox, ci appelliamo ad enti, associazioni e imprese che rappresentano il comparto sportivo e ancor più quello delle piscine, perché dell’esempio francese si mutui un modello italiano che dia soluzioni e risposte alla crisi idrica. Anche se non abbiamo la capacità di percepire quella della siccità e della scarsità d’acqua come un’emergenza seria che possa colpire tutti noi. Ne va del nostro futuro.

SICCITÀ E PISCINA

Professionisti della piscina, trovate qui la mappa dei decreti di siccità datati 28/07 e scoprite lo stato di siccità nel vostro dipartimento.

Ogni settimana, pubblichiamo per voi la mappa ProPluvia degli ordini di siccità in Francia per permettervi di seguire l’evoluzione e quindi tenervi informati.

Ecco i 4 livelli di serietà degli ordini:

  1.  Vigilanza (in grigio) che serve a informare e incoraggiare individui e professionisti a risparmiare acqua.
  2. L’allerta (in giallo), che prevede, tra le altre cose, la riduzione dei prelievi per scopi agricoli inferiore al 50% (o un divieto fino a 3 giorni alla settimana).
  3. L’allarme rafforzato (in arancione), che prevede maggiori limitazioni rispetto al livello precedente: il prelievo per scopi agricoli è ridotto al 50% e altri prelievi non essenziali sono limitati a determinate ore non di punta.
  4. La crisi (in rosso), che prevede la cessazione dei prelievi non prioritari: salute, sicurezza civile, acqua potabile, servizi igienico-sanitari. Qualsiasi altro campionamento è parzialmente o totalmente vietato.

E per te, quale livello di allerta è in atto nel tuo dipartimento? Come lo gestisci? Vi aspettiamo nell’area commenti! 

Crisi idrica, la mappa francese che fotografa le difficoltà idriche distinte per dipartimento ph

SICCITÀ & PISCINA: 6 PRATICHE PER RISPARMIARE ACQUA

Operatore della Piscina, qui puoi prendere in esame 6 azioni che possono essere messe in atto e riportate ai tuoi clienti ansiosi di risparmiare acqua …

L’esaurimento delle riserve idriche porta alla necessità di professionisti del settore piscine per consigliare e guidare il cliente verso un consumo più responsabile. Dopo aver preso in considerazione eventuali decreti, ci sono soluzioni facili da mettere in atto per risparmiare acqua:

  1. Coprire la piscina quando non viene utilizzata per limitare l’evaporazione;
  2. Ridurre il riscaldamento dell’acqua quando la temperatura esterna aumenta (limita anche l’evaporazione dell’acqua);
  3. Evitare immersioni, spruzzi e getti acqua fuori dalla piscina;
  4. Controllare regolarmente l’equilibrio e la qualità dell’acqua per mantenerla a lungo;
  5. Ottimizzare il trattamento utilizzando il prodotto giusto al momento giusto (per questo sono possibili diverse soluzioni: prodotti predosati, un sistema di trattamento automatico, ecc.);
  6. Pulire regolarmente la piscina e le sue attrezzature.

Scopri tutti i nostri suggerimenti e consigli per guidare le persone nella loro gestione dell’acqua in questo articolo: https://lnkd.in/eERWfe9B 

ph mrsiraphol by freepik

Scritto da Marco Tornatore