Il gioco di parole non è casuale, perché il peso economico del comparto dovrebbe vedere gli addetti ai lavori compatti e consapevoli, per stagliarsi ed avere il riconoscimento sistemico da sempre negato
Lo spunto lo dà una ben argomentata riflessione social di Luigi Angelini che commenta i dati messi in evidenza da The European House-Ambrosetti: lo sport incide sul PIL nazionale e sull’occupazione più di celebrati e riconosciuti comparti – sul piano economico e industriale- come tessile, farmaceutica, automotive: possibile che il nostro settore non debba godere di identiche considerazioni e della dignità di dimensione economica da sempre disconosciuta da istituzioni e organismi economico-finanziari? Purtroppo a cascata anche l’opinione pubblica non considera lo sport come fattore determinante per l’economia e il lavoro nazionali, relegandolo ad ambito secondario afferente al “tempo libero”, retaggio di una non cultura di mezzo secolo fa.

È necessario che questa consapevolezza, già poco diffusa fra addetti ai lavori, venga valorizzata e fatta pesare nelle sedi competenti, indicando al mondo quali “valori e valore” sociali educativi (i primi) economico ed occupazionale (il secondo) esprima un comparto fondamentale per la salute, la prevenzione, ma anche e soprattutto, per l’economia e il PIL nazionali.
Queste le parole di Luigi Angelini, che sottoscriviamo in toto:

In Italia lo Sport crea più Valore Aggiunto e più occupazione di automotive, tessile e farmaceutica!”.
“Ma và, impossibile!”
Eppure, i dati dell’Osservatorio Valore Sport di The European House-Ambrosetti, presentati agli #statigeneralidelfitnessedelwellness da Emiliano Briante, sono chiari.
Lo Sport è un’industria dell’economia nazionale, eccome!
Attenzione, non parliamo di fatturato. Quello indica che il denaro è passato da una tasca all’altra, lo si può fare ovunque e portarsi comodamente i soldi in Lussemburgo o in qualche altro paradiso fiscale senza lasciare nulla agli altri.
Parliamo di Valore Aggiunto, cioè di ricchezza creata, condivisa e distribuita nel territorio nel quale l’azienda opera.
E parliamo soprattutto di Lavoro, vale a dire una delle componenti essenziali della vita, del benessere e della dignità della persona e della comunità.
Il problema è che questa realtà non la conosce proprio nessuno. Nemmeno gli addetti ai lavori, che hanno sempre quell’atteggiamento remissivo di chi non ci crede proprio fino in fondo.
Creare una nuova consapevolezza, diffondere dati come quelli di Osservatorio Valore Sport e “spingere” l’economia del benessere è la sfida che Wellness Culture Lab intende portare fino in fondo.
A cominciare dal settore e dai suoi protagonisti!
