Una pungente riflessione social di Gian Paolo Bassini ripropone un tema che politica, istituzioni e funzionari pubblici preferiscono nascondere: è bene parlarne di più perché non solo gli addetti ai lavori ma anche i cittadini sappiano
L’ esaustiva panoramica del disastro impiantistico-natatorio nel Bresciano è una fotografia di come in Italia, qualsiasi amministratore pubblico impreparato, ma eletto dai cittadini, affiancato da burocrati inetti, possa contribuire a sperperare risorse pubbliche che si alimentano o con le tasse pagate degli italiani o con debito pubblico, cui dovrà mettere una pezza chi ha già finanziato le prime – ovvero sempre i vessati contribuenti.

Il “fotografo” inappuntabile è Gian Paolo Bassini, gestore affermato e parecchio esperto in qualità di servizi e manutenzioni dei centri acquatici, nonché espressione di grande passione per il nuoto agonistico, per il quale ha contribuito alla crescita di diverse individualità eccellenti. Un vero professionista – in Italia, fortunatamente, sono diversi- che è in grado di giudicare cosa sia la cattiva gestione e, in molti casi, la malagestione che determina un grave danno patrimoniale (finanziario, impiantistico sportivo, ambientale, reputazionale per il settore), perché la nascita smisurata di impianti, poi destinati al prevedibile rovinoso declino, in fase iniziale e nei tempi a seguire, penalizza sempre chi lavora bene nel territorio, disamorando al contempo i cittadini che incappano in gestioni qualitativamente scadenti o pessime a discapito anche dell’impianto stesso, insufficientemente manutenuto e soggetto a prematuro degrado. Certo, molte colpe sono di gestori inidonei, ma le responsabilità dei primi cittadini, di assessori compiacenti, di funzionari che campano con salari, spesso generosi, pagati dai contribuenti? Questi, da cui dipendono molte rovinose scelte e situazioni, non pagano mai?

È la legittima domanda che si pone Gian Paolo Bassini. E badate bene: la sua fotografia è quella della provincia più industrializzata d’Italia, forse la più ricca della Penisola. In genere, chi dispone di buone risorse, pianifica opere in ragione di una programmazione interterritoriale e non a piacimento e secondo le autoreferenziali aspirazioni elettorali di capipopolo che, per essere rieletti o fare carriera, regalano alla cittadinanza, ignara dei costi e dei probabili fallimenti, opere mastodontiche. Realizzazioni finanziariamente e gestionalmente insostenibili, con l’aggravante di confezionare gare d’appalto premianti per soggetti gestori non all’altezza (eufemismo) o capaci solo di collezionare impianti, senza nessuna comprovata attitudine e in spregio a parametri qualitativi cui, il cittadino che “finanzia inconsciamente” l’opera, avrebbe diritto. Se nel Bresciano l’elenco che fa Bassini è disarmante, quali situazioni potremo rilevare in altre zone dove, pur mancando altrettanta ricchezza, la gara al “castello” più bello del proprio “feudo” comunale sembra quella privilegiata da ogni sindaco o assessore arrivista?
Con HA Wellbeing, già HA & Wellness, e wbox.it ci siamo occupati sovente di queste vergogne nazionali che la sintesi di Bassini documenta molto bene circoscrivendola alla sua provincia, area dove il nostro, da decenni, si staglia come imprenditore/gestore dalle grandi capacità, alla guida del complesso Aquatic Center, impianto comunale di Montichiari.
In realtà, a parte l’indignazione condivisa da molti operatori, sembra che nessuno si curi dello scempio di denaro pubblico e, ancor più grave, che chi determina certi disastri, non abbia mai, ma proprio mai, a risponderne. Anzi, realizzata l’opera faraonica e ingestibile, questi politici locali spiccano il volo verso altri traguardi politici, approdando, ahinoi, addirittura agli scranni parlamentari. Ma come, sono palesemente degli incapaci e arrecano danno, ben documentato, al bene pubblico – ovvero alla collettività, ai cittadini, a noi tutti – e noi li eleggiamo? Certo, i partiti li impongono nelle loro liste elettorali, ma noi dovremmo essere un po’ più accorti e bastonare elettoralmente il soggetto incapace e colpevole di certe leggerezze progettuali; ed invece stravince le elezioni… Solo in Italia possono verificarsi queste incongruenze autolesioniste.
Un esempio per il territorio in cui ha sede l’editore Wbox: il Padovano. Sperpero di denari e fallimento annunciato: ma il sindaco che volle un’opera che nel 2017 costava la follia di 10 milioni di euro (5 finanziati dalla Regione Veneto: che significa soldi dei contribuenti, non regalie di babbo Natale da Venezia) ha consegnato alla cittadinanza, dopo quasi 6 anni, un cantiere ormai in stato di completo degrado. Questi, dopo essere diventato presidente di provincia, ora ha voce in capitolo in regione. Sicuramente il prossimo passo sarà il parlamento italiano o, ancor peggio, quello europeo. Nessuno obietta mai nulla a “fenomeni” capaci di sprechi da primato delle risorse pubbliche. La piscina o, meglio, il progetto mai completato, è quello della piscina di Selvazzano, in provincia di Padova, la cui immagine che segue illustra perfettamente come i lavori si siano evoluti dopo poco meno di sei anni dalla posa della prima pietra.

È in pratica quello che ci regalano persone impreparate o totalmente incapaci che poi trovano spazio nell’unico ambito dove non contano merito, professionalità, senso di responsabilità: la politica.
Leggiamo cosa ci racconta Gian Paolo Bassini, anche se ormai, ogni denuncia di certe vergogne, in Italia passa come una questione ordinaria, che non indigna più nessuno, salvo poi domandarsi come faccia il nostro Paese ad avere il debito pubblico monstre che aumenta ogni anno e come facciamo a divorare così tanto denaro, che ogni contribuente deve assicurare per rimediare alle indegne dissipazioni. Bassini ce lo spiega.
PISCINE PUBBLICHE E IL GRAVE DANNO PATRIMONIALE E ALLA COLLETTIVITÀ: MA NESSUNO PAGA
di Gian Paolo Bassini

Ho aggiornato la lista degli articoli riferiti alle problematiche di molte piscine della provincia (di Brescia – ndr). I danni economici sono ingenti e verranno coperti con soldi pubblici e cioè con le nostre tasse. Se il piccolo mondo delle piscine è uno spaccato della realtà generale non c’è da essere allegri. La domanda è: come è possibile che la politica ed i tecnici incaricati dalla politica non rispondano dei danni arrecati alla collettività? Da quanto si legge sui vari articoli raccolti si parla di progetti sbagliati e non sostenibili, di manutenzioni inesistenti che portano nel tempo a degrado precoce, di poca o assente programmazione degli interventi necessari a rendere gli impianti sostenibili dal punto di vista energetico e di gestioni diciamo non brillanti. Tutte cose che in un mondo normale non dovrebbero succedere eppure…si continua a giocare a monopoly con i soldi dei contribuenti con una politica sempre più distante dalla realtà mentre i cittadini cercano in qualche modo di capire come passare questo autunno che non sarà caldo ma bollente.
Desenzano, piscine irrecuperabili non è ancora chiaro cosa verrà fatto
https://www.bresciaoggi.it/territori/garda/piscine-irrecuperabili-le-dovremo-ricostruire-1.9119613
https://gardatoday.it/notizie/desenzano-piscine-comunali-incerto-futuro-struttura
Palazzolo il debito della piscina ricade sui cittadini
https://primabrescia.it/cronaca/nuovo-gestore-cerotto-la-piscina-resta-a-galla-per-un-altro-anno/
Rezzato rinunciare alla piscina è una sconfitta per tutti
Ghedi due milioni di euro per riaprirla
https://www.bresciaoggi.it/territori/bassa/piscina-verso-la-gestione-mista-1.9859878
Carpenedolo contributo 100.000 euro
Piscine Brescia gestione a partecipata del comune
Gussago