In Inghilterra ci si indigna perché sei bambini su dieci lasceranno la scuola elementare senza saper nuotare, mentre da noi si ignora l’importanza del nuoto per la sicurezza dei più piccoli trascurando campagne di sensibilizzazione anti annegamento
WBOX si è spesso soffermato sul delicato tema della sicurezza in acqua e della prevenzione da incidenti e annegamenti. Un argomento che trova molta diffusione in tanti paesi dove il nuoto è visto in questa chiave ed è la leva fondamentale nelle campagne preventive.
Lo insegnano diverse organizzazioni, su tutte si stagliano con regolarità Royal Life Saving Society Australia e UK; non da meno la britannica Swim England e, dalla Francia, che considera il nuoto come materia curriculare, non mancano appelli e organizzazione istituzionali perché si impari il nuoto per non aggenare e salvare gli altri. Tanto che pure le singole società o le catene gestionali dedicano spazi importanti nelle proprie attività

Non è così in Italia, terra celebratissima, a ragione, di fenomenali campioni del nuoto. Verrebbe da azzardare che siamo una terra di nuotatori: e, di fatto, lo siamo, ma in ambito agonistico e secondo una progettualità di alto livello. Un successo di programmazione che ci eleva a potenza del nuoto mondiale, come nei recenti campionati del mondo di nuoto dove, nel medagliere, l’Italia si è piazzata terza alle spalle di colossi del nuoto come USA e Australia (assente però la Russia).
Questo è un fatto che inorgoglisce una Nazione, ma restiamo indietro per quanto attiene al nuoto inteso come disciplina fondamentale in senso civico e sociale: per salvare sé e gli altri.
Lo spunto della nostra autocritica per lo scarso interesse in materia, limitata a pochi o alla stessa FIN con il Salvamento, ce lo danno le tante iniziative straniere.

Una di queste viene dall’Inghilterra con un articolo veramente ben interpretato che rimarca come a quelle latitudini è ritenuto “intollerabile” che in età scolare i bambini non appredano il nuoto. E non per galleggiare a malapena, ma per avere una base solida ed abilità tali da sapersela cavare in situazioni di pericolo o, in caso di incidenti, per soccorerre altri.
Questo il pregevole articolo di Swim England che, per colmare il nostro gap culturale e di approccio, suggeriamo di leggere. Anche per capacitarci di come il nuoto sia sentito socialmente importante, tanto da essere materia da insegnare secondo un disegno governativo nelle scuole.
Probabilmente, dall’inziativa individuale di molte società, secondo un futuro piano di convergenze che la stessa FIN o altri potrebbe agevolare, anche in Italia potremmo dare vita ad una programmazione e ad una campagna di sensibilizzazione di cui le stesse piscine nazionali potrebbero beneficiare sia per l’incremento degli iscritti, sia per aumentare i ricavi che, di questi tempi, sono sicuramente una necessità per tutti gli impianti e le socetà sportive.
Sarebbe un compito istituzionale e pubblico, ma sappiamo che da quei paraggi mai si riuscirà a fare od ottenere qualcosa

Da Swim England, 10 giugno
E’ “francamente inaccettabile” che i bambini lascino la scuola elementare incapaci di nuotare
L’amministratore delegato di Swim England, Jane Nickerson, afferma che è “francamente inaccettabile” che sei bambini su 10 possano lasciare la scuola elementare entro il 2025 incapaci di nuotare per 25 metri.
L’organo di governo nazionale riconosciuto è una delle numerose organizzazioni acquatiche che hanno unito le forze, insieme ad alcune delle più grandi star di questo sport, per supportare la campagna Swim United di Speedo .

Chiede al governo di fornire gli investimenti necessari alle scuole primarie per garantire che ogni bambino abbia accesso a lezioni di nuoto e sicurezza in acqua.
Attualmente, un bambino di 11 anni su quattro lascia la scuola primaria incapace di nuotare con competenza e sicurezza per i 25 metri richiesti in una varietà di bracciate o di eseguire un autosoccorso sicuro.
Tuttavia, a meno che non si intervenga, si teme che entro il 2025 potrebbero salire a sei su 10.
Abilità vitale
La campagna Swim United di Speedo sta incoraggiando il pubblico a firmare una petizione che chiede urgentemente al governo di trovare i soldi per le lezioni di nuoto e le strutture scolastiche che sono a rischio di chiusura a causa della loro età o dell’aumento dei costi energetici.
La campagna è sostenuta da Swim England, Black Swimming Association, Black Country Active, medaglia d’oro olimpica e detentore del record mondiale Adam Peaty, campionessa multiparalimpica Ellie Simmonds e nuotatore internazionale Michael Gunning.
Jane ha detto: “Ogni bambino dovrebbe avere la possibilità di imparare a nuotare a scuola.
“Gli viene data l’opportunità di imparare a leggere e scrivere, e il nuoto e la sicurezza in acqua non dovrebbero essere diversi.
“C’è una ragione per cui fa parte del curriculum nazionale: perché è un’abilità vitale che potrebbe un giorno aiutare a salvare la loro vita o quella di qualcun altro.

Firma la petizione
“Il fatto che sei giovani su 10 possano lasciare la scuola primaria entro il 2025 non avendo ricevuto l’insegnamento di una parte fondamentale del curriculum nazionale non è solo estremamente deludente, è francamente inaccettabile.
“L’annegamento è una delle cause più comuni di morte accidentale nel Regno Unito; quindi, è importante che ai giovani venga insegnato come essere al sicuro dentro e intorno all’acqua per aiutare a prevenire tragedie future.
“Pregherei tutti a sostenere questa campagna e a firmare la petizione .
“Se lavoriamo tutti insieme, la nostra voce sarà più forte e difficile da ignorare.
“Assicurerà che Swim United sia un successo e tutti alla scuola elementare avranno l’opportunità di iniziare il loro viaggio verso un amore per l’acqua per tutta la vita”.
