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Indagine conoscitiva Wbox: i problemi, le risposte, le speranze

L'indagine conoscitiva di Wbox: le difficoltà e le prospettive di ripresa di un settore che vuole e ha bisogno di ripartire

La seconda parte dell’analisi delle indicazioni dei protagonisti del settore inquadra le difficoltà sommatesi in questi mesi e le azioni avviate per porvi rimedio, considerando anche come palestre e piscine vedono i prossimi mesi e si stanno organizzando

Parte 2

Proseguiamo nella nostra disamina degli esiti dell’ultima indagine conoscitiva dell’Osservatorio Wbox iniziata ieri e che concluderemo domani. Lo facciamo mentre oggi il costo del gas ha raggiunto un ulteriore picco e molti degli operatori con cui ci confrontiamo sostengono che, come accade per altri settori produttivi e di servizi, anche palestre e soprattutto piscine necessitano di interventi istituzionali di sostanza, per calmierare i prezzi. In questo devono assolutamente collaborare anche gli enti locali, che, nel caso di centri sportivi e piscine, dovranno condividere con chi li gestisce azioni e assunzione di responsabilità non più eludibili: anche facendosi carico di oneri che garantiscano il servizio alla collettività e che le società private non possono più sostenere.  

IL PESO DEI PROBLEMI SOMMATI

la crisi colpisce di più le società sportive su Indebitamento (43,6%), Marginalità (68,4%) e Costi (66,7%)

Rispetto alle domande “obbligatorie” (cinque preferenze possibili), al quesito “Dove/su cosa colpisce di più il sommarsi delle criticità sopra menzionate?” emerge che la crisi colpisce di più le società sportive su Indebitamento (43,6%), Marginalità (68,4%) e Costi (66,7%).

I costi energetici e quelli generali sono oggi una delle preoccupazioni maggiori di chi gestisce impianti sportivi ph Wilson Vitorino by Pexels

In aggiunta, Ricavi ed Investimenti vengono indicati rispettivamente dal 30,8% e 33,3% degli intervistati: in pratica, la ricostruzione del settore è molto complicata da queste sofferenze e sarebbe ideale se ne capacitassero anche politica, enti locali e istituzioni, che invece ci ignorano e non mostrano alcuna attenzione ad un problema tanto serio sia per la salute del settore che per migliaia di posti di lavoro a rischio.

Il problema maggiore oggi è il costo di energia e gas: con il 94,9% di risposte è l’indicazione in assoluto più condivisa, soprattutto da chi ha piscine medio-grandi

Quale di questi fattori crea maggiori difficoltà oggi e nel breve periodo? “ è la domanda regina, circa le criticità attuali: prevedibilmente, il problema maggiore oggi è considerato dalla maggioranza, soprattutto chi ha piscine medio-grandi, il costo di energia e gas (94,9%) pesano poi per il 43,6% l’indifferenza della politica e per il 33,9% e 33,3% rispettivamente la perdita di clientela e la perdita di potere d’acquisto della popolazione. Il sommarsi delle varie criticità è considerato ad alto impatto negativo dal 59,4%, mentre solo il 10,7% lo considera moderatamente gravoso.

RISPOSTE ALLA CRISI

La scelta obbligata per superare le troppe difficoltà, contribuendo però all’incremento inflazionistico, è l’aumento delle tariffe (54,1%), mentre il 48.6% punta su nuove strategie e il 43,2% sul taglio dei costi. Solo il 10,8% può permettersi di non aumentare i prezzi, mentre il 21,6% investe sulla formazione dello staff e il 19,8% sulla digitalizzazione: in pratica, pochi possono investire su soluzioni decisive per assicurarsi risultati pieni nel breve-medio periodo.

Il perdurare della crisi (59%) e i fattori di incertezza (51,3%) sono gli elementi che preoccupano di più e condizionano la propensione ad investire

D’altronde, il perdurare della crisi (59,0%) e i fattori di incertezza (51,3%) sono gli elementi che preoccupano di più e condizionano la propensione ad investire. Pesano parecchio sui timori anche l’impoverimento della popolazione (43,6%) e l’insostenibilità gestionale crescente (41%).

L’ESTATE IN FASE DI CHIUSURA E COSA CI PUO’ AIUTARE

Il trimestre estivo è premiante per chi ha vasche outdoor e ha così potuto puntare a fare cassa (41%) anche se il 29% ritiene che queste entrate aiutino poco nel riequilibrio finanziario. L’estate per la maggioranza (48,7%) è da ideale per impostare il nuovo business plan e per studiare nuove strategie (35%). Periodo altresì utile per selezionare nuovo personale, per il 29,7% degli intervistati, mentre solo il 5,4% pianifica nuovi acquisti e meno del 3% pensa a chiudere per risparmiare o per “staccare” per partire a settembre al meglio, 

Le piscine scoperte, ancor più se dedicate al divertimento, hanno beneficiato dell’estate torrida, che però non tutti ritengono compensi le troppe perdite degli ultimi mesi ph Variopool

PISCINE ESTIVE: QUALI BENEFICI

Per chi ha potuto contare su una vasca outdoor in questa stagione estiva caldissima e con pochi precedenti nella storia delle gestioni, tutti si dichiarano soddisfatti dell’andamento, ma non viene considerata da nessuno come la panacea che rimedi ai gravi dissesti finanziari degli ultimi 2-3 anni. Il 36,4% pensa che gli incassi estivi aiutino da molto (18,2%) a tantissimo (18,2%)per recuperare gli ammanchi precedenti. Chi è di avviso opposto indica che queste entrate non incidono per niente come aiuto a risollevarsi (9,1%), mentre il 33,3% dichiara l’effetto molto poco riequilibrante. Più positivo il 21,2% che invece definisce “abbastanzautili queste entrate estive.

A MEDIO TERMINE COSA PUO’ AIUTARE LA PROPRIA SOCIETÀ E IL COMPARTO? La comparazione con quanto rilevato a febbraio.

Una domanda che guarda alle idee che stanno considerando gli operatori che pensando ai prossimi 12-18 mesi. È il medesimo quesito che era stato posto nell’indagine di febbraio scorso, con alcune differenze piuttosto rilevanti nelle indicazioni degli addetti ai lavori. A luglio rileviamo che prevalgono risposte più volte al pragmatismo e ad intercettare meglio i bisogni della collettività, tralasciando in parte questioni come quella della riforma dello sport, la quale comunque avrebbe ricadute rilevanti da gennaio 2023 se fosse applicata come oggi riporta il testo della norma.

Un aiuto di sostanza può venire infatti, per il 67,8%, sensibilizzando e presentando lo sport come Salute e questa indicazione è parecchio superiore a quella di febbraio (52,8%) segno che si stiamo modificando le nostre convinzioni in tempi più veloci rispetto al passato.

Puntare a fare dello Sport una garanzia di Salute è una delle leve utili per un programma di ripresa nei prossimi mesi

Un grande balzo rispetto all’inverno scorso viene registrato in merito alla defiscalizzazione di abbonamenti e quote versate per la pratica sportiva: a luglio è una risposta scelta dal 59% degli intervistati quando a febbraio il dato era condiviso solo dal 39,6%. Per essere pratici il beneficio sarebbe sia per le società di gestione che per l’utenza perchè la defiscalizzazione è uno stimolo ad iscriversi di più nei centri sportivi.

L’idea di nuovi stanziamenti del PNNR appannaggio dello sport è opportuna per il 40,5%, quando a febbraio solo il 26,4% sperava in questa forma di aiuto. Le difficoltà crescono e c’è una consapevolezza diffusa che da soli, non sempre possiamo farcela…

La platea degli operatori è disincantata rispetto alla riforma dello sport, ritenuta utile solo da parte del 12,8%: questa risposta non compariva nella precedente indagine, ma le tortuosità, il timore di decisioni capestro e le lungaggini intiepidiscono di molto i protagonisti del comparto. Il 42,4% invece ritiene ben più convincente e auspicabile la riduzione dell’iva al 4% o 10%, dato che tuttavia è inferiore di cinque punti rispetto a febbraio. Utenze a costo sociale che lo scorso inverno avevano registrato il 49,2% di indicazioni, oggi, alla luce delle complicazioni nel dialogo con enti locali ed istituzioni sono considerate solo dal 30,8%. Il Ministero dello Sport potrebbe essere di aiuto per il 33,3% quando a febbraio ci contava il 39,6%. Vedremo che accadrà con il nuovo governo.

SU COSA PUNTARE PER UNA STAGIONE 2022-23 DI SUCCESSO?

Per una stagione 2022-23 di crescita, convinzione diffusa è quella di puntare sulla centralità del cliente (48,7%) e, per il 33,3%, su maggiore flessibilità nelle formule di abbonamento. Anche la personalizzazione dei servizi conta di più rispetto al passato: ne è convinto il 28,2%.  

Al centro delle strategie di club e piscine oggi, più di ieri, c’è il cliente – ph Life Fitness

I FATTORI CHE PREOCCUPANO DI PIU’ PER IL FUTURO

Il perdurare della crisi, con il 59% di indicazioni, è la risposta che condivide la maggioranza dei manager in termine di preoccupazione. Pesano parecchio anche l’incertezza e l’impoverimento della popolazione: lo indicano il 51,3% e il 43,6% delle risposte. Ma anche i costi insostenibili per il futuro inquadramento del personale, come prevede la riforma dello sport,non fanno dormire sonni tranquilli per il 41% degli intervistati. Invece preoccupa molto meno l’ipotesi (solo il 15,4%) di una mancata ripresa o ripartenza: di fondo, siamo convinti che un rilancio del comparto non sia lontano.

La perdita di potere di acquisto e l’aggravio di costi sono insidiosi soprattutto per l’autunno del comparto sportivo ph Lukasz Radziejewski by Pexels

COME SARA’ LA STAGIONE 2022-23

Su cosa aspettarsi dalla nuova stagione che è alle porte, con sano realismo, il 25,6% degli operatori ritiene che per fare previsioni per la nuova stagione ci siano troppe incertezze. Il 17,9% prevede una crescita, frenata però dai costi energetici e generali, e il 16,2% parla di ripresa, ma da gennaio.

Il 25,6% degli operatori ritiene che, per le troppe incertezze, sia inutile fare previsioni per la nuova stagione

In conclusione, rispetto a quanto riportato in questo articolo, si evince che, nonostante le tantissime difficoltà, pur con comprensibili cedimenti a prudenze eccessive e riserve sul futuro, il settore non demorde.

Domani, 27 agosto, come articolo di approfondimento finale e del weekend, ritorneremo con l’ultima e conclusiva parte focalizzata su parametri economici comparati all’ultimo triennio.

Scritto da redazione