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INFLAZIONE E RINCARI, INSIDIE PER LO SPORT E I CONSUMI: UN ULTERIORE ALLARME PER PISCINE E PALESTRE

Rincari, inflazione e crisi generale, tutte insidie per piscine e palestre

Dati preoccupanti con aumenti dei prezzi, del costo dei trasporti e tendenze inflattive che si riverberano su contrazione di acquisti di articoli sportivi nonché di abbonamenti in palestre e piscine. Serve un’azione compatta per ottenere sussidi e aiuti da un Governo che nulla ha fatto fino ad oggi per lo sport

Le grandi piscine di taglio tradizionale comportano costi energetici sempre più difficili da fronteggiare – ph Cranbrook School

I trasporti via nave sono aumentati mediamente di quattro volte. L’inflazione è in crescita, anche se le autorità governative tranquillizzano su rincari. L’aumento dei costi di gas ed energia, potenziati dall’assurda guerra, sono variabili incontrollabili che penalizzano piscine e palestre. Con una legge dello sport, preoccupante per i gravami che comporterà, da varare nel 2023. Un quadro che impone una revisione delle strategie, con un comprensibile allarmismo diffuso. Soprattutto le piscine, ma pure le palestre, devono affrontare una fase veramente difficile da superare. Anche perché, a fronte dei costi che crescono, la soluzione è aumentare i prezzi con pesanti ripercussioni su iscrizioni di una popolazione il cui potere d’acquisto si è molto ridotto.

Soprattutto le piscine, ma pure le palestre, si trovano a fronteggiare una situazione difficile da superare

Oggi sembrano cavarsela meglio piscine e club delle periferie e del Centro-Sud. Nelle grandi città del Nord, Milano su tutte, le palestre in particolare soffrono di più per la diffusione dello smart working. Fenomeno, questo, che non riavvicina, ai club di prossimità di aziende ed uffici, i dipendenti che restano nelle periferie dove dimorano.

Nelle grandi città del Nord, Milano su tutte, le palestre in particolare soffrono di più per la diffusione dello smart working

I fitness club registrano un -25% di clientela, ma nelle grandi città del nord superano -35% – ph Life Fitness EMEA

Si diceva degli aumenti. Un container via mare lo scorso anno costava una media di quasi 2.000 dollari. Oggi la media indica quattro volte tanto, con punte che raggiungono 12.000 dollari. Anzi, la tratta più costosa sembra essere Shanghai – Genova il cui costo supera i 12.200 dollari. Intuibile che le imprese che ricevono la merce via nave siano progressivamente costrette ad aumentare i prezzi.

Prezzi già resi più alti dall’aumento delle materie prime e di prodotti poco reperibili sul mercato. Di converso, per vincere le nuove sfide che questa epoca pandemica comporta, è necessario investire su innovazione e tecnologia. Un bel problema per piscine e palestre, che avrebbero già tempo fa dovuto investire su energie rinnovabili e coibentazione potenziata di strutture in genere obsolete.

Lo sport registra un aumento generalizzato dei costi e l’indice dei prezzi al consumo per servizi sportivi e ricreativi nei paesi occidentali ha raggiunto il picco storico

Forse le palestre-piscine dal posizionamento alto possono aumentare le tariffe senza perdere clientela, ma i rischi sono alti – ph Virgin Active

Rispetto all’inflazione, lo sport registra un aumento generalizzato di prezzi. L’indice dei prezzi al consumo per servizi sportivi e ricreativi nei paesi occidentali ha raggiunto il picco storico. Negli USA, gli indicatori aggiornati per lo sport (beni di consumo) parlano di + 7,1%. Eurostat, per l’Europa, segnala un + 4,1% che è uno dei dati più alti dal 1997. Nell’area Euro l’inflazione tocca il 7,2% e la BCE prevede che il dato annuo si attesterà sul 5,1%. Previsione però che deve fare i conti con la durata di una guerra i cui tempi sono imprevedibili.

Eurostat, per l’Europa, segnala un + 4,1% che è uno dei dati più alti dal 1997

Insomma, il quadro è a tinte molto fosche per lo sport, soprattutto per piscine/palestre. Gli aumenti di abbonamenti ed ingressi, anche se vorremmo escluderli, sembrano un passaggio inevitabile. Un problema per le palestre, le quali, tuttavia, secondo il posizionamento e la capacità di elevare qualità ed innovazione dei servizi, possono in parte aumentare senza perdere clienti. Un problemissimo invece per le piscine, per l’85% pubbliche e legate agli enti locali. Ogni aumento deve essere concordato con il comune di riferimento e rischia di non essere sostenibile per molte famiglie.

È necessaria un’azione coesa delle rappresentanze di categoria per ottenere dal Governo provvedimenti a sostegno dello sport

Per evitare che le piscine debbano chiudere definitivamente sono necessari interventi a sostegno e per ridurre i costi energetici – ph Mary Taylor da Pexels

È necessaria un’azione coesa delle rappresentanze di categoria per ottenere dal Governo provvedimenti a sostegno dello sport. Non come è accaduto per fronteggiare il Covid dove siamo stati ignorati, bensì con azioni concrete che diano un aiuto di sostanza. Sport è vita, salute, futuro di una nazione. Non è uno slogan pubblicitario e d’effetto, ma una certezza che purtroppo politica ed istituzioni sottovalutano.

Alimentiamo un tam tam mediatico e social , veicolato dalle categorie dello sport coese, perché si arrivi velocemente a soluzioni efficaci

Alimentiamo un tam tam mediatico e social perché si arrivi velocemente a soluzioni efficaci. Magari accompagnando questo processo di sensibilizzazione con quella coesione delle sigle che, negli ultimi mesi, è stata ben abbozzata da diverse associazioni. E’ tempo di un’unità che ci consenta di ottenere risposte per sopravvivere a questo stillicidio di aumenti e difficoltà che pochi sembra possano reggere.

Fonte per i dati economici: Palco 23

Scritto da Ciro Lo Giudice