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La Camera vota a favore: riconoscimento dello Sport in Costituzione

L'art 33 della Costituzione riconosce il valore educativo, sociale e funzionale al benessere dello Sport ph Sky Sport

Siamo finalmente arrivati al traguardo: un passaggio formale significativo che suscita diverse reazioni. Cambierà veramente qualcosa per lo Sport e la sua considerazione in Italia?

Ci siamo, con 312 su 312 voti, la Camera, in data 20 settembre 2023, approva: lo Sport viene riconosciuto in Costituzione, con l’integrazione del testo dell’art.33. Pur riconoscendo l’importanza di questa novità, restiamo piuttosto tiepidi sui reali effetti. Lo abbiamo commentato in diverse occasioni, l’ultima delle quali è possibile riprendere dal link https://wbox.it/lo-sport-in-costituzione-ma-cambiera-qualcosa-per-il-nostro-comparto/

Questo fatto, che in Italia ha giustamente dell’epocale, ha suscitato diverse reazioni e commenti. Nell’ordine ne riportiamo alcuni: quello flash di Italia Oggi, quello di ANIF che direttamente o indirettamente ha contribuito a questo riconoscimento costituzionale insieme ad altri enti e sigle; quello significativo, di un grande uomo di sport come Mauro Berruto, quello più articolato e ben argomentato di Flora Benincaso che ha pubblicato su LinkedIn.

Noi restiamo un po’ prudenti, perché un conto è che lo Sport sia un diritto costituzionale, ben altro che ne vengano riconosciuti i valori educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. Anche “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” – art 1 della Costituzione: il lavoro, pur essendo un diritto costituzionale e centrale della nostra Repubblica, non sempre viene assicurato per di più con le tutele e i diritti che l’affermazione della carta costituzionale lascia intendere. Per i valori dello Sport solo riconosciuti, ancorchè questa sia una vera conquista, paventiamo non abbiano significato pratico diverso da quanto è accaduto fino ad oggi. Ma confidiamo di sbagliare e di essere smentiti da cambiamenti incoraggianti, magari a partire dal PNRR riservato allo sport e agli impianti sportivi con finanziamenti che a breve verranno triplicati rispetto a quanto ad oggi previsto.

LO SPORT ENTRA UFFICIALMENTE IN COSTITUZIONE
La Camera ha infatti da poco approvato la proposta di riforma costituzionale per aggiungere il seguente comma all’articolo 33: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”
“Da un lato sarà necessario promuovere questa riforma e dall’altro dovremo saperla interpretare e attuare, oltre che nobilitare”, il commento del ministro Abodi
Non basta una norma in Costituzione anche se è un passo molto importante, ma sarà fondamentale farla vivere nelle scelte di carattere politico e di governo, nazionale e sul territorio”, ha aggiunto il ministro

La comunicazione social di ANIF

Le parole di Mauro Berruto, ex coach azzurro del grande volley, oggi deputato, su LinkedIn

È successo.
Con 312 voti favorevoli su 312 la modifica all’art 33 della Costituzione
 da oggi è realtà.

Lo sport entra nella nostra Carta costituzionale con questo comma:

“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Nasce un “diritto allo sport” che dovrà essere tutelato da politiche pubbliche.

E questi qui sotto sono i dieci minuti che aspettavo da una vita intera
.”

Il commento social di Flora Benincaso, impegnata con un ruolo politico nello sport

SVOLTA IN COSTITUZIONE
NON VIENE USATA LA PAROLA SPORT MA SI SCEGLIE L’ESPRESSIONE ATTIVITA’ SPORTIVA.
312 voti favorevoli su 312.
Con questo pronunciamento, vengono soddisfatte tutte le condizioni necessarie per la modifica costituzionale: le due approvazioni dei due rami del Parlamento.
Il riconoscimento delle “attività sportive” è appena entrato nella Costituzione della Repubblica.
La novità viene inserita all’articolo 33, “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Già nella scorsa legislatura, il Parlamento aveva affrontato l’argomento con un trasversale consenso alla proposta, ma lo scioglimento anticipato delle Camere aveva poi imposto la ripartenza da zero.
Fino alla svolta, la parola “sportiva” era presente soltanto all’articolo 117, quello che la inserisce nelle “materie di legislazione concorrente”, a metà cioè fra le competenze dello Stato e quelle delle Regioni, una novità inserita nel 2001.
Non viene usata quindi la parola “sport”, ma si sceglie l’espressione “attività sportiva”, un modo probabilmente per sottolineare l’attenzione verso lo sport praticato piuttosto che verso le espressioni dell’agonismo di vertice.
Un distinguo per la verità solo formale perché è chiaro che lo sport, tutto lo sport, occupa da sempre, e ancora di più negli ultimi anni, una parte importante dell’immaginario collettivo.
La combinazione fra “benessere psicofisico” e “attività sportive” sottolinea però la priorità verso il ruolo sociale di questa sfera della nostra quotidianità.
Peraltro l’espressione “attività sportiva” è stata criticata per un motivo in qualche modo anche opposto.
Il privilegiare questo tipo di espressione rispetto a “educazione fisica” o “attività motoria”, è stata vista soprattutto nell’ambito della scuola con scetticismo da quei docenti che sottolineano la diversità fra avviamento allo sport, con un’impronta agonistica o comunque preagonistica, e l’educazione motoria.
È una lunga discussione che comunque non ha scalfito il percorso che ha coinvolto tutti i gruppi politici, d’accordo sul considerare quest’area della vita collettiva troppo importante per restare esclusa dalla Costituzione.
Si è ritenuto che l’articolo 33 fosse la “casa” più adatta e rispondesse alle varie “identità” dello sport, quella del benessere psicofisico, ma anche dell’attività sportiva “in tutte le sue forme”, quindi con evidente riferimento anche a una sfera non solo agonistica.
Tutti i gruppi parlamentari e i diversi schieramenti politici si sono ritrovati nel sostenere la modifica.
Ora si tratta però di riempire questa novità di contenuti. In particolare, di risorse.
Lo sbarco dell’attività sportiva nella Costituzione dovrà essere supportato da scelte coraggiose in termini, per esempio, di presenza della materia nella scuola, non solo nell’educazione fisica ma anche dello studio della storia e della cultura dello sport.Fonte https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.linkedin.com%2Fposts%2Fflora-benincaso-43794983_svolta-in-costituzione-non-viene-usata-la-activity-7110279402076200960-zRCG%3Futm_source%3Dshare%26utm_medium%3Dmember_ios&e=35dc2669&h=907badfb&f=n&p=y

Scritto da redazione