L’Italia è in ritardo su programmi anti-annegamento che all’estero trovano diffusione anche per il sostegno delle istituzioni. Un’opportunità per le piscine italiane: la sapremo cogliere?
Manca un trimestre a giugno, mese che avvia il piacere della balneazione in piscine scoperte e acque libere. In assenza di un programma che coniughi scuola nuoto e salvamento, sarebbe auspicabile che già da ora partisse una campagna di sensibilizzazione anti-annegamento.

Invece in Italia le campagne televisive sono calendarizzate ad agosto, quando la stagione sta per finire, lasciandosi alle spalle troppi annegamenti.
Sarebbe auspicabile che già da ora partisse una campagna di sensibilizzazione anti-annegamento
L’Italia, si sa, è paese poco incline a programmare. Invece di indignarci ogni anno per fatti luttuosi e ancor più di modernizzare una scuola nuoto ripetitiva, siamo ancora al palo. Non accade in Francia, dove il nuoto è materia scolastica. Non accade in Olanda, USA, Australia e altrenazioni evolute che palesano sensibilità piena, interpretata dalle istituzioni e dai governi.

L’esempio di Royal Life Safing Society – Australia, a più riprese evidenziato dalle nostre notizie, dovrebbe dare spunti agli operatori. Alle istituzioni crediamo poco e sarebbe un percorso ad ostacoli. Oggi modernizzare è un must non più eludibile e dare più valore alla scuola nuoto è decisamente strategico.
Dopo gli ultimi due anni tanto critici, fare della scuola nuoto un percorso volto ad imparare a nuotare per salvare se stessi e gli altri sarebbe una soluzione auspicabile. Per il valore educativo e civico, ma anche per il futuro delle società che gestiscono piscine. Avrebbero più appeal nel richiamare la clientela poco propensa a tornare negli impianti.
Dopo gli ultimi due anni tanto critici, fare della scuola nuoto un percorso volto ad imparare a nuotare per salvare se stessi e gli altri sarebbe una soluzione auspicabile

Australia: Royal Life Saving si preoccupa da anni che il 40% dei bambini che lasciano la scuola primaria non sia in grado di nuotare per 50 metri, la lunghezza della piscina olimpionica. Un limite inaccettabile fra gli Aussie. Perché? Non tanto per mancati introiti che invece in Italia ci sarebbero, ma “Perché la vita è migliore quando nuotiamo. E sarà molto meglio quando nuoteremo TUTTI”. Questo afferma Royal Life Saving in una recente campagna.
E noi, aspettiamo agosto e contiamo i decessi o gli annegamenti anche quest’anno? https://www.royallifesaving.com.au/ per qualche spunto in più.

Fonte parziale: Royal Life Saving Australia