Una buona notizia che, se sulla carta sbloccherebbe risorse destinabili, di fatto in Italia si scontra pesantemente con l’esiguità delle risorse stesse, salvo auspicabili interventi dei privati
Partiamo da un assunto, ben esplicitato da Malagò e in altre fasi da Abodi, ovvero due figure istituzionali che sullo sport, in termini di incisività e ruolo, in Italia pesano parecchio: quanto previsto dal PNRR, non dal governo attuale, ma di due legislature fa e comunque avallato ad ogni cambio di vertice, è tristemente inadeguato e insufficiente. Ci vorrebbe dodici volte tanto per sanare una criticità pesantissima del Sistema Italia che ha strutture sportive insufficienti, in larga parte degradate e con interventi di ammodernamento urgenti prima che ne venga decretata l’inagibilità.

Tuttavia, nonostante l’enfasi data dalla politica e dai media per l’inserimento in Costituzione dello Sport (che perché esprima i suoi valori educativi, formativi e promozionali di sani stili di vita attivi abbisogna, guarda un po’, di ambienti adeguati per essere praticato), nulla è cambiato e nessuno ha osato dire alcunchè, come accadeva prima e ancor più oggi che ci si accorge che le risorse pubbliche sono al lumicino.
Pertanto, la notizia che, secondo quanto stabilito dalla Commissione UE, gli investimenti per impianti sportivi possono essere formalmente affrancati dal patto di stabilità, potrebbe suonare come ottima, se non seguisse la domanda che qui formuliamo: “Se non ci sono risorse finanziarie, come vengono pagati eventuali interventi soprattutto degli “osannanti” -per la decisione- enti locali, come pensano l’ubiquo Pella – presente ai tavoli ANCI-sport da 3-4 legislature – e lor signori di pagare quanto indispensabile? Con nuova integrazione del debito pubblico?”
Non commentiamo nemmeno la parte relativa alla mappatura degli impianti sportivi nazionali: un’impresa titanica per un Paese come il nostro.

Dubitando che responsabilmente i politici locali e nazionali si pongano il quesito testè richiamato, merita comunque attenzione la notizia che ha ripreso e divulgato via social Italia Oggi:Lo svincolo temporaneo dal patto di stabilità per gli investimenti in impiantistica sportiva, a patto che siano spese generative sul piano sociale e ambientale, non solo finanziario
Questo uno dei punti principali del parere approvato a Bruxelles dalla commissione Sedec (politica sociale, istruzione, occupazione, ricerca e cultura, sport)
Il relatore del provvedimento è stato il sindaco di Valdengo Roberto Pella, che è anche vicepresidente vicario dell’Anci, l’Associazione dei comuni italiani
Il documento prevede anche la realizzazione di una mappatura, fisica e digitale, di tutti gli impianti sportivi esistenti per facilitarne l’accesso e l’utilizzo a tutti i cittadini
“Questo documento una volta adottato in sessione plenaria a fine novembre, sarà il testo base per i lavori sul tema del prossimo Parlamento e della prossima Commissione europea”, le parole di Pella