Scordiamoci paradigmi e modelli di comunicazione del passato e recuperiamo la nostra cultura orientata da sempre ai bisogni della Persona: è lei che va collocata nel centro di ogni strategia o idea, ancor più se operiamo nel wellness veicolato da piscine o palestre
Terza parte
Segue alla pubblicazione dell’articolo di Fabrizio Bortolon del 20 Febbraio scorso – sezione In Evidenza
Dettaglio
La sfida per te, in questa nuova normalità, secondo me, è qualcosa che tu già conosci. Si tratta di far arrivare “La Persona nel Centro”. Come? Una delle possibili risposte la trovi nella terza e conclusiva parte dell’articolo che hai iniziato a leggere la volta scorsa; o, se non lo avessi ancora letto, che puoi trovare su wbox.it o direttamente su questo link https://wbox.it/2022/02/20/la-persona-nel-centro/

A questo punto, lasciando con dispiacere Rousseau e Montaigne, certo che nei prossimi articoli potrò riprenderli come esempi edificanti, ti porto con un salto, per un attimo, nel secolo passato, subito dopo la fine della seconda grande guerra. In questo clima, tutto il mercato e quindi tutte le strategie marketing e comunicazione, spingevano solo sull’idea. Giusto. Soprattutto da noi. C’era molto da ricostruire. La doppia alleanza ci aveva dilaniato e straziato. Qualsiasi idea andava bene. L’impresa si fondava solo su questa.
Il triangolo di Abell lo chiariva anche con dovizia teorica. Questa era l’impostazione che si diffondeva ovunque. Le tre (3) “C” hanno caratterizzato così, per anni, le nostre economie costituzionali. L’idea al centro. Al vertice in alto il “Chi” con la prima “C”. Poi, a seguire, in basso, a sinistra, il “Cosa” e, all’altro angolo, opposto, il “Come”. Su questo lato, fra questi due (2) angoli, dal basso, si andava sviluppando tutto il piano dell’impresa e quindi anche tutta la sua comunicazione.
C’è ancora oggi chi ti racconta di partire proprio dall’idea, per garantirti la marginalità dell’impresa. Sì. Certo. La sua!
Da qui deriva l’impostazione commerciale che afferma che “la mia idea è vincente”. Questo è tutto ciò che conta. È l’idea che fa la differenza. C’è ancora oggi chi, magari a merenda, ti racconta di partire proprio da qui, dall’idea, per garantirti la marginalità dell’impresa. Sì. Certo. La sua!

Fatto sta che, qualche anno dopo, negli anni Settanta, fra sperimentazioni psicadeliche, rivoluzioni sessuali e lotte armate, farcite di diritti del lavoro e garanzie salariali, si andavano affermando le quattro (4) “P”. L’illuminato qui fu Kotler. Di queste, su tutte, imperava la “P” del Prodotto! A seguire il Prezzo, il Punto di Consegna, quindi tutta la Logistica e, infine, ma non ultima, la Pubblicità. È bene sapere anche che, lo dico giusto per sdrammatizzare, il nome di Kotler inizia proprio con la lettera “P”. Un caso? Non ci è dato saperlo ufficialmente.
Negli anni Settanta si andavano affermando le quattro “P” di Kotler: Prodotto, Prezzo, Punto di Consegna, Pubblicità
Facendo però delle ipotesi, sulla base della conoscenza dell’uomo, che fin qui ho avuto il privilegio di acquisire, sono certo che, una dose di vanità, ha contribuito a definire questa teoria che ha influenzato l’economia a livello globale. Il buon Philip Kotler ha dettato così le regole del mercato. Questa era la normalità.

In quest’ambito, ciò che voglio sottolineare è che, le due teorie suddette, sicuramente molto ben argomentate e diciamo così, anche comprensibili in riferimento al momento storico a cui si riferivano e all’obiettivo che si proponevano, ci hanno portato fin qui, oggi, in cui certo la situazione non è delle migliori.
Questo è dunque il risultato della scuola oceanica. I termini anglosassoni di Abell e Kotler sono arrivati dritti all’interno del nostro mercato millenario e così, proprio come un virus, si sono diffusi ovunque. Il senso di questi termini ha infettato la nostra cultura ancestrale che già l’aveva circoscritti. Il significato di quelle argomentazioni, così logiche e razionali, già era stato valutato, considerato e arginato nella nostra tradizione sociale e dunque economica e commerciale. Poi, per colpa di un manipolo d’avventurieri senza scrupoli, per qualche dollaro in più, hanno provato a svendere la nostra cultura che già prosperava da millenni, grazie al lavoro di uomini e donne che sapevano esattamente cosa stavano facendo, per il proprio e altrui benessere. Oggi, finalmente, c’è una nuova normalità che, per noi, italiani, in verità, non ha nulla di nuovo. Come dici tu. Infatti, le “P” oggi sono diventate cinque (5). Si è aggiunta quella della Persona! Ecco perché ti dico che, se vuoi essere veramente al passo con i tempi, devi mettere subito, nella tua strategia la persona nel centro.

Oggi, finalmente, c’è una nuova normalità che, per noi, italiani non ha nulla di nuovo: le “P” oggi sono diventate cinque. Si è aggiunta quella della Persona
Per altro, tu, che ti occupi da sempre di centri sportivi e quindi, di luoghi in cui il benessere delle persone è lo scopo stesso della tua impresa, questo concetto è decisamente un ottimo spunto anche per impostare la tua prossima campagna di comunicazione. Puoi suggerire questo anche al tuo pubblico di riferimento.
La messa della persona al centro dell’impresa è avvenuta dunque nel tempo e sempre più. Il fatto però è che, questo posizionamento strategico, nella nostra cultura, noi l’abbiamo sempre avuto. È naturale per noi essere orientati ai bisogni della persona. Siamo dunque noi, in primo luogo, che possiamo iniziare a capire e così anticipare i desideri della persona. Qui, oggi, di nuovo, possiamo fare la differenza. Sì. Possiamo anche condividerlo. A patto che sappiamo ciò di cui stiamo parlando.
Questo posizionamento strategico, nella nostra cultura, noi l’abbiamo sempre avuto: è naturale per noi essere orientati ai bisogni della persona
Diciamo subito che, il termine industria, è un termine latino. Si compone originariamente di due parole. La prima è il termine “Endo”. Si tratta quindi di qualcosa che ha che fare con l’interno e quindi con la nostra stessa intimità, viene infatti da dentro. La seconda si lega al termine “Struo”. Ossia letteralmente “Costruire”. Ecco dunque che l’industria, con tutto il suo senso pratico e il suo significato concreto, è stata coniata nella nostra cultura. Questo vuol dire sapersi orientare in questa nuova normalità, da cui nessuno di noi, può essere esentato. Il termine oggi è utilizzato da tutte le nazioni industrializzate di questa terra. Si comprende da qui, anche quando si parla di passione per la propria impresa, cosa si vuole dire esattamente. L’industria la ritroviamo in tutte le lingue. Dal tedesco al francese. Passando da olandesi e anglosassoni. Così li ascolti, li osservi e in te nasce un senso di stupore, soprattutto quando si tratta di benessere, legato alla liquidità, di cui ti occupi ogni giorno, da anni.
Per la messa della quinta “P” nei nuovi paradigmi economici, dobbiamo ringraziare tutti noi una persona. Ovvio. Come sempre. In questo caso si tratta di Mario Landi.
Mauro Landi, CEO di Apple, ha anticipato i tempi mettendo al cento la persona, con tutti i suoi bisogni, esigenze e passioni

Mi sto però avviando verso la conclusione di quest’articolo. Di lui ti dirò meglio nel prossimo. Sappi solo che, lui, da magnate del turbo capitalismo a stelle e strisce, CEO di Apple, colui che ha fatto rientrare Steve Jobs nella sua azienda, ha anticipato i tempi mettendo al cento la persona, con tutti i suoi bisogni, esigenze e passioni. Qui sta il fulcro di ogni relazione, anche commerciale.
Dai. Ora mi fermo. Mi vado a fare una bella nuotata, nel mio centro sportivo preferito, dove l’attenzione al benessere delle persone è garantito. Anche grazie a strutture, macchinari e strumenti all’avanguardia, progettati, pensati e realizzati da chi, come te, sa cosa vuol dire mantenersi con “Passione Fluida” nel tempo e sempre più. Mi faccio accompagnare da quella mia conoscente, di cui ti dicevo la volta scorsa, nella seconda parte di quest’articolo. Si. Io l’ho chiamata. L’ho ascoltata. Lo sai. Lo faccio anche con te. Le ho fatto fare tutte le procedure per farsi rimborsare il dovuto. Le ho consigliato un medico sportivo esperto, competente e deciso a garantire il diritto al benessere dei suoi pazienti. Ha avuto l’idoneità. Ora può seguire tutte le lezioni che desidera. La vedi? Nella foto che le ho fatto. Di spalle. Nel centro. Si può godere da lì anche il panorama.

Fabrizio dr Bortolon
Consulente Filosofico d’Impresa
www.e-eaco.it
drbortolon@e-eaco.it