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La piscina 2023 fra opportunità e l’eroismo di sempre

E' ripartito il business della piscina pubblica-commerciale, tuffiamoci con convinzione, ma con i dovuti cambiamenti rispetto al recente passato - ph Ema Peter 1

Mentre il segmento delle vasche residenziali rallenta, quello delle piscine pubbliche è in ripresa, ma è fondamentale rendere gli impianti gestionalmente sostenibili, facendo in modo che vengano condotti da chi è veramente all’altezza del compito

Questo articolo è stato pubblicato su HA Construction di marzo-aprile

L’azienda leader mondiale del comparto prevede una leggera riduzione dei ricavi 2023, rispetto ai 2,4 miliardi di euro del 2022, per una flessione fisiologica della piscina residenziale: è segno che si esaurisce in parte la spinta euforica, determinata dal Covid negli scorsi tre anni, appannaggio delle piscine “domestiche”. È probabile che le nostre tante imprese costruttrici avvertiranno il rallentamento 12 mesi più tardi. Ma è bene prenderne coscienza.

Nel 2023, fatta salva la necessità di disporre di poli natatori di taglio agonistico sufficienti, possiamo ancora permetterci impianti dai volumi eccessivi? ph Vario Pool

Al contrario, superata la pesante contrazione degli anni pandemici, riprende vigore la piscina commerciale e pubblica, sia con nuove realizzazioni che con ammodernamenti.

Quasi una compensazione fra segmenti di mercato, premiante per chi costruisce e progetta piscine a tutto tondo, penalizzante per alcune categorie di operatori focalizzati su ambiti più ristretti.

Se è ripartita la realizzazione o l’ammodernamento delle piscine pubbliche, è fondamentale che la gestione degli impianti venga assegnata a realtà capaci di interpretare il radicale cambiamento in atto

Sarà da capire quanto dei 700 milioni di euro del PNRR, destinati agli impianti sportivi (300 ulteriori milioni di euro sono per le strutture sportive scolastiche) sarà riversato sulle le piscine. I nuovi progetti sono necessari per un’evoluzione eco-sostenibile e per la fondamentale sostenibilità economica e finanziaria. Per il comparto piscina pubblica si schiudono crescenti opportunità di business, con allargamento dei target cui rivolgersi e un rafforzamento dell’appeal che le piscine alimentano fra categorie della popolazione più sensibili e prevalenti, quali gli over 60, le famiglie e tanti sedentari.

Per la gestione di complessi acquatici di grandi dimensioni servono veri specialisti o soldi pubblici che finanzino gli extra costi – ph Shai Gil & Michael Winters

Ma se le nuove realizzazioni dovranno interpretare queste indicazioni, sarà ancora più importante che la gestione dei centri acquatici venga assegnata a realtà capaci di valorizzare il radicale cambiamento in atto, mirando al profitto, senza il quale qualsiasi attività sportiva e sociale non è finanziabile.

Progettisti, costruttori, gestori, fornitori saranno all’altezza delle nuove sfide che ci attendono? Una bella domanda a cui sarebbe azzardato dare una convinta risposta affermativa.

Senza dimenticare che, per quanto fenomenali siano gli attori menzionati, bisognerà fare i conti con i ritardi, le fonti di finanziamento e i condizionamenti sistemici, decisamente peggiorati nel corso dell’ultimo triennio.

Progettisti, costruttori, gestori, fornitori saranno all’altezza delle nuove sfide che ci attendono?

Un caso esemplificativo: un grosso operatore straniero, dopo l’assegnazione di un progetto da 25 milioni di euro per un complesso acquatico-sportivo e tre anni di attesa, si dichiara incredulo per non aver ancora ottenuto i permessi a costruire. Anche gli stranieri restano imbrigliati nelle malsane pastoie burocratiche: l’Italia è un sistema perdente a riconferma che è da eroi combattere costantemente battaglie così logoranti. Da imprenditori, però, “eroicamente” non demordiamo e cogliamo le opportunità della rinascita della piscina pubblica.

L’Espace Nautique Laure Manaudou in Francia è un esempio di piscina moderna che integra tradizionale ed innovativo, ammicando all’ecosostenibilità – ph Equalia

Scritto da Marco Tornatore