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LA PISCINA CHE VERRÀ

di La Redazione, redazione@euroaquatic.it

AcquaNET, in collaborazione con EAA e Happy Aquatics, lo scorso 3 dicembre ha organizzato la web conference “Piscine Pubbliche Anno Zero”, che ha sorprendentemente registrato 214 registrazioni e si è avvalsa di relatori di altissimo livello. Le indicazioni di come agire per rilanciare la piscina.

“Abbiamo bisogno di una identità nuova e di mettere in atto cambiamenti, altrimenti perdiamo un’occasione storica. Dobbiamo cambiare approccio e il modo in cui veniamo percepiti dalle Istituzioni; smettere di confondere l’attività agonistica con la gestione imprenditoriale, perchè fare sport ricavandone un profitto non deve essere visto come qualcosa di negativo. Tutti i gestori si sostituiscono a quello che (non) fa lo stato per la salute delle persone ed hanno diritto allo stesso rispetto ed allo stesso sostegno, anche sotto forma di facilitazioni fiscali”.

Con queste parole ha avviato il convegno online Rossana Prola, presidente di AcquaNET, affiancata, come moderatore, dal presidente di EAA, Marco Tornatore il quale, oltre ad aver ricordato che il 64% delle imprese di gestione non ha gradito l’apertura delle piscine per i tesserati FIN, ha rammentato i limiti sistemici che hanno contribuito al disagio del nostro settore: l’atteso varo della legge dello sport inadeguata per tempi (oltre 12 mesi) e per contenuto, l’eccesso di conservazione che prevale sul cambiamento il gap culturale della politica che ci condiziona la corsa all’appalto senza criteri.

Dopo l’abbrivio degli organizzatori, si sono alternati gli autorevoli pareri dei relatori, tutti di profilo molto alto, decisamente superiore a chi detta le regole e a chi sta condizionando le chiusure di piscine/palestre.

AGENZIA DELLA SALUTE COME IMMAGINE DEL COMPARTO, OVVIANDO PARALLELAMENTE ALLA DEBOLEZZA DI CATEGORIA

Giorgio Lamberti

GIORGIO LAMBERTI

(Gam Team/Presidente Agisi)

“La piscina pubblica: come deve cambiare per avere un domani”

Preoccupano molto la situazione di impianti e gestori, e la divaricazione crescente fra Politica e Sport. “Ci attendono solo costi senza prospettive per il futuro”. Fra le cose positive al vaglio del governo indica credito d’imposta e Ecobonus al 110% allargato a tutta la parte impiantistica. Il cambiamento in atto deve indurre a fare autocritica: dai capitolati di appalti da rivedere a sostenibilità da valutare adeguatamente prima, con precisi business plan. Stop al lassismo e puntare su PPP come strumento serio attraverso investimenti importanti. Per essere considerati una branca della salute, dobbiamo pressare la politica. Schiodiamoci poi da proposte superate e da approcci monotematici su didattica, integrando più servizi. Infine insistere su nuove tecnologie, nuove soluzioni per abbattere costi pretendendo ascolto serio delle PA in materia energetica. Agenzia della Salute come immagine del comparto, ovviando parallelamente alla debolezza di categoria.

IMPARARE AD IGNORARE BANDI CON REQUISITI INIDONEI INVECE DI RINCORRERE GARE AL RIBASSO PERDENTI: FACCIAMO SQUADRA UNENDO LE TANTE ENERGIE E RAZIONALIZZANDO LA PARTECIPAZIONE AGLI APPALTI

Roberto Cognonato

ROBERTO COGNONATO

(Natatorium TV/Consigliere Assonuoto) 

“La piscina pubblica: come deve cambiare per avere un domani”

In Veneto puntavamo ad un’azione di forza dimostrativa tenendo chiusi gli impianti anche ai tesserati, ma è mancata la coesione: la disunione ci espone a diktat delle PA, le quali devono cambiare ordine di rapporti verso impiantistica e ruolo dello sport. Autocritica: imparare ad ignorare bandi con requisiti inidonei invece di rincorrere gare al ribasso perdenti. Impariamo a fare squadra unendo le tante energie e razionalizzando la partecipazione agli appalti. L’Ecobonus può venire in soccorso alla crescente obsolescenza degli impianti, complicata dalle diminuite manutenzioni.

Circa i servizi è anacronistico puntare su corsi classici: deve prevalere una logica di servizio per tutte le fasce di età, occorre marginalizzare di più, puntare su attività aggregativa maggiore e su attività di nicchia potenziate, proponendo l’idea di palestra della salute in acqua. Servizi a beneficio della salute in particolare per terza e quarta età: per queste, con un’esperienza sportiva più matura, sanità e movimento vanno a braccetto. Invece delle chiusure dovevamo pretendere che capissero il concetto di salute in piscina come modello per diminuire contagi: far comprendere alle istituzioni che siamo un’opportunità di risparmio per i bilanci della sanità.

LE MARGINALITÀ NON C’ERANO PRIMA E NON CI SONO ORA: UN FINE SETTIMANA ANDATO MALE D’ESTATE NON PUÒ CONDIZIONARE IL BILANCIO DI UN ANNO, NON E’ LAVORO

Andrea Campara

ANDREA CAMPARA

(CSS Verona) 

“Dalla concessione all’acquisizione dell’impianto pubblico”

Oltre a gestire tre impianti pubblici ne ha due di proprietà. Il problema siste- mico è che chi lavora bene, in genere le gare d’appalto le perde appannaggio di alcuni. Ci sono gare con base d’asta illogiche, dove chi vince offre il doppio (la metà). Le marginalità non c’erano prima e non ci sono ora: un fine settimana andato male d’estate non può condizionare il bilancio di un anno, non è lavoro. La soluzione è stata acquistare impianti pubblici a determinate condizioni. Operazione che richiede liquidità, solidità da cercare, ma non si può più lavorare così. Il rapporto con il settore pubblico dovrà cambiare perchè da vent’anni non è cambiato nulla. Sarà però un processo lunghissimo.

L’IMPIANTO DEVE RIMANERE PUBBLICO, MA CAPENDO BENE COSA È LECITO SOSTENERE PER L’ATTIVITÀ SOCIALE E COSA CHIEDERE COME INVESTITORE PRIVATO

Paolo Calvi

PAOLO CALVI

(P&G Aquamore/Myrtha) 

“Un nuovo modello di PPP e il concept di leisure pool per la collettività”

Rapporto sistemico deve evolvere, portando tutti gli attori credibili al tavolo di confronto. Le banche erogano denaro, ma le regole dei finanziamenti sono del mercato e spesso noi, come SSD/ASD, siamo fuori da questo circuito. È necessario disporre di business plan trasparenti che possano attrarre investitori privati. L’impianto deve rimanere pubblico ma capendo bene cosa è lecito sostenere per l’attività sociale e cosa chiedere come investitore privato. Futuro gestionale: utenti al centro, rivedere logiche dei rapporti professionali con collaboratori sportivi, che sono lavoratori a tutti gli effetti. Futuro generale: rafforzare la patrimonializzazione e la solidità delle società. PA: approccio più attento ad individuare player in grado di disegnare un modello sostenibile nel lungo periodo. I cambiamenti ci saranno in futuro, ma in positivo.

AVERE UTILI È FONDAMENTALE E NON CI SI PUÒ CERTO VERGOGNARE DI GUADAGNARE

Manuela Lovo

MANUELA LOVO

(Piscine di Noale – Acquaestate)

“Pensare l’impianto sportivo come Impresa e non come SSD”

Il volontariato è fuori luogo per chi gestisce: sono stati fatti molti passi avanti, ma tanti anche indietro. Avere utili è fondamentale e non ci si può certo vergognare di guadagnare. Dobbiamo far pesare il valore della qualità del servizio: se apprezzato, si esce fuori dalla morsa “prezzo basso”. Sport è salute, stare in acqua è piacevole, facciamo nostro lo slogan di Piscine come Agenzia della Salute! Però non possiamo essere discutibili sui must della gestione moderna, con Staff adeguato, servizio al top, efficienza organizzativa: è anche più facile di quanto si pensi. E, per dare nuovo slancio al nostro settore, abbiamo bisogno di regole certe, chiare, che possano trovare attuazione concreta.

CERCARE PARTNERSHIP CON PA, ANCHE ATTRAVERSO LA GESTIONE DI SERVIZI ECONOMICAMENTE SOSTENIBILI

Karl Michaeler

KARL MICHAELER

(Aquarena, Bressanone BZ) 

“La gestione pubblica diretta: concorrenza od opportunità?”

Inserimento di Aquarena in asm è stata una scelta positiva, ha consentito di attenuare i danni del Covid-19. In una municipalizzata ci sono vantaggi e svantaggi. Possibili modelli da seguire: cercare partnership con PA, anche attraverso la gestione di servizi economicamente sostenibili. Con questo rapporto, l’attività agonistica viene facilitata. La gestione non sarebbe sostenibile se dipendesse solo dall’impianto Aquarena: la perdita di esercizio è di circa 100- 150 mila euro a stagione, ma non è possibile rientrare degli ammortamenti, che incidono in totale per circa un milione di euro l’anno.

NEL CONFRONTO CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, IL PPP È LA SOLUZIONE IDEALE, MA È NECESSARIA LA MASSIMA TRASPARENZA, ESCLUDENDO IMPROVVISAZIONI: DOBBIAMO ESSERE NOI, ESPERTI, A DETTARE LE REGOLE, ESCLUDENDO DI SUBIRLE

Lorenzo Bolognini

LORENZO BOLOGNINI

(Avvocato amministrativista)

“Le concessioni, i margini di rinegoziazione e appalti per gestioni sostenibili”

Rinegoziare le concessioni dovrebbe essere una priorità assoluta. Sollecitare le PA disinteressatesi o impreparate o ostili: si tratta di un servizio pubblico di cui si fa carico il privato. Le ragioni per rinegoziare.

1) È un servizio pubblico affidato al privato quindi è obbligatorio sedersi a rinegoziare in modo oggettivo
2) Un’opportunità, viste le tutele normative per superare una crisi.

3) Questione tecnico giuridica, collegata al quadro normativo Covid-19, in cui il decreto rilancio assicura completa copertura alla PA.

Che si può fare se le PA non ascoltano? Partire da un giusto approccio prima di arrivare alla forzatura: farsi affiancare da un consulente (non avvocati) per evitare di affrontare chi non ha esperienza (dirigente PA): la figura migliore è quella dell’economista, ferrato in tale materia. L’accordo deve interessare più la PA che il privato e il consulente saprà fare luce sui danni erariali che gli amministratori potrebbero causare. “Come osservatore – ha dichiarato Bolognini – rilevo che oggi lo scenario ci segnala nuovi protagonisti: gruppi spagnoli che in terra propria hanno le stesse regole dell’Italia. Per queste realtà, finanziariamente molto solide, il nostro mercato è appetibile”. Tornando al confronto con le PA, il PPP è la soluzione ideale; è necessaria la massima trasparenza, escludendo improvvisazioni: dobbiamo essere noi, esperti, a dettare le regole, escludendo di subirle.

LE PROPOSTE IMMEDIATE DA PRESENTARE E PER CUI BATTERSI

  • SSD e ASD non possono essere le società privilegiate (esclusive) nelle gare d’appalto
  • Cancellare il massimo rialzo o ribasso dai capitolati d’appalto
  • Dare possibilità più allargate di costruire e abilitare zone ristorazione per clienti anche non esclusivi dell’impianto
  • Manutenzione straordinaria prevista solo con apposito programma condiviso e finanziato
  • PPP da esplorare come prima istanza
  • Nessuna gara in concessione che sia inferiore a 10 anni
  • Azione di marketing nei comuni per portare gente in piscina in funzione della salute (impianto acquatico come Agenzia della Salute)
  • Analisi valutative pagate da PA e fatte da terzi, pubblicate, per avere parametri chiari e nazionali su come si connoti la Gestione di Qualità: un questionario uguale in Italia, un meccanismo che metta tutti sullo stesso piano e alzi gli standard dell’offerta
  • Non vendita di abbonamenti ma di servizi
  • Partnership tra Imprese di Gestione da facilitare
  • Credito d’imposta più ampio possibile su efficientamento energetico
  • Assoluta necessità di rappresentanza qualificata degli Imprenditori Gestori

Scritto da redazione