Quello di giovedì scorso, approvato dal Consiglio dei Ministri, è sicuramente un passaggio significativo che entusiasma, ma non certo conclusivo. Si riferisce al decreto 36 della riforma: la spiegazione sintetica resa possibile da alcuni post esaustivi dell’avvocato Guido Martinelli
L’APPROFONDIDIMENTO DEL WEEKEND
Alcuni celebrano il passaggio al Consiglio dei Ministri come fosse stata approvata la legge di riforma dello sport: stiamo tuttavia parlando del decreto correttivo al decreto 36 di riforma dello sport. E’ effettivamente un momento importante, ma non ancora la fase definitiva di approvazione, che sarà invero perfezionabile a iter delle commissioni parlamentari e Stato/Regioni completato e a seguito di ulteriori modifiche apportate.
Quindi benissimo e comprensibile l’entusiasmo, ma come recita il testo che segue, stiamo parlando di un’approvazione significativa, tuttavia riferita allo schema di un DL che, di fatto, è un esame preliminare. Giusto per inquadrare una questione attesissima che sta a cuore a tutto il settore sportivo.
L’approvazione del Consiglio dei Ministri dello Schema di Decreto Legislativo si configura come esame preliminare; di fatto segue alla proposta di Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, quale “correttivo” al lavoro sportivo. Sono contenute misure di semplificazione e di contenimento degli oneri (contributivi e fiscali), per le prestazioni professionali, al fine di rendere l’impatto della riforma del 2021 più sostenibile per ASD e SSD.

Qui il link del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che dà evidenza a quanto stiamo commentando:
Nel merito, ieri 8 luglio, è intervenuto a più riprese via social con post sintetici ma molto chiari ed esaustivi, l’avvocato Guido Martinelli, figura fra le più autorevoli in materia, di cui riportiamo le comunicazioni più interessanti e significative che aiutano a capire di più e ad inquadrare il portato attuale dell’approvazione del decreto.
All’avvocato Martinelli il grazie nostro e del settore per la sua capacità di fare chiarezza e di rendere in poco tempo accessibile a tutti una materia non sempre facile da interpretare.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in prima lettura il decreto correttivo al decreto 36 di riforma dello sport. Credo sia una svolta molto importante paragonabile forse solo a quella che fece la legge 91/81; si potrà sicuramente migliorare e molto.
Fondamentale è lavorarci tutti insieme. Ne parleremo a lungo al momento, ma una riflessione si impone.
PRIMA PILLOLA DI CHIAREZZA SUL CORRETTIVO
Da domani non cambia nulla. Cosa voglio dire: questo è un decreto delegato. Quindi questa prima approvazione avvenuta oggi è l’avvio e non la conclusione del procedimento. Ora il testo approvato dovrà raccogliere i pareri delle commissioni parlamentari competenti, quello della conferenza stato regioni per poi tornare in consiglio dei ministri per l’approvazione finale che potrà tenere conto degli spunti provenienti da detti pareri
Solo quello sarà il testo finale che andrà in gazzetta ufficiale quindi il percorso è ancora lungo
SECONDA PILLOLA DI CHIAREZZA SUL CORRETTIVO
Le cooperative sportive potranno continuare a fare attività e a costituirsi,
I pubblici dipendenti che operano nello sport da volontari ossia senza nessun compenso lo potranno continuare a fare con semplice comunicazione al superiore gerarchico, per ricevere compensi dovranno invece essere espressamente autorizzati

TERZA PILLOLA DI CHIAREZZA SUL CORRETTIVO
Spariranno i compensi sportivi per come li abbiamo applicati fino ad oggi: chi fa sport senza percepire nulla sarà volontario, chi percepirà compensi di qualsiasi entità sarà lavoratore
I lavoratori sportivi che percepiranno fino a cinquemila euro all’anno non avranno ritenute fiscali e previdenziali
I premi ossia le erogazioni legate ad un risultato sportivo non saranno compensi e saranno tassati alla fonte
QUARTA PILLOLA DI CHIAREZZA SUL CORRETTIVO
Per compensi fino a 15000 euro ci saranno solo ritenute previdenziali e non fiscali e gli adempimenti sul rapporto di lavoro saranno sostituiti da comunicazione al registro attività sportive
QUINTA PILLOLA DI CHIAREZZA SUL CORRETTIVO
Per i primi cinque anni dalla entrata in vigore i contributi previdenziali sul lavoro autonomo dilettantistico sono ridotti alla metà
SESTA PILLOLA DI CHIAREZZA SUL CORRETTIVO
Gli enti del terzo settore manterranno la loro disciplina prevista dal codice e, iscrivendosi al nuovo registro delle attività sportive, potranno essere loro certificata l’attività sportiva dilettantistica.
Ma la vera novità è che potranno, come enti del terzo settore, essere iscritti al registro delle attività sportive anche le Fondazioni. E la cosa non è affatto priva di senso… pensiamoci

AVVISO PER I NAVIGANTI DELLA RIFORMA DELLO SPORT.
Oggi siamo tutti impegnati a studiare lo schema di decreto correttivo approvato ieri dal Consiglio dei Ministri in materia di lavoro sportivo.
Dimentichiamo che prima di questo, il prossimo primo settembre, entrerà in vigore gli effetti del decreto n. 39/21. Proviamo a iniziare a capirci qualcosa:
Art. 16 comma 5
I regolamenti delle Federazioni sportive nazionali, delle Discipline sportive associate, degli Enti di promozione sportiva e delle Associazioni benemerite devono prevedere sanzioni disciplinari a carico dei tesserati che abbiano violato i divieti di cui al capo II del titolo I, libro III del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, ovvero siano stati condannati in via definitiva per i reati di cui agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quater.1,
600-quinquies, 604-bis, 604-ter, 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinques, 609-octies 609-undecies del codice penale. “
Credo che nessuno si sia ancora posto il problema. E credo che non ci siano neanche più i tempi tecnici per rispettare la norma.
Partiamo già “zoppi”. Cosa accade alle Federazioni (e presumo siano tantissime) che al primo settembre non rispetteranno tale prescrizione legislativa. Meditiamoci
Raccolta di post su LinkedIn dell’avvocato Guido Martinelli