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L’armata Brancaleone – parte 1

Per evitare controprestazioni meglio puntare su un programma strutturato ph master1305 by freepik

Il settore si configura un po’ come il celebre film di Monicelli dove ognuno pensa di arrangiarsi alla meno peggio, non capendo che un progetto strutturato e ben diretto e condiviso con lo staff è il 90% del successo dell’impresa

Questo articolo è stato pubblicato su HA Wellbeing di luglio-agosto

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Desidero spronare gli “imprenditori” e gli operatori del settore fitness terrestre ed acquatico nell’operare come gli altri mercati di servizi alla persona dove essere “uniti” e preparati porta risultati molto più soddisfacenti di quelli riscontrati nel settore “esercizio fisico”.   

Iniziate ad essere imprese capaci di fare “business” invece di sopravvivere

Si urla da tempo che bisogna diventare imprese con la I maiuscola per non fallire o sopravvivere per ottenere uno stipendio.  Il mio urlo disperato vuol essere “semplicemente” uno stimolo per le imprese del settore: vi chiedo per cortesia di uscire dalla “zona di comfort”, iniziate ad essere imprese capaci di fare “business” invece di sopravvivere.   

L’armata brancaleone, 1966, un film di Monicelli

Ho intitolato questo articolo l’Armata Brancaleone, perché questa evocazione scherzosa definisce bene l’intento nel comunicare che la mancanza di visione, imprenditorialità e management prolungata nel tempo può portare alla chiusura delle imprese.

Chiedo per una volta di mostrare “l’altra faccia del nostro mercato”, ovvero sapere di essere in difficoltà, che sempre più aziende chiudono e che starsene da soli a disperarsi non è la giusta posizione per risollevarsi; che non sono i prezzi a non far avvicinare le persone ai nostri centri, che i messaggi devono essere sempre più vicini a quel target di persone che mai si sognerebbe di entrare in uno delle migliaia di centri distribuiti sul territorio nazionale.

Il mondo è cambiato, le persone, siano collaboratori o clienti, sono cambiate nelle loro abitudini quotidiane

In questi ultimi anni, fiumi di parole, di attesa di chi sa cosa e della speranza che le cose potessero cambiare in positivo – ma così non è stato, anzi! –  hanno indebolito le imprese e gli imprenditori.  Il Mondo è cambiato, le persone, siano essi collaboratori o clienti, sono cambiate nelle loro abitudini quotidiane, tutti noi abbiamo modificato il modo di vivere il lavoro e gli hobby, il tempo per le persone è diventata l’esigenza più importante anche del denaro. Tutto ciò che ci circonda è cambiato è questo è comprensibile osservando il grande esodo di persone verso altri settori commerciali ed industriali.

Aggiornare l’offerta e i servizi anche attraverso l’innovazione garantisce più facilmente il gradimento del cliente ph Freepik

Il Mondo non è più quello di qualche anno fa, i nuovi consumatori hanno tante distrazioni in più rispetto agli anni 2000. In tutto questo cambiamento le società hanno perso la bussola imprenditoriale capace di orientare le strategie e le azioni nel garantire alla propria impresa di navigare in mari meno contaminati dalla saturazione dei servizi e dei consumatori.

La difficoltà di non fare scelte per paura del futuro porta a non agire pensando che lo status quo in fondo non sia così male…ma così si chiude

La metafora che aiuta a comprendere quanto desidero trasmettere in questo articolo è quella della rana bollita (usata dal filosofo americano Noam Chomsky): “i popoli che accettando passivamente il degrado, le vessazioni la scomparsa dei valori e dell’etica, accettano di fatto la deriva della società”.  La difficoltà di non fare scelte per paura del futuro porta a non agire pensando che lo status quo in fondo non sia così male…ma così si chiude. 

QUINDI?

Uscite dalla zona di “no action, abbracciate il cambiamento!  Bisogna prendere le situazioni come fanno i salmoni che vanno controcorrente rispetto al resto dei pesci, che percorrono strade difficili pur di raggiungere il loro obiettivo (depositare le uova). 

I cambiamenti “graduali” (si poi lo farò, da domani inizio a pensare, etc.) portano a conseguenze catastrofiche.  Spesso chi gestisce le imprese commette l’errore di non rendersi conto che il pericolo è lo stallo, dato dall’attesa e dalla speranza che qualcosa accada (rendendo poco produttiva l’intera azienda): questo pericolo incombe sull’intero mercato, con la tragica conseguenza che la minaccia di chiusura o difficoltà economiche si intensifichino. Spesso quando ci si rende conto che siamo in stallo, è troppo tardi per reagire.

Il fenomeno della rana bollita si riferisce alla gestione strategica e al controllo costante che ci porta al vero cambiamento prima che sia troppo tardi. Il cambiamento dell’organizzazione, la pianificazione delle risorse e dei sistemi di erogazione dei servizi sono ormai un’urgenza per le imprese del settore. Continuare a fare ciò che si è sempre fatto non aiuterà a crescere e far prosperare le vostre imprese.  Dopo tanti anni vissuti all’interno del mercato del fitness sono giunto ad una conclusione che probabilmente farà arrabbiare qualcuno, e ne sono consapevole: credo che a molti gestori ed imprenditori piaccia rimanere nella zona di comfort (rana bollita), ma questo non è la giusta strada per far business.

Spesso quando ci si rende conto che siamo in stallo, è troppo tardi per reagire

Suggerisco a tutti gli imprenditori di rivedere i propri piani strategici in funzione dei cambiamenti che stanno avvenendo sotto il profilo sociale, di offerta e domanda di lavoro, per affrontarli prima che la situazione sfugga di mano, senza lasciare nessuna speranza di crescita del proprio business e con la tragica conseguenza della chiusura della propria impresa.

ph standret by freepik

Negli anni molte aziende non sono riuscite ad adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato e ai nuovi concorrenti, come ad esempio, tra le più famose Nokia, Blockbuster e Polaroid. Queste multinazionali sono diventate compiacenti e non hanno notato i cambiamenti graduali che il loro settore di appartenenza stava vivendo fino a quando non è stato troppo tardi, provocando il loro declino e , in alcuni casi , anche il fallimento.  

Senza un’innovazione consapevole le imprese devono affrontare sfide significative e competitive: meglio prevenire e prepararsi

L’ascesa di nuovi attori e lo spostamento verso nuove tecnologie ha sconvolto diverse aziende che non sono riuscite ad adattarsi. Senza un’innovazione consapevole (strategie, organizzazione, risorse umane, marketing adeguato, comunicazione, etc.), le imprese devono affrontare sfide significative e competitive: meglio prevenire e prepararsi.

Il cambiamento riguarda fattori esterni causati da nuove abitudini dei consumatori, dai costi energetici, dalla quantità di strutture presenti sul territorio, dalla frammentazione del target di persone, etc. e auspico che tutti gli imprenditori siano attenti nel prendere informazioni ed utilizzarle per innovarsi e restare al passo con le aziende più visionarie. 

Fine prima parte; la seconda parte verrà pubblicata su wbox domani 10 agosto

Scritto da Gerardo Ruberto