Prepararsi alle sfide competitive che ci attendono significa puntare non solo sull’innovazione, ma soprattutto sullo staff, da cui dipendono successo o insuccesso della palestra o della piscina; l’importanza dell’aggiornamento costante
Questo articolo è stato pubblicato su HA Wellbeing di luglio-agosto; su wbox.it la prima parte è stata riportata il 9 agosto
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Il cambiamento non risparmia nemmeno i fattori interni, quindi i responsabili delle strutture devono porre la loro attenzione su strategie, nuovi prodotti e servizi, nuovi mercati da seguire, perdita di talenti chiave, scarsa cultura aziendale e/o coinvolgimento dei propri collaboratori ed infine, da non trascurare assolutamente, il cambio di leadership (Teoria dei salmoni – Gerardo Ruberto).
Per evolvere ed essere in grado di interpretare velocemente il cambiamento serve una leadership molto forte, capace di lavorare bene
Oggi la rapidità con cui avvengono i cambiamenti, in tutti i mercati, porta le imprese, una volta raggiunto i propri obiettivi e risultati, a stabilirne immediatamente dei nuovi in base ai servizi, i clienti, le condizioni di mercato e la tecnologia che continuano ad evolvere. Stare dietro a queste evoluzioni garantisce che le imprese siano sempre in evoluzione e si adattino alle mutevoli condizioni, piuttosto che diventare compiacenti e stagnanti.

Prima di passare a qualche suggerimento concreto desidero comunicare che stabilire gli obiettivi, nel gestire le prestazioni, non significa assolutamente che il percorso da intraprendere sia tutto in discesa. Bisogna garantire l’allineamento dello staff, delle aree operative, stabilire un’area di monitoraggio ed il processo che la gestisce, etc.: questo richiede una leadership molto forte, capace di lavorare bene.
COME USCIRE DALLA STAGNAZIONE?
In primo luogo, dobbiamo diventare proattivi nel monitorare e riflettere sulle forze a lungo termine che stanno influenzando le nostre attività e la nostra professione. Il 90% dei risultati dipende dalle risorse umane e il 10% (vale quanto il 90% ) dalla capacità di gestione e formazione che gli imprenditori o manager sono in grado di assicurare.
Da | A |
Organizzazioni gerarchiche/verticali | Lavoro agile e orientato al team |
Valutazione periodica delle prestazioni | Coaching continuo e in tempo reale sulle prestazioni |
Apprendimento strutturato | Apprendimento costante |
COACHING CONTINUO VS VALUTAZIONI PERIODICHE DELLA PROPRIA IMPRESA
La ricerca sul campo delle neuroscienze e della psicologia cognitiva ha dimostrato che la valutazione può avere un potente effetto negativo sui collaboratori. La valutazione mette il cervello delle persone in uno stato di minaccia e quindi riduce la capacità di apprendere, risolvere problemi e pensare in modo creativo.
La valutazione, sono convinto, ha ancora un ruolo importante nella gestione dei nostri collaboratori, ma dovrebbe essere un processo separato dai sistemi di retribuzione e ricompensa.
Il 90% dei risultati dipende dalle risorse umane e il 10% dalla capacità di gestione e formazione che gli imprenditori o manager sono in grado di assicurare
APPRENDIMENTO COSTANTE VS APPRENDIMENTO STRUTTURATO
Allenare le persone giorno dopo giorno, allenarsi costantemente nell’individuare le criticità aziendali per apprendere nuove soluzioni e applicarle immediatamente senza che passi troppo tempo!

La formazione deve avvenire quotidianamente o quasi, non sono più sufficienti formazioni programmate nel tempo. Dobbiamo dare un’accelerazione all’apprendimento dei collaboratori e di noi stessi. Anche gli imprenditori devono agire nel formarsi costantemente e non aspettare occasioni a lungo termine, il tempo è una risorsa indispensabile per vincere le sfide che i prossimi decenni presenteranno alle aziende.
Allenare le persone giorno dopo giorno, allenarsi costantemente nell’individuare le criticità aziendali per apprendere nuove soluzioni e applicarle immediatamente
DIVENTARE PIÙ AGILE E RENDERE SNELLA L’IMPRESA
La crescita della conoscenza è esponenziale. Si ritiene che fino al 1900 la conoscenza umana sia raddoppiata all’incirca ogni secolo. Nel ventesimo secolo la conoscenza è raddoppiata ogni venticinque anni. Oggi la conoscenza raddoppia ogni anno e, in alcuni specifici ambiti soprattutto quelli tecnologici, ogni ventiquattro ore. Questa crescita della conoscenza sta costringendo la specializzazione e la subspecializzazione a livelli senza precedenti e sta imponendo un ripensamento nel modo in cui organizziamo il lavoro.
Un leader non è colui che sa di più ma colui che facilita un team di esperti e specialisti per scoprire il miglior risultato
In passato, nelle grandi organizzazioni, la maggior parte della conoscenza era ai vertici. La gerarchia e il processo decisionale dall’alto verso il basso hanno funzionato bene. Oggi un leader non è colui che sa di più ma colui che facilita un team di esperti e specialisti a scoprire il miglior risultato. Le tradizionali strutture organizzative verticali hanno il vantaggio di organizzare il lavoro in modo efficace e creare percorsi di carriera e sinergie di apprendimento, ma rallentano il processo decisionale e soffocano la creatività.

La chiave del successo organizzativo è spingere il processo decisionale verso il basso nell’organizzazione e organizzare il lavoro attorno a team che attraversano l’organizzazione orizzontalmente.
Quindi cari lettori c’è solo un modo per venire fuori dalle difficoltà, agire, agire, agire; la metafora più azzeccata in questo caso sta nella famosa frase: “non ha importanza che tu sia leone o gazzella ogni mattina quando ti svegli inizia a correre per salvaguardare la vita”