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Legge di Bilancio: le novità e i punti chiave

Sono diverse le novità previste dalla Legge di Bilancio 2023 - ph MEF

Una sintesi curata da Beatrice Masserini (Studio Cassinis) di quanto prevede il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre ’22

Beatrice Masserini <beatrice.masserini@studiocassinis.com>

Siamo sempre di corsa e non abbiamo troppo tempo per leggere ed esaminare un testo normativo ampio come quello della Legge di Bilancio (174 articoli). Torna quindi utilissimo e molto pratico il comunicato diffuso da Beatrice Masserini circa il testo pubblicato in Gazzetta. Una sintesi che, nonostante l’essenzialità e l’evidenza dei punti chiave, risulta essere una lettura abbastanza estesa, quantunque molto schematica e precisa, decisamente semplificata per una lettura facile. Una valida guida per orientarci su quanto prevede a vari livelli la “Finanziaria” 2023.

Un capitolo, evidenziato da colore diverso, è dedicato allo Sport e alla rateizzazione delle imposte dovute.

LEGGE DI BILANCIO 2023: LE NOVITA’ DEL TESTO PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE

La Legge di Bilancio 2023, n. 197 del 29.12.2022, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e la potete esaminare integralmente utilizzando il link che trovate in coda all’articolo

Diverse sono le novità in arrivo dal 1° gennaio 2023 sul fronte del Fisco e del Lavoro, ma anche delle famiglie e delle imprese.

Il testo originario prevedeva 174 articoli, le misure prendono forma ora in 903 commi dell’articolo 1 (le prime 166 pagine del documento qui allegato).

Il valore complessivo ammonta a circa 35 miliardi di euro.

 

Vediamo una sintesi delle principali novità della Legge di Bilancio 2023.

 

  • Fisco:
    • Regime forfettario: estensione della soglia di accesso a 85.000 euro e clausola antielusione;
    • Flat tax incrementale per i lavoratori autonomi: imposta sostitutiva al 15% per gli aumenti di reddito con una franchigia del 5% ed un tetto massimo di 40.000 euro;
    • Detassazione premi di produttività: imposta sostitutiva dal 10% al 5% per il 2023;
    • Tregua fiscale: tracciate diverse strade per mettersi in regola col Fisco;
    • Plastic e sugar tax: proroga al 1° gennaio 2023;
    • IVA per prodotti per l’infanzia ed assorbenti: riduzione al 5%;
    • Bonus casa under 36: proroga per il 2023;
    • Esenzione IMU immobili occupati;
    • Norma salva calcio: proroga di 5 anni a costo zero per i debiti di imposta scaduti;
    • Utilizzo del contante: il tetto sale da 1.000 euro a 5.000 euro;
    • Criptovalute: nasce la disciplina fiscale;
    • Superbonus: entra nel testo la proroga della scadenza della CILAS per poter accedere alla maxi detrazione al 110% anche nel 2023 in caso di delibera assembleare entro il 18 novembre;
    • bonus mobili: sale da 5.000 euro a 8.000 euro il limite per il 2023;
    • bonus barriere architettoniche: arriva la proroga.
  • Lavoro e pensioni:
    • Taglio del cuneo fiscale: pari al 3% fino a 25.000 euro di retribuzione;
    • Bonus assunzioni: per donne, giovani e percettori del reddito di cittadinanza;
    • Congedo parentale: indennità dell’80% per un mese per uno dei due genitori;
    • Prestazioni occasionali: fino a 10.000 euro;
    • Quota 103: 62 anni con 41 di contributi per andare in pensione;
    • Opzione Donna: conferma a particolari condizioni per il 2023;
    • Ape sociale: conferma per il 2023;
    • Rivalutazione degli assegni con nuovo sistema;
    • Pensioni minime: 600 euro per gli ultrasettantacinquenni;
    • Reddito di cittadinanza: solo 7 mensilità per gli occupabili ed altre novità;
    • Smart working: fino al 31 marzo 2023 solo per lavoratrici e lavoratori fragili.
  • Famiglie:
    • Assegno unico: previsti aumenti in caso di disabilità e famiglie numerose e per i primi mesi di vita;
    • Bonus bollette: per ISEE fino a 15.000 euro, e non più 12.000 euro come previsto in precedenza;
    • Rinegoziazione mutui ipotecari: passaggio da tasso variabile a fisso entro il 2023;
    • Modello ISEE: priorità alla precompilata;
    • Buoni spesa per chi ha un ISEE fino a 15.000 euro;
    • Reddito alimentare: pacchi alimentari per chi è in povertà assoluta;
    • Bonus psicologo: strutturale pari a 1.500 euro;
    • Doppio bonus cultura accessibile con due requisiti: il massimo dei voti alla maturità ed il rispetto di una soglia ISEE entro i 35.000 euro; chi rispetta entrambi i criteri, lo riceve doppio.
  • Imprese:
    • Fondo garanzia PMI rifinanziato per 800 milioni nel 2023;
    • Nuova Sabatini: rifinanziamento fino al 2026;
    • Bonu Sud ed altre agevolazioni per le imprese del Mezzogiorno: proroga al 2023;
    • Bonus energia per il primo trimestre 2022;
    • Contabilità semplificata: si prevede l’innalzamento di 100.000 euro dei limiti;
    • Sanatoria bonus ricerca e sviluppo: ancora una proroga per il riversamento.
La Legge di Bilancio prevede aiuti in materia di caro energia ph Tayssir Kadamany by Pexels

NOVITÀ CONTRO IL CARO ENERGIA

Scendendo più nel dettaglio, la Legge di Bilancio 2023 anche in termini di risorse ha una priorità di intervento: il contrasto al caro energia.

Una prima azione in questo senso da parte del Governo è arrivata anche prima della Legge di Bilancio 2023: il 10 novembre 2022 è stato approvato in Consiglio dei ministri il testo del Decreto Aiuti quater che ha portato ad un pacchetto di misure contro il caro energia e l’inflazione necessarie per chiudere l’anno.

I fondi a disposizione serviranno per confermare anche nei primi mesi del 2023 una linea di intervento già adottata nello scorso anno con:

  • crediti di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia e gas con aliquote che passano dal 30% e 40% al 35% e 45%;
  • riduzione dell’IVA sul gas;
  • riduzione dell’IVA per il teleriscaldamento e per il pellet;
  • contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas;
  • proroga del bonus bollette per le famiglie più fragili dal punto di vista economico con soglia ISEE che sale da 12.000 euro a 15.000 euro.

Per ora gli interventi coprono il primo trimestre del 2023, ma il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha già annunciato che, a fine marzo 2023, con la predisposizione del Programma di Stabilità 2023, il Governo rivaluterà la situazione e, se necessario, attuerà nuove misure di contrasto al caro energia. Sarà, comunque, una priorità del Governo quella di mettere in campo interventi per controllare e monitorare il livello dei prezzi al fine di evitare traslazioni di costi ingiustificati dei prezzi di beni di prima necessità.

 

TRA LE NOVITÀ IN ARRIVO ANCHE UNA FLAT TAX INCREMENTALE, OK ALL’ESTENSIONE DEL FORFETTARIO

Tra i punti fermi della Legge di Bilancio 2023 già anticipati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, inoltre, ci sono novità in arrivo anche per le partite IVA.

Dopo accese discussioni, prendono forma le prime declinazioni concrete dell’idea di tassazione piatta tanto cara, anche se con formule diverse, alle tre forze politiche che compongono la coalizione di Governo.

La Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha parlato di tre tasse piatte, si guarda al concetto di flat tax, quindi, in senso lato con l’introduzione delle tre novità che seguono:

  • innalzamento dei limiti per chi applica il regime forfettario;
  • introduzione di una flat tax incrementale solo per il 2023;
  • potenziamento delle agevolazioni sui premi di produttività per lavoratori e lavoratrici dipendenti.

Via libera, quindi, all’estensione della soglia del regime forfettario a 85.000 euro con una tolleranza fino ai 100.000 euro ed uscita immediata per chi supera questa soglia (cosiddetta clausola antielusione).

Confermata anche l’introduzione di un nuovo regime che permette di applicare un’aliquota più bassa all’aumento di reddito registrato considerando il maggiore tra i redditi IRPEF dei tre anni precedenti.

Si prevede per i lavoratori autonomi una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% ed un tetto massimo di 40.000 euro.

Inizialmente questa nuova formula di tassazione sembrava essere rivolta anche ai lavoratori dipendenti, ma le novità in questo caso riguardano le agevolazioni fiscali previste per i premi di produttività con una riduzione dell’imposta sostitutiva al 5% entro il limite dei 3.000 euro e solo per il 2023.
Lo soglia dei 3.000 euro porta alla memoria la misura introdotta con il Decreto Aiuti quater sui fringe benefits, ma è necessario specificare che si tratta di due diverse agevolazioni fiscali.

ph Leeloo Thefirst by Pexels

 

LEGGE DI BILANCIO 2023: TRA LE NOVITÀ IN ARRIVO ANCHE UNA TREGUA FISCALE

Un’altra novità fiscale presente nel testo della Legge di Bilancio è la cosiddetta tregua fiscale.

In linea con quanto anticipato è, infatti, in arrivo uno stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro relative a periodi fino al 2015. Ma, in seguito alle perplessità arrivate dall’Unione Europea sulla misura, la data di cancellazione dei carichi passa dal 31 gennaio 2023 al 31 marzo 2023 e vengono introdotti nuovi limiti sul perimetro di applicazione.

Le novità in arrivo con la tregua fiscale riguardano, poi, anche tutti coloro che non hanno ricevuto cartelle esattoriali, ma che non sono in regola con il pagamento delle imposte o che hanno presentato dichiarazioni con omissioni. Viene, ad esempio, potenziato lo strumento del ravvedimento operoso.

Si parte dalla possibilità di chiudere gli avvisi bonari derivanti dai controlli automatizzati con il Fisco relativamente ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 ed al 31 dicembre 2021, per i quali il termine di pagamento non sia ancora scaduto. Previsto un forte sconto sul versamento di interessi e sanzioni. Si passa, poi, alla regolarizzazione delle sanatorie per le irregolarità, le infrazioni e le inosservanze di obblighi od adempimenti, di natura formale, non rilevanti sulla determinazione della base imponibile per imposte sui redditi, IVA ed IRAP e sul pagamento di tali tributi, se commesse fino al 31 ottobre 2022. La Rimozione avviene con il versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferivano le violazioni. Sanabili anche gi omessi versamenti con pagamento rateale della sola imposta senza sanzioni ed interessi. Arriva, poi, l’adesione agevolata e definizione agevolata degli atti di accertamento e purché non impugnati e per i quali non siano decorsi i termini per presentare ricorso, nonché quelli notificati dall’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2023. Accanto a queste regolarizzazioni, della fase precontenziosa, sono previste misure per chiudere anche le liti già instaurate. Una corsia agevolata è prevista, inoltre, per le conciliazioni giudiziali al di fuori dell’udienza.

TAGLI SELETTIVI DELL’IVA, PIÙ TEMPO PER SUGAR E PLASTIC TAX

La discussione sulle novità fiscali da inserire nella Legge di Bilancio 2023 ha riguardato, inoltre, anche l’inserimento o meno di alcuni tagli selettivi all’IVA: bocciato un azzeramento dell’imposta sul valore aggiunto per pane, pasta e latte in favore dell’introduzione di buoni spesa e del cosiddetto reddito alimentare, via libera ad una riduzione al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene femminile.

Arriva poi anche una ennesima proroga di sugar e plastic tax, presenza fissa delle ultime Manovre.

 

Niente superbonus per il 2023 ph Rene Asmussen by Pexels

LEGGE DI BILANCIO 2023: GRANDE ASSENTE IL SUPERBONUS, MA POTREBBERO ARRIVARE ULTERIORI NOVITÀ

Nella panoramica delle novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2023, spiccava un grande assente: il superbonus. Un primo pacchetto di modifiche è già arrivato in Gazzetta Ufficiale, in anticipo rispetto alle previsioni, con il Decreto Aiuti quater.

Come previsto, i correttivi sulle ultime novità introdotte con il DL n. 176/2022 arrivano proprio dai lavori parlamentari sulla Manovra.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti non ha mai risparmiato parole critiche per l’impianto normativo del superbonus e ha motivato l’utilizzo dello strumento del Decreto-legge sottolineando che prima interviene la chiarezza normativa, meglio è per tutti.

Con il DL Aiuti quater, il superbonus 110% passa al 90%, tranne che in caso di presentazione della comunicazione di inizio lavori asseverata, la CILAS, entro il 25 novembre e delibera assembleare precedente.

Il superbonus si applica ancora al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari con il 30%i completato entro il 30 settembre 2022. Viene, poi, ripristinata l’agevolazione per le unifamiliari ma con due requisiti da rispettare:

  • deve trattarsi di prima casa;
  • è necessario rientrare in una soglia di redditi medio bassi, 15.000 euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare.

Il DL Aiuti quater, infine, ha previsto anche una estensione dei tempi di fruizione di cessione del credito e sconto in fattura a 10 anni per quanto riguarda le somme relative ad operazioni che si sono perfezionate entro il 31 ottobre 2022.

Con l’iter di conversione in legge del DL n. 176 del 2022 si sta lavorando ad una soluzione per bloccare i crediti in possesso di banche ed imprese, mentre con gli emendamenti del Governo ha trovato spazio, nella Legge di Bilancio 2023, la proroga al 31 dicembre 2022 per ottenere la CILAS e beneficiare del Superbonus al 110% anche nel 2023, ma solo in caso di delibera assembleare approvata entro il 18 novembre 2022.

 

LEGGE DI BILANCIO 2023: UN RAVVEDIMENTO SPECIALE E TASSE A RATE PER LO SPORT

Un ravvedimento speciale e super conveniente per chi scegli di regolarizzare le dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 ed a quelli precedenti, purché le relative violazioni non siano state già contestate alla data del versamento del dovuto (in unica soluzione o alla prima rata). La rimozione dell’irregolarità o dell’omissione prevede il pagamento dell’imposta per intero, interessi e sanzioni ridotte ad un diciottesimo del minimo edittale irrogabile. Il versamento può avvenire in un’unica soluzione o a rate. È stato introdotto inoltre, non senza polemiche, un pagamento rateizzato per le società sportive. Previsto il versamento di Iva e ritenute spalmate in 60 rate, le cui prime tre da versare entro il 31 dicembre o, in alternativa, le società interessate potevano versare le tasse in un’unica soluzione al 29 dicembre 2022. Se si sceglie la strada dl pagamento rateale, occorre aggiungere 3% di mora sulle somme complessivamente dovute. Attenzione: la rateizzazione è ammessa soltanto per pagamento di Iva e ritenute. Non sono, quindi, rateizzabili né i contributi previdenziali ed assistenziali né le imposte sui redditi.

La somma dei versamenti sospesi ammonta a 889 milioni di euro.

La Lege di Bilancio recepisce la “Salva Sport”, per cui lo sport e il calcio in particolare beneficeranno della rateizzazione delle imposte non pagate ph Pixabay b Pexels

 

LEGGE DI BILANCIO 2023: LIMITE CONTANTI A 5.000 EURO DAL 1° GENNAIO 2023

In questo gioco di complementarità tra Manovra e DL Aiuti quater rientrano anche le novità che riguardano il tetto al contante.

L’innalzamento del limite da 1.000 euro a 5.000 euro dal 1° gennaio 2023, non è stato inserito nel DL n. 176/2022 per mancanza delle caratteristiche di urgenza e necessità e si è spostato nel pacchetto di misure della Legge di Bilancio 2023.

Accanto a questa misura, inoltre, si prevedevano novità anche per quanto riguarda l’obbligo di accettare pagamenti con POS che sarebbe scattato a partire da importi superiori a 60 euro.

La soglia, in seguito al dialogo con la Commissione UE, è stata eliminata, ma si pongono le basi per ridurre i costi legati alle commissioni tramite un tavolo di confronto tra le Parti coinvolte; se non si arriva ad un accordo, si prevede un prelievo straordinario da destinare ad eventuali ristori per la platea di commercianti e professionisti fino a 400.000 euro di ricavi e compensi.

 

LEGGE DI BILANCIO 2023: LE NOVITÀ SUL CUNEO FISCALE

Spostandoci dal Fisco al Lavoro, il panorama delle novità resta altrettanto fitto.

Tra i temi caldi degli ultimi mesi c’è anche il taglio al cuneo fiscale, avviato dal Governo Draghi con le misure introdotte tramite la Legge di Bilancio scorsa ed il Decreto Aiuti bis, che da luglio 2022 ha portato al 2% il valore dell’esonero contributivo per coloro che hanno una retribuzione mensile fino a 2.692 euro. Giorgia Meloni ha promesso una riduzione del cuneo fiscale pari al 5%, ma si procederà per gradi.

Con il termine cuneo fiscale si indica l’insieme di imposte e contributi sul lavoro: sia le somme trattenute al lavoratore, sia gli oneri a carico delle imprese.

Per il 2023 si conferma il taglio attuale e si prevede un incremento per arrivare ad una riduzione del 3% solo per i redditi fino a 25.000 euro.

Il limite di retribuzione per beneficiare dell’esonero contributivo messo in campo già dal Governo Draghi per il 2022 con gli emendamenti presentati sul testo originario, è passato dai 20.000 euro ai 25.000 euro: si estende in questo modo la platea di lavoratrici e lavoratori dipendenti.

 

Diversi punti della Legge di Bilancio sono dedicati ad Imprese e Lavoro ph Elevate by Pexels

LEGGE DI BILANCIO 2023: LE MISURE SUL LAVORO DAI BONUS ASSUNZIONI ALLE PENSIONI

Anche nel prossimo anno saranno accessibili una serie di bonus assunzioniin primis si prevede un esonero contributivo totale e potenziato per le donne. Previsto uno sgravio anche per i percettori del reddito di cittadinanza, in entrambi i casi il valore della decontribuzione sale dai 6.000 euro previsti in principio agli 8.000 euro.

Dopo le novità introdotte lo scorso agosto, poi, viene ulteriormente potenziato il congedo parentale, con l’aggiunta di un mese retribuito all’80%, inizialmente previsto solo per le madri e poi esteso anche ai padri in via alternativa.

I riflettori sono puntati anche su quello che viene dopo il lavoro, le pensioni che vengono rivalutate con un nuovo sistema. Per le minime degli over 75 l’importo sale a 600 euro. Si conferma Opzione donna: sulle modifiche ai requisiti legati ai figli, che rendono stretto il campo di applicazione.

Si prevede, inoltre, una formula di quota 103 legata agli anni di contributi, 41, e all’età con un limite che viene fissato a 62 anni. Si conferma, inoltre, anche l’Ape sociale.

Infine, in linea con le intenzioni più volte dichiarate, si interverrà anche con una riforma del reddito di cittadinanza con la Legge di Bilancio 2023. La direzione è quella di intervenire sulla platea degli occupabili, portando il limite di offerte di lavoro che è possibile rifiutare prima di perdere l’assegno ad una sola proposta. In ogni caso il 2023 sarà un anno transitorio per il reddito di cittadinanza, che porterà all’abolizione ed all’introduzione di un nuovo strumento.

Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta.

LEGGE DI BILANCIO 2023: IL NUOVO LIMITE PER IL REGIME SEMPLIFICATO

Dal 1° gennaio 2023 il regime semplificato si considererà quello “naturale” per le imprese che, nell’anno, conseguiranno ricavi non superiori a 500.000 euro nel caso di attività di prestazioni di servizi, oppure ricavi non superiori a 800.000 euro per le imprese esercenti altre attività.

Gli attuali limiti, rispettivamente di 400.000 euro (prestazioni di servizi) e 700.000 euro (altre attività) sono, quindi, superati dal 1° gennaio 2023.

La norma riguarda, in particolare, le persone fisiche che esercitano imprese commerciali e le società di persone (Snc, Sas) o società ad esse equiparate.

Dalla novità restano esclusi, invece, gli esercenti arti e professioni in quanto soggetti “semplificati” naturali.

Prima dell’intervento normativo in commento, il decreto-legge 70/2011 aveva incrementato i limiti annui dei ricavi, il cui mancato superamento consentiva la tenuta della contabilità semplificata, portandoli da 309.874,14 euro agli attuali 400.000 per le attività di prestazioni di servizi e da 516.456,90 euro agli attuali 700.000 per le imprese esercenti altre attività.

I contribuenti che esercitano contemporaneamente prestazioni di servizi ed altre attività devono fare riferimento all’ammontare dei ricavi relativi all’attività prevalente; in mancanza di distinta annotazione dei ricavi, vengono considerate prevalenti le attività diverse dalle prestazioni di servizi (si veda la Risoluzione 293/E/2007).

ph Pavel Danilyuk by Pexels

Si ricorda che i criteri per l’individuazione delle attività consistenti in prestazioni di servizi sono stati fissati dall’articolo unico del DM 17 gennaio 1992. Restano invariati, invece, gli obblighi contabili dei soggetti semplificati.

La modifica all’articolo 18 del DPR 600/1973 non influenza nemmeno i criteri per la determinazione del reddito d’impresa (e dell’Irap) dei contribuenti semplificati: per essi il regime “naturale” continuerà ad essere il “criterio di cassa”, salva la facoltà di optare per il regime ordinario oppure per il criterio della registrazione ai fini Iva previsto dal comma 5 dello stesso articolo 18.

Si ricorda anche che l’attuale regime tributario dei contribuenti minori venne modificato, con decorrenza dal 1° gennaio 2017, ad opera dell’articolo 1, commi 17-19 della legge 232/2016, mediante “sostituzione” del principio di competenza con un principio misto cassa/competenza. Sul punto si richiamano i chiarimenti che all’epoca sono stati forniti dall’Amministrazione finanziaria con la Circolare n. 11/E/2017.

LEGGE DI BILANCIO 2023: INVESTIMENTI 4.0 DA COMPLETARE ENTRO IL 30 SETTEMBRE 2023

C’è tempo fino al 30 settembre 2023 per completare gli investimenti in beni strumentali 4.0 prenotati entro il 31 dicembre 2022, usufruendo del credito di imposta con le più elevate percentuali del 2022. Il comma 423 della Legge di Bilancio 2023 allunga di tre mesi il termine previsto dal comma 1057 della Legge 178/2020. Nessuna proroga, invece, per gli investimenti “ordinari” e per il software 4.0 con aliquota 50% prenotati entro fine 2022, che devono essere effettuati nel primo semestre 2023.

Le imprese che hanno concluso gli ultimi ordini di acquisto di beni materiali con caratteristiche Industria 4.0 (allegato A alla Legge 232/2016) potranno contare, se hanno effettuato la “prenotazione” (ordine e acconto non inferiore al 20% del prezzo) entro il 31 dicembre 2022, sui primi nove mesi del 2023 per realizzare l’acquisto.

Il comma 423 della Legge di Bilancio 2023 proroga dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023 la coda temporale degli investimenti 4.0 agevolabili con la griglia di crediti di imposta prevista dal comma 1057 della Legge 178/2020: 40% fino a 2,5 milioni di euro; 20% tra 2,5 e 10 milioni di euro; 10% tra 10 e 20 milioni di euro.

Dal 2023 (in assenza di “prenotazione” precedente), oppure anche nel caso in cui l’investimento prenotato nel 2022 slitti a dopo il 30 settembre, le aliquote del tax credit si dimezzano (20%-10%-5%).

Con riguardo alla “prenotazione” ed all’acconto del 20%, l’Agenzia delle Entrate a Telefisco 2019 hanno chiarito che, qualora il corrispettivo finale risulti superiore a quello dell’ordine, rendendo l’anticipo pagato inferiore al 20%, si potrà comunque applicare il regime vigente al momento dell’ordine sulla parte di costo coperta dall’acconto, mentre sull’eccedenza si calcolerà il minor bonus previsto nell’anno seguente. Se, ad esempio, l’ordine di fine 2022 prevede un prezzo di 1 milione di euro, con acconto pagato di 200.000 euro e se, al momento della consegna nel mese di settembre 2023, il costo totale sale a 1,3 milioni di euro, spetteranno i seguenti tax credit: 40% (credito 2022) su 1 milione di euro e 20% (credito 2023) sull’eccedenza di 300.000 euro.

Nessun maggior termine viene previsto per sfruttare il super credito 2022 per gli investimenti in beni immateriali 4.0 (allegato B, legge 232/2016). Il D.L. 50/2022 ha disposto che gli investimenti di cui al comma 1058 della Legge 178/2020 effettuati nell’anno 2022, oppure entro il 30 giugno 2023 in presenza di “prenotazione” entro il prossimo 31 dicembre, beneficiano di un tax credit del 50% (nel limite di 1 milione di euro di costo) in luogo della percentuale ordinaria del 20%. La scadenza del primo semestre 2023 rimane invariata.

Non slitta neppure la coda temporale stabilita dal comma 1055 della Legge 178/2020 per il completamento degli investimenti in beni ordinari (come computer, attrezzature, macchinari non 4.0, autocarri, ecc.) “prenotati” entro il 31 dicembre 2022. Per applicare il credito d’imposta del 6%, resta confermata la scadenza del 30 giugno 2023 per l’effettuazione dell’investimento. Dal 2023, per questi investimenti non 4.0 non è previsto alcun credito di imposta.

Per individuare la data di effettuazione dell’investimento si devono applicare i criteri di competenza previsti dall’articolo 109 del Tuir: data di consegna o spedizione per i beni acquistati o acquisiti in locazione finanziaria, ovvero data di ultimazione della prestazione (accettazione dell’opera da parte del committente) per gli investimenti in appalto. Non è invece rilevante, per stabilire il periodo in cui si realizza l’investimento, la data di entrata in funzione del bene e neppure quella dell’interconnessione.

La Sabatini per le Imprese ph Pixabay by Pexels

LEGGE DI BILANCIO 2023: INVESTIMENTI SABATINI CON PIÙ TEMPO A DISPOSIZIONE PER CONCLUDERE

Con la Legge di Bilancio 2023 sale a 18 mesi il termine per realizzare gli investimenti Sabatini; inoltre, c’è il rifinanziamento di 30 milioni di euro per il 2023 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.

La novità si aggiunge a quelle già previste dalla circolare 6 dicembre 2022 n. 410823 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le imprese da inizio 2023 avranno una proroga di sei mesi al termine standard dei 12 mesi per l’ultimazione degli investimenti. Questo si applica per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023.

Le fatture elettroniche, sia di acconto che di saldo, riguardanti i beni per i quali sono state ottenute le agevolazioni, dovranno riportare il «Codice Unico di Progetto – CUP» che sarà disponibile in sede di perfezionamento della domanda di accesso al contributo, unitamente al riferimento alla norma istitutiva dell’intervento «articolo 2, c. 4, Dl 69/2013» che dovrà essere riportata in maniera separata nelle medesime fatture.

La domanda di agevolazione dovrà essere compilata, pena l’improcedibilità, in via telematica con la procedura della sezione «compilazione domanda di agevolazione» disponibile nella piattaforma del Ministero.

Eventuali integrazioni dovranno essere fornite entro 30 giorni dalla data della richiesta, pena la decadenza.

A seguito della trasmissione della domanda al soggetto finanziatore a mezzo Pec, l’istanza non potrà essere modificata dal richiedente, se non per le informazioni oggetto di specifica richiesta di integrazioni da parte del soggetto finanziatore. La richiesta di erogazione avverrà in un’unica fase rappresentata dal modello RU. Tale modello, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante dell’impresa o del procuratore, dovrà essere trasmesso al Ministero entro 120 giorni dal termine previsto per la conclusione del programma d’investimento.

Il termine con le modifiche della Legge di Bilancio sale a 18 mesi. Questa novità è importante poiché il mancato rispetto del termine, determina la revoca totale dell’agevolazione. Il Ministero, ricevuto il modulo RU, procede entro 60 giorni, nei limiti dell’effettiva disponibilità di cassa nel relativo capitolo di bilancio, ad erogare il contributo spettante. La nuova procedura di erogazione, in unica quota si applica anche alle domande di cui alla precedente normativa che non abbiano ancora comunicato l’ultimazione dell’investimento.

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https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-12-29&atto.codiceRedazionale=22G00211&elenco30giorni=false