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Lo Sport in Costituzione: ma cambierà qualcosa per il nostro comparto?

Il riconoscimento dello Sport in Costituzione: qualche nostra riserva e le parole positive di Mauro Berruto

Dopo l’azzeramento dell’iter della passata legislatura, siamo all’ultimo passaggio perché lo sport trovi uno spazio in Costituzione, ma, nella sostanza, non trattandosi di un diritto costituzionale, i dubbi sugli effetti sono tanti

Nella precedente legislatura si era quasi arrivati al dunque: caduto il governo, si è però dovuti ripartire con l’iter perché lo Sport venga riconosciuto in Costituzione. Rimarchiamo che non viene sancito lo Sport come diritto costituzionaleil gap culturale nazionale per arrivare a tanto è incolmabile e non sarà certo la classe politica italiana, impreparata come è in materia, a ridurlo – bensì ne viene riconosciuto il valore educativo e sociale con un’integrazione del testo dell’articolo 33.

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Certo mediaticamente e a livello istituzionale fa gioco celebrarlo come un passaggio epocale. Ma diamo il giusto peso a questo imminente momento: bene che si sia arrivati a tale traguardo, con un’approvazione trasversale delle camere parlamentari, ma disilludiamoci che successivamente cambierà veramente qualcosa nello spazio e nelle considerazioni che vengono assegnate allo sport in un Paese tutto sommato retrogrado in materia. E non certo per chi opera ed è attivo nel nostro comparto: i risultati agonistici degli Azzurri parlano chiaro e l’attività ineguagliabile svolta dai privati per sopperire alle gravissime carenze del pubblico per la promozione dello sport e dei servizi offerti alla popolazione sono sotto gli occhi di tutti. Dove per tutti dobbiamo intendere gli addetti ai lavori e i praticanti attivi (non i tifosi da divano o da stadio).

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Perché per la politica, per molte istituzioni, fra cui le scuole, ma anche per larga parte dell’opinione pubblica, mancano reali sensibilità, cultura e competenze per assegnare allo Sport il ruolo fondamentale che viene attribuito in molte altre nazioni, oggi ancora più di ieri, in chiave sanitaria, preventiva, sociale. Lo Sport dovrebbe essere un diritto costituzionale per assicurare ad ogni italiano una vita in salute, riducendo al minimo la necessità di ricorrere a cure e a gravare sul sistema sanitario.

Per ora accontentiamoci del riconoscimento che la Costituzione riserverà allo Sport, ma non illudiamoci che, nella sostanza, cambi veramente qualcosa. La notizia di Italia Oggi indicata il passaggio alla Camera per il 20 settembre. Perfezionato il quale, la Costituzione sarà un po’ più “sportiva”. Questa la comunicazione social di Italia Oggi

Sport in Costituzione, ci siamo
Il prossimo 20 settembre, infatti, la Camera dei deputati approverà la modifica costituzionale che inserirà, appunto, lo sport nella Costituzione italiana
In particolare, all’articolo 33 della Carta sarà aggiunto il seguente comma: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”
Vi riproponiamo, qui, un articolo uscito su Diritto e Sport che analizza quali potrebbero essere gli effetti di questa novità (il titolo fa riferimento al passaggio in Senato avvenuto nella precedente legislatura)

https://www.italiaoggi.it/news/sport-in-costituzione-torna-al-senato-2566981

Tuttavia, pur se da politico e da parlamentare, le parole di un’icona del meglio dello sport italiano, Mauro Berruto, esprimono toni decisamente positivi, finanche euforici circa questo momento che viene ritenuto comunque molto significativo (e, visti i precedenti italiano, non possiamo che essere d’accordo con Berruto). Questo il suo commento social dove annuncia un suo intervento a riguardo, il 23 settembre, nel corso della Festa dello Sport:

Mercoledì 20 settembre alla Camera dei deputati voteremo l’ultimo e definitivo passaggio per introdurre lo sport nella nostra Costituzione!
Un’utopia nata nei giorni più bui della pandemia, un percorso lungo per trovare il testo giusto, poi una proposta di legge a mia prima firma, un cammino trasversale e condiviso e fra 7 gg una realtà, con l’onore di essere relatore in aula insieme all’On. Alessandro Urzì.
Poiché nulla succede per caso il primo luogo dove ne parlerò sarà sabato 23 alla festa dello sport
 di Parco Ruffini, a Torino, nel palazzetto dove ho esordito da allenatore, nel quartiere dove sono nato.
Se l’avessi voluta immaginare così bella non ci sarei mai riuscito. E invece ci sono giri immensi che, alla fine, meravigliosamente e inevitabilmente ti riportano sempre alle tue radici.

Scritto da redazione