Il domani da interpretare innovandoci ed evolvendo per guidare il cambiamento
Un’anticipazione di quanto potrete leggere su Happy Aquatics CONSTRUCTION, in stampa questa settimana
Il mondo del fitness si proietta al domani fra digitalizzazione, virtuale e allenamenti in remoto. Un modo anche per esorcizzare le difficoltà pandemiche, complicate da un dittatore infame che gioca alla guerra. Più pragmaticamente è il nuovo percorso per rilanciare il settore e correre verso il domani, declinato da app, connessioni e ibrido. Collocando al centro il cliente, il cittadino, non il titolare o il gestore della piscina o del club. Ovvio che questa onda innovativa venga cavalcata da molti che sono con un piede nel fitness e l’altro in piscina. Meno ovvio però per chi gestisce la piscina più come tecnico e manutentore e meno da manager capace di strategie evolute e scelte imprenditoriali.

METAVERSO E APPROCCI DATATI – La piscina tradizionalmente intesa, fra gap manageriali, arretratezze tecnologico-digitali, approcci datati e modelli che il Covid-19 ha demolito definitivamente, più che di metaverso oggi può parlare di metavagito. Che ben poco ammicca a virtuale, digitale e futuro, e inchioda invece tante piscine a modelli che sono la causa prima di debacle e chiusure, potenziate da una pandemia protrattasi oltre ogni previsione.
EMERGENZE E PROGRAMMAZIONE (MANCATA) – In un Paese incapace di alcun programma energetico e abile solo a reagire emotivamente al caro bollette acuito dal conflitto in Ucraina – ora si parla di azioni per arginare, quando da un ventennio avremmo dovuto porre rimedio – è fisiologico che un comparto, come quello della piscina, viva di pianificazione ridotta che ora paga anche oltre le proprie responsabilità.
LA NUOVA STAGIONE DI PISCINE E PALESTRE È AVVIATA – La via italiana al rilancio del settore è ben instradata da chi ha avuto accortezze in materia energetica, che rientrano in un piano programmatico organico, aderente anche a sviluppo tecnologico e digitale.
Il modello basato su soluzioni poco orientate al profitto e al commerciale ha il fiato corto
L’infame di cui sopra era meno prevedibile, come lo è stata la pandemia. Ora servono coraggio e azioni mirate, capendo che il cambiamento è in atto e che il modello basato su soluzioni poco orientate al profitto e al commerciale ha il fiato molto corto. Una revisione del paradigma gestionale ce la indicano i gruppi stranieri e quelli nazionali emergenti o che hanno saputo correggere il tiro. Siamo stati eccellenti nel portare i nostri atleti ai trionfi strepitosi del 2021. Sapremo sicuramente essere ottimi gestori, capaci di guidare con successo la trasformazione epocale che è in corso. Metabolizzando anche il metaverso per aprirci a nuovi scenari e ad una clientela ben più ampia di quella del passato: la collettività, che va oltre l’idea antica di utente.
Questo editoriale è un’anticipazione di quello che leggerete su Happy Aquatics CONSTRUCTION in pubblicazione nei prossimi giorni. Per scoprire tutti i contenuti dell’edizione di Happy Aquatics rivolta a progettisti e costruttori, in settimana potrete accedere alla versione elettronica su https://issuu.com/happyaquatics

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