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MODELLO PPP E INVESTITORE PRIVATO: CONNUBIO POSSIBILE?

di Ciro Lo Giudice, redazione@quroaquatic.it

Gli errori del passato, le difficoltà sistemiche accentuatesi con il Covid e la necessità di rilanciare l’impiantistica natatoria nazionale impongono nuove soluzioni premianti per tutte le parti coinvolte e per il cittadino.

Cantiere dell’impianto di Spinea – una garanzia di esito finale ottimo, ma non sempre è così per gli impianti comunali

IL NUOVO MODELLO CHE DÀ GARANZIE E CERTEZZE DETERMINA UNA SITUAZIONE WIN- WIN-WIN

Gli impianti sportivi pubblici in generale e le piscine in particolare sono sovente in difficoltà o mal conservati. Le difficoltà maggiori per l’ente locale sono da individuare in un’impreparazione di fondo in materia impiantistica. Dallo spreco frequente di risorse pubbliche per sovradimensionamento del complesso sportivo a gare d’appalto dove si premia solamente chi fa l’offerta (al ribasso) migliore, senza verificare con certezza l’idoneità a gestire un bene pubblico da parte di una società privata. Sovente anche l’impresa di costruzione, cui sono affidati i lavori per la realizzazione, non è all’altezza o vince l’appalto a condizioni non sostenibili pur di ottenere la commessa.

Dall’altra parte, il soggetto gestore spesso non ha la struttura organizzativo-aziendale per sostenere gli oneri di gestione ed è finanziariamente vulnerabile o inesperto nel pianificare il business. Il risultato delle mancate competenze è un pessimo servizio (a volte perfino copiato pedissequamente da realtà analoghe) con lavori di manutenzione ridotti all’osso o mai affrontati e un degrado progressivo dell’impianto che si traduce in un danno per la collettività e per il territorio.

Oggi più di ieri, anche per gli effetti della crisi pandemica che ha colpito il comparto. Il modello prevalente di assegnazione/gestione pre Covid-19 era infatti già molto debole e, dopo questi mesi di pesanti criticità e chiusure, è quindi necessario un cambio di passo.

IL MODELLO PREVALENTE DI ASSEGNAZIONE/ GESTIONE PRE COVID-19 ERA INFATTI GIÀ MOLTO DEBOLE E, DOPO QUESTI MESI DI PESANTI CRITICITÀ E CHIUSURE, È NECESSARIO UN CAMBIO DI PASSO

Alla luce di quanto sopra, risulta determinante orientare il modello di progettazione/costruzione/ gestione su soluzioni e scelte che all’estero si sono già imposti, ma che per ragioni sistemiche in Italia stanno tardando ad affermarsi.

La vasca da 25 del complesso Aquamore di Spinea

Del PPP, in questa sede, tralasciamo in parte il ruolo del Pubblico, in genere proprietario dell’impianto sportivo, per concentrarci sul soggetto gestore e su chi deve costruire in perfetta armonia con tutte le parti coinvolte (quindi anche le Amministrazioni Locali) e con l’obiettivo della piena sostenibilità, proiettando ogni sforzo realizzativo al lungo periodo.

Il che è un problema per il Comune stesso, perché oggi più di ieri le amministrazioni locali hanno molte meno risorse disponibili ed è molto difficile fare fronte non solo all’investimento iniziale per la realizzazione del complesso o il suo ammodernamento, ma anche subentrare al gestore incapace di onorare gli impegni assunti o per coprire la rata del mutuo non pagata, pena il fallimento, come è accaduto e sta accadendo con diverse piscine pubbliche.

LE SOLUZIONI NAZIONALI PER SUPERARE LE DIFFICOLTA’

Oltre a queste considerazioni, non è così scontato poter individuare Pubbliche Amministrazioni in grado di sostenere la propria quota di investimento nello sviluppo di operazioni di partenariato pubblico privato. La ristrettezza delle disponibilità economiche e finanziarie talvolta rappresenta un ostacolo insormontabile per il successo di un PPP. Individuare quindi anche forme differenti di copertura dell’investimento, in grado però di mutuare le logiche del partenariato pubblico privato, diventa una scelta decisiva per la buona riuscita di alcune operazioni.

Il cantiere della piscina di Spinea a fine agosto

È questo un approccio – certamente non nuovo ma recentemente affinato in termini di modello – che pochi selezionati e affermati gruppi stanno sviluppando. Diversi sono stranieri, ma in Italia si sta stagliando con crescente successo P&G.

CHI, PUBBLICA AMMINISTRAZIONE A PARTE, PUÒ ESSERE INTERESSATO A REALIZZARE ED INVESTIRE IN UN CENTRO NATATORIO SENZA CHE IL RITORNO ECONOMICO SIA IL DRIVER PRINCIPALE DELL’OPERAZIONE?

La domanda di partenza è piuttosto semplice: chi, Pubblica Amministrazione a parte, può essere interessato a realizzare ed investire in un Centro natatorio senza che il ritorno economico sia il driver principale dell’operazione?

Esiste un mercato di investitori coinvolti in progetti più ampi (immobiliari, commerciali o di altra natura) in cui l’infrastruttura sportiva rappresenta un costo necessario, spesso a scomputo oneri.

In questo tipo di operazioni, infatti, la Pubblica Amministrazione consente investimenti privati a fronte dell’acquisizione, a scomputo oneri, di strutture che abbiano un ritorno sociale. Il modello, fino ad oggi, tuttavia si è spesso fermato a questo step, ignorando però la fase successiva alla conclusione dell’esecuzione dei lavori.

NON È COSÌ SCONTATO POTER INDIVIDUARE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI IN GRADO DI SOSTENERE LA PROPRIA QUOTA DI INVESTIMENTO NELLO SVILUPPO DI OPERAZIONI DI PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO

Il nuovo modello – in parte di alcune aziende estere, ma in particolare del menzionato gruppo italiano- che dà garanzie e certezze si inserisce perfettamente in questo scenario determinando una situazione win-win-win: si affianca infatti in ogni fase dell’operazione, proprio come nel modello tradizionale di PPP e:

  • Garantisce un valore alla Pubblica Amministrazione, in quanto non è sufficiente costruire una struttura sportiva ma è necessario poi gestirla, con la certezza che la stessa resti un valore e non diventi un costo per la collettività;
  • Garantisce un valore all’investitore, indirizzandone le scelte realizzative e contribuendo a ridurre il costo che l’investimento sociale ha sul business plan di riferimento;
  • Garantisce al proponente la gestione di un Centro orientato al modello gestionale selezionato ed in grado di offrire stabilità nel tempo.

Il modello in verità ha la forza di essere variabile secondo la tipologia di intervento, indicativamente con tre soluzioni che rientrano nel percorso da seguire per progettare, finanziare, realizzare, gestire un impianto con la certezza del risultato positivo per ogni fase considerata a sé, escludendo i rischi e i flop crescenti del passato con grave danno d’immagine per l’AP e per la collettività.

L’ESEMPIO: IL PPP SECONDO UN NUOVO MODELLO

Un caso di specie in fase di imminente completamento è quello applicato alla Città di Spinea, 30.000 abitanti circa nell’hinterland veneziano, nota per aver dato i natali a Federica Pellegrini, nella quale Tempo Libero S.r.l. sta realizzando un nuovo centro commerciale e, a scomputo oneri, un nuovo centro natatorio coperto dotato di 3 piscine Myrtha Pools. Fra le parti coinvolte P&G, appunto, e al cui rappresentante, Lorenzo Paffi (Key Account Manager Myrtha Pools) rivolgiamo un paio di domande per capire come si è sviluppata la collaborazione Pubblico-Privato, connotata da certezze, solidità del progetto e sostenibilità in prospettiva, con pieno rispetto dei tempi di realizzazione.

Come è nato il progetto Spinea?

Partiti da fornitori, abbiamo saputo recepire, come per il “progetto Bocconi” di Milano, l’esigenza dell’investitore di avere un partner in grado non solo di realizzare gli impianti specialistici, ma anche, in funzione dei contenuti e del budget disponibile, di garantire la gestione e consentire il parziale ritorno dell’investimento mediante il canone di locazione.

Quale particolarità di questo modello?

LA PARTICOLARITÀ È QUELLA DI POTER SCARDINARE PER L’INVESTITORE PRIVATO IL CONCETTO DI COSTO PURO PER LE OPERAZIONI A SCOMPUTO ONERI, E AL TEMPO STESSO TOGLIERE ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LA PREOCCUPAZIONE DELLA GESTIONE

Si tratta di un’evoluzione di quanto già facciamo nelle operazioni di PPP ordinarie. La particolarità è quella di poter scardinare per l’investitore privato il concetto di costo puro per le operazioni a scomputo oneri, e al tempo stesso togliere alla Pubblica Amministrazione la preoccupazione della gestione.

La Pubblica Amministrazione in questo modo, e di fatto a costo zero, si trova infatti una struttura realizzata secondo logiche guidate dal gestore ed un gestore serio in grado di dare valore sociale all’attività. Sicuramente questo rappresenta un filone che ci aspettiamo possa svilupparsi ulteriormente nei prossimi anni.

Scritto da redazione

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